A Serra de’ Conti occorre far di tutto per bloccare il continuo declino del centro storico
A Serra de’ Conti occorre far di tutto per bloccare il continuo declino del centro storico
SERRA DE’ CONTI – Un tempo il Centro storico di Serra de’ Conti era la vera “anima“ del Paese con le sue decine di attività commerciali e alcune attività artigiane. Ora è in costante progressivo declino per cui anche nei giorni festivi le vie sono quasi deserte. Il centro storico con la chiusura del “Caffè Centrale“ ha perso uno dei suoi storici punti di riferimento sia per i residenti che per i molti turisti di passaggio.
Il “Caffè Centrale“ di Piazza Matteotti è sorto attorno agli anni cinquanta del secolo scorso e per diversi anni è stato anche Pizzeria gestita da Luigi Petrolati e Paolo Valente ottenendo ampi consensi per l’ottima qualità delle sue pizze tanto che erano motivo di attrattiva di clienti provenienti anche da diversi Comuni limitrofi. La gestione era passata sette anni fa a due giovani, Veronica Cerioni e Simone Simonetti che avevano dotato il locale dei programmi di Sky Sport attirando così molti i clienti che affollavano la sala per vedere le partite di calcio.
Ed ora lo storico “Caffè Centrale“ ha chiuso i battenti. Una chiusura che giunge a distanza di circa un anno da quella del Bar “Passion“ di via 1° Maggio per cui ora nel centro storico resta aperto solo il “Bar Italia“. La recente chiusura del “Caffè Centrale“ è solo l’ultimo capitolo del costante declino in numero di attività commerciali presenti nel centro storico. Esiste un solo negozio di generi alimentari dopo la chiusura del “Punto Coal“ di Corrado Mazzi; una sola macelleria dopo la chiusura di quella storica gestita da Claudio Regnicoli, anche se limitatamente al mattino è aperto un negozio che vende insaccati, pane e dolciumi, ma non è una macelleria intesa nel senso classico del termine.
Nessun ristorante aperto dopo la chiusura avvenuta diversi anni fa della “Taverna del Corso“ che è seguita a quella dell’Hotel de’ Conti posto all’ingresso del centro abitato, per cui i turisti che vengono a visitare il Paese per pranzare o per cenare debbono recarsi in Frazione Osteria che dista oltre due chilometri. Declino anche in numero di residenti tanto che diverse abitazioni sono chiuse da diversi anni ed i proprietari non trovano acquirenti. La situazione è quasi “allarmante“ per cui sarebbe opportuno a questo punto che la nuova Amministrazione comunale pensasse di realizzare urgenti interventi tali da facilitare gli esercenti ancora rimasti e agevolasse tutti coloro che volessero aprire nuove attività.
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