Criminalità e sicurezza: troppi reati contro le imprese, Cna lancia l’allarme
Criminalità e sicurezza: troppi reati contro le imprese, Cna lancia l’allarme
ANCONA – Criminalità e sicurezza, Cna lancia l’allarme: “Dati del nostro Centro Studi alla mano – dichiara il direttore Cna Territoriale Ancona, Massimiliano Santini (nella foto) – che ha analizzato l’arco temporale 2008/2017, il numero complessivo dei crimini commessi nel nostro Paese si è ridotto di circa 280mila unità (-10,3%) anche se le diverse tipologie di reati hanno sperimentato traiettorie differenti”.
Lo studio evidenzia che negli ultimi dieci anni diminuisce il numero complessivo dei reati, ma aumentano quelli contro le imprese e l’ambiente economico.
In Italia, nel 2017, i reati commessi (delitti comunicati dalla polizia all’autorità giudiziaria) sono stati circa 2,4 milioni. Di questi, circa la metà contro il patrimonio (53,7%), il 10,4% atti vandalici/danneggiamenti e, a seguire, i crimini contro l’economia (7,5%) e i crimini contro la persona (6,8%).
“Se da un lato – continua Santini – sono diminuiti i reati “tradizionali” (contro la persona e il patrimonio e gli atti vandalici), dall’altro sono aumentati i reati più sofisticati a danno dell’ambiente economico e/o propri della criminalità organizzata (riciclaggio, usura e traffico di stupefacenti). I crimini contro la persona sono, insieme agli atti vandalici/danneggiamenti, la tipologia di crimine che ha sperimentato la maggiore diminuzione (-31,0%). I reati contro il patrimonio sono anch’essi diminuiti ma un ritmo decisamente meno importante (-9,9%)”.
“Deve farci riflettere – dice il direttore Cna – che tra i crimini in aumento, l’incremento maggiore è stato registrato dai reati contro l’economia (+57,5%). In questa categoria, che non essendo associabile a condotte violente ha un minore impatto mediatico, rientrano reati che recano danno soprattutto alle imprese poiché la loro diffusione pregiudica fortemente la propensione all’imprenditorialità, all’investimento e, in definitiva, all’attrazione di investimenti esteri. Tra questi figurano infatti le truffe e le frodi informatiche, la contraffazione di marchi e dei prodotti intellettuali e la violazione della proprietà intellettuale”.
I reati propri delle organizzazioni criminali sono aumentati invece del 18,7%. Tra questi si segnala in particolar modo l’incremento del riciclaggio (+50,7%).
“Il fatto che siano aumentati i reati contro le imprese e l’economia in genere – analizza Santini – contribuisce a far crescere la percezione di insicurezza che tra gli italiani. A manifestare un maggior senso di insicurezza sono proprio coloro che vivono nel comune centro dell’area metropolitana, dove il 54,5% della popolazione avverte la propria zona come rischiosa, contro il 18,2% di coloro che vivono nella periferia”.
Cna evidenzia anche che nel centro Italia il 54,5% della popolazione avverte un clima di insicurezza, in particolare, nelle Marche il 15% della popolazione non si sente al sicuro da sola in casa la sera, il 31,7% ha paura di camminare da sola per strada al buio e il 28,3% avverte la zona in cui vive come molto rischiosa.
“E’ necessario agire – conclude Santini – al fine di creare un clima sicuro sia per i cittadini sia per gli imprenditori. Ciò comporta l’urgenza di trovare soluzioni, a partire dall’illuminazione pubblica, dal presidio delle forze dell’ordine, dall’aumento del decoro urbano. Una società che infonde sicurezza è una società che crea un clima di benessere che ha ricadute positive su tutto il sistema, compreso quello economico. Un esempio banale? Se il cittadino si sente minacciato non uscirà nelle ore serali al buio nemmeno per andare a fare la spesa, con ovvie ricadute sui consumi e quindi sull’intero sistema economico locale”.
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