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L’artista serrano Bruno Fratini ha riprodotto nel presepio di Osteria l’antica chiesa diroccata della frazione

L’artista serrano Bruno Fratini ha riprodotto nel presepio di Osteria l’antica chiesa diroccata della frazione

SERRA DE’ CONTI – Un presepio diverso dal solito è stato realizzato quest’anno, nella chiesa della frazione di Osteria. Bruno Fratini, eclettico artista serrano, sempre pronto a realizzare qualcosa di propositivo, ha riprodotto l’antica chiesa diroccata della frazione. Un edificio storico lasciato da troppo tempo nel totale abbandono.

Nell’opera di Bruno Fratini ci sono tutti i particolare dell’antico luogo di culto, ritenuto la costruzione più antica di tutta la zona. Un edificio visibile a tutti coloro i quali percorrono la strada per Serra de’ Conti, dopo il bivio per Arcevia. Poco prima della frazione di Osteria, si può infatti notare, sulla sinistra, l’edificio religioso in rovina. Si tratta delle vestigia della chiesa di Santa Maria delle Grazie, detta comunemente Madonna del Piano, delle cui origini si sa solo che venne eretta nelle forme attuali da alcuni benefattori privati nel ‘500 lungo il vecchio tracciato della strada territoriale, che allora passava proprio davanti la sua facciata orientata verso est.

Successivamente fu presa sotto il proprio patronato dalla famiglia dei marchesi Honorati, che la tennero fino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, quando, sottratta sconsideratamente al culto, venne venduta ad un privato di Serra de’ Conti, che circa una ventina di anni fa la cedette al Comune.

Negli anni seguenti, andato a vuoto ogni tentativo di inserirlo in un progetto ministeriale, mancando le risorse necessarie per restaurarlo, l’edificio è stato abbandonato a se stesso e nessuna precauzione è stata presa per proteggerlo dalle intemperie, che hanno finito per far crollare la copertura.

Oggi restano solo le pareti esterne a testimoniare la presenza di un edificio storico così importante per la comunità locale e per il territorio e perciò meritevole di essere salvato nei limiti in cui la struttura lo consente. Il che è ancora possibile, perché i muri perimetrali con le loro arcate tamponate appaiono abbastanza solidi e soprattutto rivelano di essere stati in precedenza i muri portanti della navata centrale di un edificio più antico o forse progettato e mai compiuto.

La sola conservazione dello scheletro dell’edificio, protetto e riportato alla sua forma originaria con l’eliminazione delle tamponature degli archi, sarebbe sufficiente a conservare e tramandare la memoria della chiesa stessa, trasformando così un rudere informe in un piccolo, ma suggestivo monumento inserito in un’area verde.

E proprio per porre l’attenzione su questo edificio storico Bruno Fratini, artista per passione, ha voluto realizzare questo caratteristico presepio. Speriamo che anche una piccola opera di un artista possa contribuire a far riaprire il dibattito su questo antico luogo di culto che meriterebbe di essere recuperato al più presto.

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