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Per ridare un futuro ad Urbino anche il professor Stefano Pivato punta su Londei

Per ridare un futuro ad Urbino anche il professor Stefano Pivato punta su Londei

Per l’ex Rettore dell’Università “è l’unico in grado di risollevarla dal livello preoccupante in cui si trova”

URBINO – Grande partecipazione di pubblico alla cena con i candidati delle liste Prospettiva Urbino, Nel Bene Comune e Uniti per Urbino che puntano su Giorgio Londei quale prossimo Sindaco di Urbino. Venerdì sera all’Agriturismo Ca’ Mignone sulle Cesane di Urbino erano in 140, ma altri avrebbero voluto essere presenti se ci fosse stato posto. Una serata ricca di interventi, di applausi, di entusiasmo alle parole dette all’inizio da Gianluca Carrabs e Sergio Feligiotti di Uniti per Urbino fino al trascinante discorso finale di Giorgio Londei. Ma ad aprire la serata, quelle pronunciate con tono basso e pacato dal celebre storico e saggista Stefano Pivato, docente di Storia contemporanea all’Università di Urbino di cui è stato Rettore dal 2009 al 2014, al termine della presentazione del suo libro “Sia lodato Bartali” con Piero Sestili e Ferruccio Giovanetti.

“Non ho mai presentato i miei libri a Urbino e neppure a Rimini, la mia città, per elementare delicatezza” ha affermato Pivato “ma ho voluto fare un’eccezione questa sera proprio per sottolineare il mio appoggio alla candidatura di Giorgio Londei a Sindaco di Urbino. E lo faccio convintamente, sperando che  possa essere utile, perché da quattro anni, proprio dal 2014, data delle ultime elezioni locali, non sono più Rettore e dunque  ho potuto vedere la città in maniera più distaccata, ma comunque preoccupata. Perché secondo me Urbino è entrata in una spirale decisamente negativa. Senza voler fare previsioni catastrofiste ma è certamente cambiata in peggio e per risollevarla occorre una persona che abbia capacità e competenze, che pure da sole non bastano. Occorre la capacità di avere e creare relazioni, relazioni importanti. E l’unico che abbia queste capacità è Giorgio Londei, perciò spero davvero che ce la faccia”.

In chiusura di serata, le parole di Londei hanno confermato le ansie e gli auspici di Pivato: “L’isolamento di Urbino non è solo nei collegamenti e nelle strade, ma è politico, e il primo è conseguenza del secondo: un tempo avevamo rappresentanti della città in Parlamento, alla Regione, nelle istituzioni nazionali e locali. Oggi siamo scomparsi da tute le istituzioni rappresentative, per questo la nostra voce è inascoltata. Un dramma che fa sì che Bocca Trabaria sia chiusa da mesi, che la Guinza venga cancellata dai progetti, che la Fano-Grosseto sia ormai un ramo secco delle strade italiane e che in questi soli 4 anni di amministrazione Gambini si siano persi mille abitanti, in gran parte giovani in cerca di lavoro altrove e all’estero. Giovani di cui abbiamo invece estremo bisogno per dare freschezza, idee, competenza e nuova vita alla città. Per fortuna, ma anche per scelta, diversi di loro sono candidati con noi, e come gli altri candidati sono tutti nuovi alla politica, tutti motivati a prendere in mano la città e a ridarle la forza, la dignità e il ruolo di cui parla Stefano Pivato. Il suo è un appoggio che mi riempie di orgoglio e di responsabilità e lo ringrazio a nome di tutti”.

 

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