Le Marche giardino d’Italia, incontro a Senigallia sulle suggestioni dal “Viaggio” nella nostra regione di Guido Piovene
Le Marche giardino d’Italia, incontro a Senigallia sulle suggestioni dal “Viaggio” nella nostra regione di Guido Piovene
Appuntamento venerdì 9 novembre, alle ore 17,30, nella Sala conferenze della Biblioteca comunale con la professoressa Dolores Belacchi
SENIGALLIA – Venerdì 9 novembre, alle ore 17,30, nella Sala conferenze della Biblioteca comunale di Senigallia la prof.ssa Dolores Belacchi terrà una conversazione sul viaggio compiuto nelle Marche dallo scrittore Guido Piovene durante il più ampio viaggio condotto lungo la Penisola fra il 1953 e il 1956. La prof.ssa Belacchi già l’anno scorso aveva illustrato il Viaggio in Italia di Goethe attraverso un ricco corredo di immagini. La stessa metodologia verrà usata in questa nuova occasione, stabilendo un suggestivo parallelismo fra le descrizioni del Piovene e le immagini di campagne, città e opere d’arte.
Le Marche era allora una regione agricola appena uscita dalla seconda guerra mondiale e non ancora industrializzata e le sue campagne apparivano ordinatamente coltivate e divise in appezzamenti delimitati da siepi e fossi, ornati di filari di viti, alberi da frutta, olivi, querce e macchie di vegetazione spontanea, insomma il classico paesaggio della mezzadria di cui oggi non restano che rare tracce. Per questo la regione poteva essere considerata il “giardino d’Italia”, allo stesso modo in cui l’Italia stessa veniva definita il “giardino d’Europa”. Inoltre per la varietà del suo paesaggio dalla costa agli Appennini racchiudeva e racchiude in sé su scala ridotta tutte le bellezze naturali della Penisola, una peculiarità colta dallo stesso Piovene laddove dice che “l’Italia con i suoi paesaggi è un distillato del mondo; le Marche dell’Italia”.
L’elemento dominante di questo paesaggio è rappresentata dall’andamento dolce e armonioso delle colline di leopardiana memoria, che ne fa “una terra filtrata, civile, la più classica anzi delle nostre terre” e che secondo l’autore influisce sul carattere equilibrato e moderato del marchigiano, “un carattere italiano medio”, quell’aurea medietas che equivale alla mediocritas già cantata dai Latini. “Difficile trovare una così esatta corrispondenza tra gli animi e il paesaggio” dice ancora il Piovene.
Ma nel viaggio non si parla solo di campagna (il fenomeno mezzadrile a dire il vero è solo accennato), ben maggiore è lo spazio dedicato alle città, ai monumenti e alle opere d’arte con scorci sui personaggi illustri (Leopardi, Rossini), senza dimenticare alcuni aspetti economici peculiari (fisarmoniche, pesca, pastorizia e altro). Nella conversazione della prof.ssa Belacchi trovano spazio tutti questi aspetti, con particolare attenzione però al paesaggio e all’arte, materia di cui la relatrice è raffinata conoscitrice.
L’invito è rivolto a tutti gli amanti della bellezza nelle sue varie espressioni e l’incontro si presenta una occasione gradevole per immergerci in una realtà spesso poco inesplorato dagli stessi Marchigiani.
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