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Marco Renzoni: “Solo delusioni dall’Unione dei Comuni, il programma resta ancora ignoto”

Marco Renzoni: “Solo delusioni dall’Unione dei Comuni, il programma resta ancora ignoto”

di MARCO RENZONI*

SENIGALLIA – L’ultimo Consiglio dell’Unione dei Comuni? Non solo una farsa ma soprattutto una perdita di tempo. Delusi coloro che si aspettavano, dopo lunghi 10 mesi, finalmente di conoscere i progetti ed i programmi. Frustrati coloro che questa Unione la sbandieravano come la grande ed unica possibilità di salvezza soprattutto per i comuni dell’entroterra.

Alla fine inevitabili anche i commenti negativi di coloro che vi hanno lavorato intorno, avendo ormai sentito molto e visto poco; diventerebbe scettico anche chi poteva condividerne alcune scelte.

La seduta del 4 settembre, aveva visto il vice presidente dell’Unione, il sindaco Bomprezzi (in sostituzione all’assente presidente Mangialardi) intervenire sul punto relativo alle linee programmatiche, non enunciandole ma, rinviando la trattazione al Consiglio successivo, perché, a suo dire, dovevano essere espressione concreta e diretta del presidente e del suo mandato; aggiungendo inoltre, che le stesse, scarne di contenuti, potevano essere riviste ed ampliate.

Arriva poi il Consiglio del 3 ottobre, dove si attendeva  finalmente il proclama del tanto sospirato Programma dell’Unione. Questa volta il consesso era presieduto direttamente da Mangialardi che, senza pensarci due volte, copia l’iniziativa del suo vice Bomprezzi e rimanda di nuovo la trattazione del punto a data da destinarsi.

Si, avete capito bene, erano tutti presenti stavolta, le Linee Programmatiche c’erano, gli interventi erano pronti ma, niente discussione, tutto da rifare. Addirittura assistiamo ad un Mangialardi quasi sorpreso dal fatto che i suoi assessori non lo abbiano fatto in sua sostituzione, visto che per lui, uno vale l’altro. Probabilmente non si erano capiti bene.

Resta comunque un nulla di fatto, il programma e le linee che l’Unione vuole seguire restano, per ora, indiscusse e ignote. Strano, ma ci sembrava avessero tutti tanto fretta di farla partire questa Unione “Targata Senigallia”. Solo al punto successivo si è compreso che l’impellenza c’era ma per ratificare il Revisore dei Conti, estratto a sorte, ma che il caso ha voluto fosse lo stesso del Comune di Senigallia. Questa è l’unica delibera approvata dalla maggioranza dell’Unione in tre estenuanti e lunghissime sedute.

Quindi, per riassumere: non abbiamo i regolamenti, non abbiamo le Commissioni, non abbiamo le Linee Programmatiche ma, abbiamo un revisore e grazie alla sua nomina l’Unione avrà presto la possibilità di spendere denaro pubblico.

Quello che ci impietrisce è che di fronte a questa palese impasse e sudditanza nemmeno una parola sull’evidente egemonia di Senigallia dai consiglieri di maggioranza che rappresentano l’entroterra.

La giusta definizione è una “scatola vuota”, come amano anche definirla i sindaci/assessori dell’Unione che sono però, gli unici a credere che in questi tempi l’azzardo e il rischio, siano garanzia di un’azione responsabile verso i cittadini.

Non ci troviamo d’accordo,  per questo  continueremo un’opposizione sana, responsabile che cerchi di invertire la rotta.

*Consigliere dell’Unione dei Comuni – Capogruppo di opposizione al Consiglio comunale di Arcevia

 

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