Inaugurata a Senigallia la mostra The End, con le opere di Enzo Belli, Cristina Messora e Alessandro Gagliardini
Inaugurata a Senigallia la mostra The End, con le opere di Enzo Belli, Cristina Messora e Alessandro Gagliardini
di ANDREA CARNEVALI
SENIGALLIA – È stata inaugura la mostra THE END, allo SpazioArte della la Fondazione A.R.C.A., lo scorso 12 agosto,
dedicata alle ricerche in bianco e nero, di due artisti emiliani, l’incisore Enzo Bellini e la pittrice Cristina Messora e del fotografo Alessandro Gagliardini dal titolo “The End“.
Sono intervenuti, l’assessore alla cultura del Comune di Senigallia, Simonetta Bucari e il Presidente della fondazione Francesca Pongetti.
Allo SpazioArte sono state messe in relazione tre tecniche di rappresentazione della natura e del paesaggio dei tre artisti ha una ispirazione sironiana. La fotografia di Gagliardini – che non riusciamo a conoscere interamente in questa occasione – ha un taglio cinematografico e i paesaggi urbani o naturali sono neri come il petrolio.
L’artista vuole creare delle suggestioni forti per raccontare la solitudine dell’uomo contemporaneo. Non ci rimane allora che ritornare a vivere a contatto con la natura e l’ambiente lontani dalla civiltà industriale. E’, invece, una scelta estrema per Cristina Messora dipingere la natura o la città in bianco e in nero. Tuttavia, ella predilige la rappresentazione della montagna dove ha trascorso la sua infanzia o lo spazio urbano in bicromia perché simboleggia la capacità di discernere. La pittrice immagina la realtà, ma si propone rigorosi obiettivi tecnici perché il risultato finale porta l’osservatore in un altro spazio, ossia quello interiore e personale.
Le acqueforti di Enzo Bellini sono il frutto della ricerca di uno spirito colto, difficile ed intellettuale che osserva i modelli del passato perché spinto dal desiderio di perfezione e di emulazione, perciò sperimenta diverse tecniche esistenti per raggiungere il risultato finale.
La vernice, che ricopre la lastra, non oppone nessuna resistenza alla punta d’acciaio. Bellini ha insistito nelle prove di stampa e ha tentato di raggiungere con il metallo risultati sempre più perfetti, riproducendo la matrice incisa col bulino o con la puntasecca, e adottando morsure multiple nella ricerca di nuovi effetti tonali.
È in programma, prima della chiusura della mostra, un laboratorio “tutto” per i bambini dal titolo “Il carosello”, condotto da Cristina Messora, presso la Biblioteca speciale.
QUI SOTTO due video:
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