IN PRIMO PIANOJESISPETTACOLI

Sette appuntamenti, da dicembre 2018 ad aprile 2019, per una grande stagione di prosa del Teatro G.B. Pergolesi di Jesi

Sette appuntamenti, da dicembre 2018 ad aprile 2019, per una grande stagione di prosa del Teatro G.B. Pergolesi di Jesi

JESI – Un cartellone importante di sette appuntamenti da dicembre 2018 ad aprile 2019, maestri della scena, testi classici e scritture contemporanee per una grande nuova stagione di prosa del Teatro G.B. Pergolesi di Jesi, nata dalla rinnovata collaborazione tra Fondazione Pergolesi Spontini, Comune di Jesi e AMAT, un viaggio che promette emozioni, momenti di riflessione ed evasione.

Si ringraziano Ubi Banca e tutti i Mecenati 2018 per il contributo erogato tramite Art Bonus a sostegno delle attività del Teatro Pergolesi.

A tre anni dal grande successo di Londra, arriva finalmente in Italia Shakespeare in love. Il Teatro Pergolesi ospita il 19 dicembre ad apertura di stagione l’atteso adattamento teatrale del capolavoro vincitore di 7 premi Oscar, con protagonisti Gwyneth Paltrow e Joseph Fiennes, la regia di John Madden e la sceneggiatura di Marc Norman e Tom Stoppard, adattato per il teatro da Lee Hall con musiche scritte da Paddy Cunneen. Interpreti di questa commedia degli equivoci, rocambolesca ed esilarante, in cui vedremo nascere direttamente dalla penna di William Shakespeare la storia d’amore più famosa del mondo, quella tra Romeo e Giulietta, sono Lucia Lavia e Marco De Gaudio diretti dalla regia di Giampiero Solari con la regia associata di Bruno Fornasari.

Il 10 gennaio Veronica Pivetti diretta da Emanuele Gamba si cimenta in Viktor und Viktoria, commedia con musiche liberamente ispirata all’omonimo film di Reinhold Schunzel nell’insolito doppio ruolo di Viktor/Viktoria, nato sul grande schermo e per la prima volta sulle scene italiane nella sua versione originale. Il mondo dello spettacolo non è sempre scintillante e, quando la crisi colpisce, anche gli artisti devono aguzzare l’ingegno. Tra battute di spirito e divertenti equivoci si legge la critica a una società bigotta e superficiale (la nostra?) sempre pronta a giudicare dalle apparenze. La Berlino degli Anni Trenta fa da sfondo a una vicenda che, con leggerezza, arriva in profondità.

Il 26 gennaio il Teatro Pergolesi accoglie Enrico IV di Luigi Pirandello, produzione di Marche Teatro, adattamento e regia di Carlo Cecchi. Il Maestro della scena italiana è sul palcoscenico nelle vesti di Enrico IV con, Angelica Ippolito, Gigio Morra, Roberto Trifirò, Federico Brugnone, Davide Giordano, Dario Iubatti, Matteo Lai, Chiara Mancuso, Remo Stella. Dopo i successi di La dodicesima notte di Shakespeare, Carlo Cecchi torna a Pirandello – per la terza volta nella sua carriera dopo L’Uomo, la bestia e la virtù e Sei personaggi in cerca d’autore – con uno dei testi più noti e rappresentati, una pietra miliare del teatro e della intera poetica dell’autore siciliano.

Pesce d’Aprile in scena il 15 febbraio è il racconto di un grande amore: un’esperienza di vita reale, toccante, intima e straordinaria, vissuta da un uomo e da una donna, interpretati da Cesare Bocci – che firma anche la regia – e Tiziana Foschi. Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico, scritto da Daniela Spada e Cesare Bocci e edito da Sperling & Kupfer, Pesce d’Aprile in meno di un anno ha venduto più di diecimila copie. Da qui l’esperienza si fa spettacolo: un testo vero, lucido, ironico e commovente, che racconta come anche una brutta malattia può diventare un atto d’amore.

Un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano, Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, per la prima volta insieme, mettono in scena l’8 marzo uno dei testi teatrali tra i più noti e rappresentati di sempre, Il Gabbiano di Anton Čechov. Una grande produzione di Diana Or.i.s. e Rama 2000, un allestimento imponente, undici attori di ottimo livello recitativo per un nuovo e rivoluzionario adattamento di Giancarlo Sepe.

Un Macbeth che si esprime in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana interpretato da soli uomini, è l’originale progetto di Sardegna Teatro Macbettu di Alessandro Serra, regista e fondatore della compagnia Teatropersona in scena il 16 marzo. Lo spettacolo, vincitore del prestigioso Premio Ubu 2017 e del Premio ANCT 2017 (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro) trasporta il dramma shakespeariano in una Sardegna arcaica e senza tempo. L’idea nasce nel corso di un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. La lingua sarda non limita la fruizione ma trasforma in canto ciò che in italiano rischierebbe di scadere in letteratura.

La conclusione della stagione il 6 aprile è affidata a Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi, insieme sul palco per Figlie di Eva per la regia di Massimiliano Vado: tre donne sull’orlo di una crisi di nervi sono legate allo stesso uomo, un politico spregiudicato, corrotto e doppiogiochista, candidato premier delle imminenti elezioni. Un po’ Pigmalione, un po’ Club delle Prime Mogli, un po’ Streghe di Eastwick, Figlie di Eva è la storia di una solidarietà ma anche della condizione femminile, costretta a stare un passo indietro ma capace, se provocata, di tirare fuori risorse geniali e rimontare vincendo in volata.

Per dare la possibilità di scegliere un buon posto anche a quanti nelle ultime stagioni non l’hanno potuto trovare è stato azzerato il diritto di prelazione. Inizio vendita abbonamenti domenica 14 ottobre presso biglietteria del teatro 0731 206888.

MERCOLEDÌ

19 DICEMBRE

SHAKESPERARE IN LOVE

dalla sceneggiatura di Marc Norman & Tom Stoppard

adattamento teatrale Lee Hall

musiche Paddy Cunneen

traduzione Edoardo Erba

originariamente prodotto per il West End

dalla Disney Theatrical Productions e Sonia Friedman Productions

regia Declan Donnellan, scene Nick Ormerod

con Lucia Lavia e Marco De Gaudio

e con Tommaso Amadio, Lisa Angelillo, Luigi Aquilino, Roberta Azzarone

Michele Bernardi, Nicolò Giacalone, Carlo Amleto Giammusso

Rosa Leo Servidio, Pietro Masotti, Giuseppe Palasciano, Edoardo Rivoira

Alessandro Savarese, Giuseppe Scoditti, Filippo Usellini, Daniele Vagnozzi

scene Patrizia Bocconi

realizzazione video grafica Cristina Redini

costumi Erika Carretta

direzione musicale Matteo Castelli

coreografie Biagio Caravan

disegno fonico Emanuele Carlucci

regia Giampiero Solari

regia associata Bruno Fornasari

una produzione Alessandro Longobardi per Officine del Teatro Italiano

tre anni dal grande successo di Londra, arriva finalmente in Italia Shakespeare in love! L’adattamento teatrale del capolavoro vincitore di 7 premi Oscar, con protagonisti Gwyneth Paltrow e Joseph Fiennes, è una commedia degli equivoci, rocambolesca ed esilarante, in cui vedremo nascere direttamente dalla penna di Will Shakespeare la storia d’amore più famosa del mondo, quella tra Romeo e Giulietta.

Siamo nella Londra elisabettiana e Will Shakespeare è un autore emergente che non riesce a scrivere il copione che gli è stato commissionato, una commedia improbabile dal titolo decisamente imperfetto: Romeo e Ethel – la figlia del pirata. Senza soldi e in ritardo con la consegna, vaga per le strade della città in cerca d’ispirazione finché non incontra Viola De Lesseps che, camuffata da ragazzo, si presenta proprio per l’audizione dello spettacolo, determinata a realizzare il sogno di poter recitare su un palcoscenico allora vietato alle donne. Will Shakespeare scopre la vera identità della ragazza, tra i due scoppia la passione e il giovane autore ritrova finalmente la sua Musa. Viola però è già promessa sposa al potente Lord Wessex, membro della corte della Regina Elisabetta, e tra i due, proprio come per Romeo e Giulietta, l’amore sembra impossibile.

Ma Shakespeare in love non è soltanto una commedia romantica è uno spettacolo che affascina anche per la suggestiva rappresentazione di un mondo teatrale, allora come oggi, sempre alle prese con la follia degli artisti, il cinismo del potere e la magia della scena. Magistralmente scritto da Lee Hall, autore di capolavori come Billy Elliot e diretto da Giampiero Solari e Bruno Fornasari, come regista associato, lo spettacolo restituirà sulla scena tutte le atmosfere del capolavoro cinematografico, con un cast di eccellenza composto da diciannove bravissimi interpreti e il cane preferito della regina Elisabetta.

Tra duelli, scambi d’identità e il dietro le quinte di spassose farse elisabettiane, il pubblico si troverà immerso nel mondo romantico e passionale dell’opera di uno dei più grandi autori di tutti i tempi proprio, mentre questa viene creata dall’intreccio con la vita, l’avventura e gli amori della sua epoca.

Immaginatevi Shakespeare giovane, vivo, travolto dalla passione, che ama il Teatro e insieme lo odia come tutti i teatranti veri, Shakespeare che crea Romeo e Giulietta traducendo sul foglio di carta l’amore impossibile che sta vivendo per una gentildonna, Viola De Lesseps. Oppure pensate a Tom Stoppard e Marc Norman che riscrivendo la tragedia dei due amanti, inventano una Giulietta che si chiama Viola e un Romeo che si chiama Shakespeare. Stoppard e Norman che ci regalano un affresco del teatro elisabettiano come non l’abbiamo mai visto, energetico e coloratissimo. Shakespere in love è tutto questo e molto altro.

Al cinema ha vinto 7 Oscar, 3 Golden Globe e un’infinità di altri premi, incassando oltre 100 milioni di dollari al botteghino. E ora in teatro trova la sua collocazione naturale, scatenando l’energia di una squadra esplosiva di attori, diretti dall’esperienza e dalla passione di Giampiero Solari. Shakespeare in love è uno spettacolo incalzante, che non concede al pubblico un momento di respiro, pieno di colori e di musica, dove l’azione realistica e gli immortali versi del bardo si mescolano con una naturalezza emozionante. Marlowe, la Regina Elisabetta, un giovanissimo John Webster sono solo alcuni dei grandi personaggi che animano la storia. Una storia che potrebbe diventare tragedia come Romeo e Giulietta, ma trova invece un finale meno drammatico. E se l’amore dei due amanti è costretto a perdere, è l’amore per il Teatro e per la Poesia che vince su tutto, che riscatta la loro sconfitta e la rende immortale. Edoardo Erba

Shakespeare in Love: il Teatro del Teatro, il Teatro nel Teatro.

Chi ha visto il film premio Oscar del 1998, scritto da Marc Norman e Tom Stoppard, certamente ricorderà il racconto di una passionale storia d’amore tra Will Shakespeare/Romeo e Viola/Giulietta.

La vicenda costruisce un parallelo tra la vita di Shakespeare e l’opera Romeo e Giulietta.

La storia viene immersa, contaminata ed aggredita dal mondo eccessivo e vivace dell’epoca Elisabettiana, periodo storico in cui il Teatro Inglese vive il suo momento più alto e produttivo.

Quest’ambientazione diventa non soltanto fonte di energia e creatività, ma anche di minaccia per questa meravigliosa storia d’amore, minata dalle leggi dell’epoca. La vicenda è anch’essa ambientata su un palcoscenico elisabettiano, dove si mischiano i ruoli interpretati dagli attori e la vita più intima e privata. È su questo palcoscenico che nasce l’amore tra i due protagonisti, un amore che si intreccia alle regole della corte della Regina, attraverso le danze, gli insulti, le grida e la morte. Giampiero Solari

GIOVEDÌ

10 GENNAIO

VIKTOR und VIKTORIA

commedia con musiche liberamente ispirata all’omonimo film di Reinhold Schunzel

versione originale Giovanna Gra

con Veronica Pivetti

con Giorgio Borghetti, Yari Gugliucci e Pia Engleberth, Roberta Cartocci, Nicola Sorrenti

regia Emanuele Gamba

scene Alessandro Chiti

costumi Valter Azzini

luci Alessandro Verazzi

musiche originali e arrangiamenti Maurizio Abeni

aiuto regia Vittorio Testa

produzione a.ArtistiAssociati, Pigra srl

Il mondo dello spettacolo non è sempre scintillante e quando la crisi colpisce anche gli artisti devono aguzzare l’ingegno. Ecco allora che Viktoria, talentuosa cantante disoccupata, si finge Viktor e conquista le platee… ma il suo fascino androgino scatenerà presto curiosità e sospetti. Tra battute di spirito e divertenti equivoci si legge la critica ad una società bigotta e superficiale (la nostra?) sempre pronta a giudicare dalle apparenze.

La Berlino degli Anni Trenta fa da sfondo ad una vicenda che, con leggerezza, arriva in profondità. Veronica Pivetti si cimenta nell’insolito doppio ruolo di Viktor/Viktoria, nato sul grande schermo e per la prima volta sulle scene italiane nella sua versione originale.

In una Berlino stordita prima dai fasti e poi dalla miseria della repubblica di Weimar un’attrice di provincia, Susanne Weber (Veronica Pivetti), approda in città spinta dalla fame e in cerca di scrittura. Il freddo le ha congelato le membra, e anche il cuore non è rimasto illeso. L’incontro con un collega attore, Vito Esposito (Yari Gugliucci) immigrato italiano, sembra cambiarle la vita. E mentre la città subisce gli umori delle nascenti forze nazionalsocialiste di Hitler in lotta con gli spartachisti dell’estrema sinistra, Susanne e Vito s’immergono negli eccessi della vita notturna weimeriana. La coppia condivide fame, scene e battute e, alla fine, si scambieranno anche… sesso ed identità! Ed è per proprio per l’affamata ditta che Susanne si sacrifica e diventa… Viktor und Viktoria, cioè un acclamato ed affascinante en travesti, anche grazie all’aggiunta di un colorato, buffo e stravagante fallo di cotone che diventa l’emblema del loro piccolo grande segreto. Viktor und Viktoria viene acclamato in tutti i teatri d’Europa. Una brillante compagnia capitanata dalla caustica Baronessa Ellinor Von Punkertin (Pia Engleberth) in cui spiccano Lilli Shultz (Roberta Cartocci), buffa e biondissima ballerina di fila di cui Vito è innamorato e un attrezzista dai modi bruschi e obliqui, Gerhardt (Nicola Sorrenti) miete successi ovunque. Ma, tornati a casa per l’ultima recita, un incontro fatale con il fascinoso conte Frederich Von Stein (Giorgio Borghetti) sfiorerà il cuore gelato di Susanne. Purtroppo, anche il conte ha un segreto e la liaison si complica. E, mentre a Berlino la situazione politica degenera precipitosamente, la nostra protagonista sarà costretta a fare le sue scelte: sentimentali e di vita. Non tradire mai Vito, l’amico inseparabile, né il conte, ormai padrone del suo cuore. Riuscirà Susanne/Viktor ad abbandonarsi fra le braccia del suo inaspettato amore senza che la scelta le risulti fatale? Sullo sfondo di una Berlino anni trenta, una spassosa Veronica Pivetti ci racconta una storia piena di qui pro quo, cambi di sesso, scambi di persona e ricca di intrecci sentimentali senza esclusione di colpi.

SABATO

26 GENNAIO

ENRICO IV

di Luigi Pirandello

adattamento Carlo Cecchi

con Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Gigio Morra, Roberto Trifirò

Federico Brugnone, Davide Giordano, Dario Iubatti

Matteo Lai, Chiara Mancuso, Remo Stella

regia Carlo Cecchi

scene Sergio Tramonti

costumi Nanà Cecchi

luci Camilla Piccioni

assistente alla regia Dario Iubatti

assistente alle scene Sandra Viktoria Muller

produzione Marche Teatro

Enrico IV fu scritto per Ruggero Ruggeri, il “Grande Attore” del primo Novecento. Dopo di lui, molti altri Grandi Attori si sono “cimentati” con questo monumento alla Grandattorialità.

Prima di tutto ho ridotto drasticamente molte delle lunghissime battute del Grande Attore; conseguentemente gli altri personaggi acquistano un rilievo che spesso, soverchiati dal peso delle battute del protagonista, rischiano di perdere.

In alcuni dialoghi ho “tradotto” la lingua dell’originale in una lingua teatrale a noi più vicina.

E ho fatto della follia e della recita della follia di Enrico IV, che nell’originale ha una causa clinica un po’ banale, una decisione dettata da una sorta di vocazione teatrale: non per nulla, il teatro, il teatro nel teatro e il teatro del teatro, sono il vero tema di questo spettacolo.

Carlo Cecchi

VENERDÌ

15 FEBBRAIO

PESCE D’APRILE

tratto dall’omonimo romanzo di Daniela Spada e Cesare Bocci

drammaturgia Cesare Bocci e Tiziana Foschi

con Cesare Bocci e Tiziana Foschi

regia Cesare Bocci

supervisione alla regia Peppino Mazzotta

produzione Art Show

 Pesce d’Aprile è il racconto di un grande amore: un’esperienza di vita reale, toccante, intima e straordinaria, vissuta da un uomo e da una donna, interpretati da Cesare Bocci e Tiziana Foschi.

Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico, scritto da Daniela Spada e Cesare Bocci e edito da Sperling & Kupfer, Pesce d’Aprile in meno di un anno ha venduto più di diecimila copie. Da qui l’esperienza si fa spettacolo: un testo vero, lucido, ironico e commovente, che racconta come anche una brutta malattia può diventare un atto d’amore. Cesare e Daniela, come Cesare Bocci e la sua compagna nella vita reale, metteranno a nudo, d’improvviso, tutta la loro fragilità, dimostrando quanto, come per il cristallo, essa si possa trasformare in pregio, grazie ad un pizzico di incoscienza, tanto amore e tantissima voglia di vivere.

Tra il riso e il pianto, nel corso della pièce si delinea il profilo di una donna, prigioniera di un corpo che smette di obbedirle, e di un uomo, che da compagno di vita diventa bastone, nutrimento, supporto necessario. Una lotta alla riconquista della propria libertà, che ha lo scopo di trasmettere messaggi di positività e forza di volontà, anche di fronte alle sfide più difficili che il quotidiano spesso ci impone. Grazie anche al coinvolgimento di Anffas Onlus – Associazione di Famiglie con persone con disabilità intellettiva e relazionale, Charity Partner del progetto – Pesce d’Aprile si conferma un inno alla vita e un momento di riflessione necessario.

VENERDÌ

8 MARZO

IL GABBIANO

di Anton Čechov

adattamento e regia Giancarlo Sepe

con Massimo Ranieri

produzione Diana Oris

Un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano, Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, che per la prima volta insieme metteranno in scena uno dei testi teatrali tra i più noti e rappresentati di sempre: Il Gabbiano di Anton Čechov. Una grande produzione, un allestimento imponente, undici attori di ottimo livello recitativo, in un nuovo e rivoluzionario adattamento di Giancarlo Sepe.

La storia di Treplev, scrittore incompreso, del suo amore per Nina, il suo rapporto di odio/amore con la madre Irina, una anziana e famosa attrice, e poi tutti gli altri splendidi personaggi con le loro intense storie scritte magistralmente dal giovane Čechov, rivivranno in questo originale spettacolo. Una pietra miliare del teatro mondiale in una inedita grande edizione!

SABATO

16 MARZO

MACBETTU

 tratto da Macbeth di William Shakespeare

di Alessandro Serra

con Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Andrea Carroni

Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino

traduzione in sardo e consulenza linguistica Giovanni Carroni

collaborazione ai movimenti di scena Chiara Michelini musiche pietre sonore Pinuccio Sciola

regia, scene, luci, costumi Alessandro Serra

produzione Sardegna Teatro in coproduzione con Compagnia Teatropersona

Premi: Miglior Spettacolo UBU 2017 – Premio ANCT 2017 (Associazione Nazionale dei Critici di Teatro)

[spettacolo in lingua sarda con sovratitoli in italiano]

Il Macbeth di Shakespeare recitato in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana, interpretato da soli uomini. Questo il progetto di Alessandro Serra, regista e fondatore della compagnia Teatropersona. L’idea nasce nel corso di un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. I suoni cupi prodotti da campanacci e antichi strumenti, le pelli di animali, le corna, il sughero. La potenza dei gesti e della voce, la confidenza con Dioniso e al contempo l’incredibile precisione formale nelle danze e nei canti. Le fosche maschere e poi il sangue, il vino rosso, le forze della natura domate dall’uomo. Ma soprattutto il buio inverno. Sorprendenti le analogie tra il capolavoro shakespeariano e i tipi e le maschere della Sardegna. La lingua sarda non limita la fruizione ma trasforma in canto ciò che in italiano rischierebbe di scadere in letteratura. Uno spazio scenico vuoto, attraversato dai corpi degli attori che disegnano luoghi ed evocano presenze. Pietre, terra, ferro, sangue, positure di guerriero, residui di antiche civiltà nuragiche. Materia che non veicola significati, ma forze primordiali che agiscono su chi le riceve.

Alessandro Serra si avvicina al teatro attraverso gli esercizi di trascrizione per la scena delle opere cinematografiche di Ingmar Bergman. Si forma come attore a partire dallo studio delle azioni fisiche e dei canti vibratori nel solco della tradizione di Grotowski per poi arrivare alle leggi oggettive del movimento di scena trascritte da Mejercho’ld e Decroux. Integra la sua formazione teatrale con le arti marziali che pratica sin da giovanissimo. Nel frattempo si laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo all’Università la Sapienza di Roma con una tesi sulla drammaturgia dell’immagine. Fondamentale, negli ultimi anni di formazione, l’incontro con Yves Lebreton e il suo metodo del Teatro Corporeo. Nel 1999 fonda la Compagnia Teatropersona, con la quale comincia a mettere in scena le proprie creazioni che scrive e dirige, curandone le scene, i costumi, le luci e i suoni.

Molto interessante lo spettacolo di Serra che traduce la tragedia di Shakespeare in sardo e la ambienta in una iconografia ispirata dalla tradizione della Sardegna. […] È uno spettacolo da vedere, organizzato registicamente con la consapevolezza lucida del testo shakespeariano metafora della violenza fine a se stessa, ma soprattutto interessante per l’autonomia di azione e di estetica, per come esce dai percorsi risaputi della nuova scena italiana. Anna Bandettini, “la Repubblica”

Uno dei lavori migliori di questa stagione. […] La tetraggine di Scozia qui viene esportata felicemente in Sardegna, nella barbarica Barbagia, altrettanto cupa, ctonia e stregonesca: l’idea è nata proprio da un reportage fotografico del regista tra i carnevali barbaricini – e basta vedere la “foresta che cammina”, trasposta in scena in una processione di maschere arboree, per rendersi conto della geniale contaminazione.

Camilla Tagliabue, “Il Fatto quotidiano”

SABATO

6 APRILE

FIGLIE DI EVA

di Andreozzi – Alfieri

con Maria Grazia Cucinotta, Michela Andreozzi

Vittoria Belvedere

regia Massimiliano Vado

produzione Bis Tremila

Un po’ Pigmalione, un po’ Club delle Prime Mogli, un po’ Streghe di Eastwick, Figlie di Eva è la storia di una solidarietà ma anche della condizione femminile, costretta a stare un passo indietro ma capace, se provocata, di tirare fuori risorse geniali e rimontare vincendo in volata.

Tre donne sull’orlo di una crisi di nervi sono legate allo stesso uomo, un politico spregiudicato, corrotto e doppiogiochista, candidato premier delle imminenti elezioni.

Elvira è la sua assistente perfetta, Vicky la moglie e Antonia la ricercatrice universitaria che sta aiutando il figlio del politico a laurearsi.

Ma le tre donne sono anche di più: Elvira è una specie di Richelieu, una grande donna dietro un grande uomo; Vicky è l’artefice della fortuna economica del marito, e Antonia una professoressa che vende voti all’università.

L’uomo dopo averle usate per arrivare in vetta, le scarica senza mezzi termini: Elvira scopre che ha firmato dei documenti che la possono incastrare: si ritrova ad essere intestataria di società fallimentari.

Vicky viene lasciata per una Miss appena maggiorenne.

Antonia, dopo aver portato alla il figlio del candidato premier, un emerito imbecille, viene fatta fuori dall’Università… e al suo posto viene preso proprio il ragazzo.

Le donne, dopo un tentativo di vendetta personale che nessuna di loro riesce a portare a termine, pur conoscendosi appena e detestandosi parecchio, si uniscono per vendicarsi tutte insieme. Ingaggiano un giovane, bellissimo e sprovveduto attore squattrinato, Luca, e come tre streghe usano tutti i loro trucchi per trasformarlo ne “l’uomo perfetto”: lo istruiscono, lo sistemano e lo preparano, fino a fare di lui un antagonista politico così forte da distruggere il cinico candidato premier proprio sul terreno in cui si sente più forte: la politica.

Un po’ Pigmalione, un po’ Club delle Prime Mogli, un po’ Streghe di Eastwick, Figlie di Eva è la storia di una solidarietà ma anche della condizione femminile, costretta a stare un passo indietro ma capace, se provocata, di tirare fuori risorse geniali e rimontare vincendo in volata.

NUOVI ABBONAMENTI

per dare la possibilità di scegliere un buon posto anche a quanti nelle ultime stagioni non l’hanno potuto trovare è stato azzerato il diritto di prelazione

 UNA DOMENICA PER TE!

per rendere più semplice l’acquisto del nuovo abbonamento a coloro che vorranno assicurarsi il posto desiderato, la biglietteria del Teatro Pergolesi aprirà domenica 14 ottobre dalle ore 16 alle ore 20.

Da mercoledì 17 ottobre la campagna abbonamenti prosegue in biglietteria negli orari di apertura: dal mercoledì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 17 alle ore 19.30.

ABBONAMENTO (7 spettacoli)

platea e palchi centrali       158 euro   

palchi semicentrali avanti 141 euro   

palchi semicentrali dietro  110 euro   

palchi laterali avanti           125 euro   

palchi laterali dietro             83 euro     

 BIGLIETTI & CARNET

in vendita da sabato 10 novembre

 platea e palchi centrali       29 euro                ridotto 26 euro

palchi semicentrali avanti 26 euro                ridotto 23 euro

palchi semicentrali dietro  20 euro               

palchi laterali avanti           23 euro                ridotto 21 euro               ridotto scuole 10 euro

palchi laterali dietro            15 euro                                              ridotto scuole 10 euro

loggione                       12 euro               

 Mabcbettu

platea e palchi centrali       24 euro                ridotto 22 euro

palchi semicentrali avanti 21 euro                ridotto 19 euro

palchi semicentrali dietro  18 euro               

palchi laterali avanti           19 euro                ridotto 17 euro               ridotto scuole 10 euro

palchi laterali dietro            14 euro                                              ridotto scuole 10 euro

loggione                       10 euro               

 CARNET

minimo 6 biglietti a scelta al costo ridotto di settore disponibili dal 10 novembre 2018

RIDUZIONI

under 26, over 65, carnet, convenzionati vari

INFORMAZIONI

Biglietteria Teatro G.B. Pergolesi

Piazza della Repubblica, 9 – 60035 JESI (AN)

dal mercoledì al sabato (9.30 – 12.30 e 17 – 19.30 e da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli)

0731 206888 biglietteria@fpsjesi.com

www.fondazionepergolesispontini.com

AMAT

Palazzo delle Marche

Piazza Cavour 23, 60121 Ancona

071 2072439 www.amatmarche.net

PREVENDITE

biglietterie Circuito AMAT, call center 071 2133600, on line www.vivaticket.it

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it