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Il Comitato cittadino per la difesa dell’Ospedale di Senigallia deluso da Volpini: “Solo promesse disattese”

Il Comitato cittadino per la difesa dell’Ospedale di Senigallia deluso da Volpini: “Solo promesse disattese”

Il Comitato cittadino per la difesa dell’Ospedale di Senigallia deluso da Volpini: “Promesse disattese”SENIGALLIA – Dal Comitato cittadino a difesa dell’Ospedale di Senigallia riceviamo: “Le critiche aspre del 2012 rivolte dal dr. Volpini all’allora Presidente della Regione Spacca e al suo Assessore alla Sanità e ai Direttori di Asur e Dipartimentali, per “l’organizzazione che ha concentrato il potere decisionale nelle mani di pochi”  hanno avuto una evoluzione, ma non certamente positiva per i cittadini senigalliesi.

“Alle Elezioni Regionali  del 2015 Volpini, assessore alla sanità del comune di Senigallia, consigliere più votato della provincia di Ancona con 4.100 preferenze, ringraziava e diceva: “Sono contento e soddisfatto per questa nomina che rappresenta un riconoscimento importante per me ma soprattutto per tutto il territorio che rappresento. Si tratta di un ruolo impegnativo perché la sanità e i servizi alla persona rappresentano una partita fondamentale e tocca da vicino tutti i cittadini”.

“Questa premessa fatta da un politico senigalliese avrebbe dovuto aprire la speranza ad un cambio di rotta, da lui stesso annunciato, per la sanità dell’Ospedale di Senigallia.

“A distanza di 3 anni, Dr. Volpini cosa abbiamo?

“L’incompiuta della Risonanza Magnetica, che, dopo oltre 3 anni di ritardo, lo ha visto visitare il cantiere quasi da capomastro, (gli mancava la cazzuola in mano!!) e la chiusura della Cardiologia Utic, dopo aver detto il 24 luglio 2017 che avrebbe congelato la determina. Su questi due argomenti abbiamo fatto richiesta di incontri, richiamo alle responsabilità e comunicati ma tutti senza esito.

“Si è poi vantato della nuova organizzazione dell’Otorino dove ora si fanno piccoli interventi di day surgery senza dire però che si è rinunciato per sempre all’autonomia specialistica di Reparto, ormai sotto Fabriano, all’assunzione di 1 medico che avrebbe garantito la reperibilità notturna su 7 giorni e non su due. Che organizzazione ha messo in piedi se gli esami audiometrici si è costretti a farli fuori Senigallia per una assenza del tecnico audiometrista dal 2016?? E perché non ha considerato che questa nuova organizzazione avrebbe pesato ancor più sul personale infermieristico già carente nei numeri?

“Dicono che a questa situazione assai penalizzante abbia contribuito anche l’Assessore Girolametti, se così fosse non ci meraviglierebbe vista la promessa mai mantenuta che si sarebbe dimesso qualora si fosse perso l’Utic…infatti ancora è li, ben saldo sulla poltrona di Assessore!!

E’ questa la buona sanità o una sanità di Serie B !?!?)

“Che dire del Pronto Soccorso sempre in emergenza per attrezzature e per personale, salvo palliativi di risorse umane nei periodi di maggior turismo estivo, del Laboratorio Analisi ridotto quasi ad un punto prelievo con pazienti ormai rivolti a strutture private convenzionate, letti di DPA tolti e mai più riassegnati e potremmo andare avanti all’infinito.

“L’ultima chicca ha visto la chiusura della Gasteoenterolgia. Qui per la verità, dopo che i buoi erano scappati dalla stalla, tutti si sono stupiti. Dal Sindaco Mangialardi, a Girolametti, a Volpini tutti hanno appreso con “stupore” limitandosi a dire che quella della Gastro è una chiusura estiva e quindi solo momentanea.

“Momentanea “de che?”. Se ad una Unità Operativa, punto di riferimento di Area Vasta2 e quindi di Senigallia Jesi e Fabriano, si tolgono i posti letto (12) non è che ci si deve stupire o dire che è una chiusura momentanea o che, però, si garantiscono comunque  i livelli essenziali di assistenza: vorremmo ben vedere, ricordiamo loro che siamo nel 2018.

“Questo significa solo una cosa, come detto da una ex-dirigente sanitaria: degenza specialistica chiusa.

“E’ chiaro quanto abbiamo esposto Sig. Presidente della IV Commissione Regionale, con Delega alla Sanità,. Dr. Volpini?”

 

 

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