Il tesoro degli Honorati di Jesi, alla Planettiana una originale mostra documentaria sulla famiglia nobile
Il tesoro degli Honorati di Jesi, alla Planettiana una originale mostra documentaria sulla famiglia nobile
JESI – È sempre un’esperienza entusiasmante riuscire a ricostruire i fili rossi che tengono unite le vicende umane e avvicinarsi – attraverso documenti d’archivio, resoconti e immagini – alla vita privata (e non solo) di coloro che hanno voluto lasciare preziosa testimonianza del loro passaggio.
Ed è proprio questo il tipo di viaggio che la Biblioteca Planettiana ha voluto organizzare negli splendidi spazi della Sala Planettiana: un percorso “magico”, sottile, che scorre sull’inchiostro degli atti, sulla qualità artistica di tempere e pennelli, su tutti quegli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia di una delle più importanti famiglie nobili di Jesi, quella degli Honorati.
Di origini incerte, infatti, tra la Lombardia e la Toscana, la famiglia Honorati ha intrecciato le vite dei propri membri a quella della nostra città sul finire del XVI secolo, e precisamente nel 1591, quando Lorenzo Honorati, già archiatra del duca di Urbino, si insediò a Jesi e acquistò almeno una unità immobiliare, compiendo un atto di grande importanza formale, giacché, in seguito ad esso, avrebbe potuto chiedere di essere inserito, insieme ai propri cari, nei ranghi della nobiltà cittadina.
Da quel momento, fu tutto un percorso ascendente, che vide tra le fila familiari non solo figure di grandi chierici, come Onorato, primo vescovo delle diocesi riunite di Urbania e Sant’Angelo in Vado, nonché custode di una preziosa libreria, o Bernardino, cardinale e vescovo di Senigallia, ma anche laici, come Giuseppe, che hanno lasciato il segno tangibile della loro permanenza a Jesi; basti pensare al meraviglioso palazzo Honorati-Carotti, divenuto nel tempo sede del tribunale cittadino, e oggi riaperto al pubblico, in cui è possibile perdersi tra le numerose stanze decorate da alcune delle più grandi personalità artistiche che abbiano attraversato la nostra città, come Domenico Valeri e Giuseppe Torregiani; ma anche alla ricca collezione di stampe, custodite in biblioteca, tra le quali troviamo sia disegni di membri della famiglia, sia incisioni di importanti pittori, quali il Canaletto, Salvator Rosa, Piranesi, Valadier.
La mostra allestita in Planettiana, aperta fino a tutto agosto, dal lunedì al sabato (ad eccezione del periodo 6-18 agosto), si propone proprio di illustrare tutto questo, attraverso un cammino che condurrà il visitatore dapprima alla ricerca delle origini della famiglia, poi sulle tappe delle persone più illustri cui essa ha dato i natali, e, infine, alla valorizzazione dell’aspetto più propriamente artistico, con l’esposizione di documenti ufficiali riguardanti sia il restauro e i lavori al palazzo di Via Posterma, sia le famose stampe, di cui si presenta una squisita selezione.
Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it