Senigalliesi pronti alla mobilitazione se il Misa non sarà messo in sicurezza al più presto
Senigalliesi pronti alla mobilitazione se il Misa non sarà messo in sicurezza al più presto
Larga partecipazione all’incontro organizzato dalla Lista civica Senigallia Bene Comune. Non c’è stato l’atteso confronto tra l’assessore regionale Angelo Sciapichetti ed il sindaco Maurizio Mangialardi, entrambi assenti
SENIGALLIA – Un pubblico attento e numeroso ha preso parte alla riuscitissima tavola rotonda sullo stato del fiume Misa, organizzata dalla Lista civica Senigallia Bene Comune.
Un incontro utile, soprattutto per conoscere lo stato di un fiume che, troppo spesso, dopo l’alluvione del 2014, fa vivere giornate di paura a tanta gente. Utile nonostante le assenze importanti. Non hanno infatti preso parte alla tavola rotonda l’assessore regionale alla Difesa del suolo e alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, il dirigente della Protezione civile del Comune di Senigallia Gianni Roccato e il presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Ancona Alberto Romagnoli. Assenze di peso, soprattutto quelle dell’assessore regionale Sciapichetti e del sindaco Mangialardi, in quanto avrebbero potuto finalmente chiarire quali sono, per quanto riguarda sia il fiume Misa, sia i fossi che attraversano il territorio comunale, le loro vere competenze. E, soprattutto, avrebbero potuto far comprendere ai presenti come saranno spesi i quasi diciotto milioni di euro che, come ha affermato un paio di settimane fa lo stesso Sciapichetti, dovrebbero essere molto presto a disposizione per gli interventi di messa in sicurezza di Senigallia. Peccato. Un’occasione persa per un contatto diretto tra chi amministra la cosa pubblica e il cittadino.
Nonostante questo, grazie alla preparazione – ed alla chiarezza – dei relatori presenti (l’avvocato Corrado Canafoglia, rappresentante dell’Unione Consumatori e del Coordinamento degli alluvionati del 2014, e l’ingegner Vito Macchia, esponente di Senigallia Bene Comune) ed ai contributi portati, nella seconda parte della serata, da molte delle persone che hanno preso parte all’incontro, è stato fatto il punto su una situazione che, con il passare del tempo, a causa del rimpallo delle competenze – e delle responsabilità – tra Comune e Regione, sta diventando sempre più drammatica.
Il consigliere comunale di Senigallia Bene Comune Giorgio Sartini, dopo aver fatto ascoltare l’intervento fatto in Consiglio comunale dall’ingegner Nafez Sager del Consorzio di Bonifica, consorzio incaricato dal presidente della Regione della sistemazione delle arginature e dell’alveo del Misa, ha confermato l’impegno del suo gruppo per far conoscere ai senigalliesi quanto si sta facendo e, soprattutto, ciò che sarebbe opportuno fare e, invece, non si fa. Sartini si è soffermato sul canale stretto, sulle arcate dei ponti, sulla necessità del dragaggio della foce per togliere tutta la ghiaia che si è accumulata negli ultimi anni e che, da troppo tempo, funge da “tappo” rendendo difficile il deflusso dell’acqua.
Importanti anche i contributi portati dai presenti, tra i quali l’ex sindaco di Corinaldo Luciano Antonietti, l’ex assessore comunale di Ostra Gianni Agarbati, il presidente del Gruppo imprenditori Riccardo Montesi. Senza dimenticare chi, come Stefano Mencarelli e Matteo Montesi, sollecitati dall’avvocato Canafoglia, hanno raccontato quanto vissuto la scorsa settimana nella zona della Marazzana (sono stati loro a segnalare per primi il cedimento dell’argine del fiume in alcuni punti).
Un incontro dal quale sono usciti segnali forti. Come quello di organizzare una manifestazione di protesta davanti alla sede della Regione, ad Ancona. E c’è stato perfino chi ha detto di volerci andare con i trattori. Perché il problema, al di là degli allarmi, al di là delle allerte, al di là dei proclami, si sta facendo sempre più serio. Serve un progetto complessivo che, invece, tra uno scarica barile e l’altro non sembra esserci. Anche perché dal maggio 2014 (l’avvocato Canafoglia ha ricordato le tre vittime ed i 180 milioni di danni) per mettere in sicurezza il Misa ben poco, purtroppo, si è fatto.
Nelle foto: alcuni momenti dell’incontro organizzato all’Auditorium San Rocco
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