A Morro d’Alba alla scoperta del Verdicchio e del Lacrima della famiglia Lucchetti
A Morro d’Alba alla scoperta del Verdicchio e del Lacrima della famiglia Lucchetti
di GIUSEPPE CRISTINI*
MORRO D’ALBA – Incontriamo Paolo Lucchetti “vignaiuolo in Morro d’Alba” proprio nei giorni in cui molti suoi colleghi sono al Prowein di Dusseldorf; e gli chiedo subito: come mai lui non è insieme agli altri.
La risposta è molto chiara, netta e leggibile: “Le fiere oggi servono molto poco al produttore, e io preferisco investire quei denari nell’ incoming; nell’accogliere nella mia azienda, giornalisti, chef, influencer e appassionati, per far toccare con mano quello che realizzo. Il concetto fiera è piuttosto superato, oggi investo dove mi produce frutto, emozione e business.
“A Dusseldorf sono affiancato ad altri importatori e così resto a casa ed ho tempo per dedicarmi alle pubbliche relazioni e accogliere gli Wine Lovers in cantina.
“A Vinitaly bisogna esserci, ed è un po’ giocare in casa per me è mia moglie Tiziana, incontro tanti sommelier che per me sono una buona cassa di risonanza. Servono comunque molti soldi e non sempre ne vale la pena. A volte in certe fiere bisogna esserci, ma tutto sommato non recano più quell’appeal sia di immagine, sia commerciale che io mi aspetto”.
La cultura della famiglia Lucchetti nasce da un retaggio mezzadrile. Paolo ci racconta subito di una annata 2017 difficile. Ed esclama che la ricorda, tra le annate più complesse mai viste. “Però ce l’abbiamo fatta, serve profondo amore per quello che si fa”. Il Verdicchio si è comportato meglio del Lacrima e nel 2017 alcuni vini non usciranno sul mercato.
Il Lacrima oggi è la seconda doc rossa marchigiana in produzione dopo il rosso Piceno. E’ un vitigno particolare che entra bene soprattutto nei mercati americani, dove un ristorante d Portland in Oregon, serve quotidianamente almeno sei lacrime di Morro, che abbina con selvaggina e lunghe cotture, cervo, capriolo e cinghiale.
In Italia siamo presenti soprattutto nella capitale, e qui viene richiesto spesso il lacrima by the Glass, che è un vino che esprime soprattutto un linguaggio femminile.
Paolo assieme alla sorella, al padre Mario e alla Madre Teresa è simbolo ed emblema di una famiglia che si disseta e si nutre con il valore del vino, mettendo sempre al centro il valore vincente dei rapporti familiari. “I valori umani – ci dice – sono alla base per noi, e poi serve coraggio intelligenza e onestà”.
Tra i vini che ho degustato amabilmente e con piacevolezza assieme ai miei illustri partner il professor micro cardiochirurgo di fama mondiale Marco Pozzi e la sua gentile consorte Denise, esperta conoscitrice dei mercati europei del vino, ho ritenuto che il Guardengo ed il Mariasole siano vini di un valore eccelso. Soprattutto quest’ultimo è un lacrima dirompente.
*Cavaliere del gusto e della bellezza
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