Dal dagherrotipo allo smartphone, a Senigallia incontro-riflessione sulla storia del linguaggio fotografico
Dal dagherrotipo allo smartphone, a Senigallia incontro-riflessione sulla storia del linguaggio fotografico
Venerdì, alle ore 18, alla Biblioteca Comunale Antonelliana verrà presentato il libro del professor Enzo Carli
SENIGALLIA – Venerdì 9 marzo alle ore 18.00 alla Biblioteca Comunale Antonelliana verrà presentato il libro di Enzo Carli Il dagherrotipo mutante – pensieri in libertà sulla fotografia tra analogico e digitale (Ideas Edizioni, 2017). All’incontro, oltre l’autore, porterà il suo contributo il direttore del Museo Comunale della Fotografia, Carlo Emanuele Bugatti.
Il libro rappresenta, come si legge nell’introduzione al testo, “una riflessione da parte della fotografia sulla sua stessa natura”. A farlo non poteva essere che un critico, come Enzo Carli, che allo stesso tempo è anche fotografo, riassumendo nella sua persona l’attitudine alla produzione artistica con la necessità di riflettere sulla natura stessa dell’opera e sui processi anche sociali che inducono a realizzarla.
Il saggio di Enzo Carli analizza la rivoluzione creata dall’uso del digitale nella produzione della fotografia d’arte, avvertendo tuttavia l’assenza di soluzione di continuità nella storia del mezzo a partire dalle prime esperienze tecniche ottocentesche rappresentate dal dagherrotipo. In questo modo è inevitabile il superamento, perché giudicato sterile, del contenzioso tra gli estimatori della fotografia analogica e quelli del digitale, spostando la riflessione sul risultato artistico che può essere apprezzabile o meno indipendentemente dal mezzo usato.
A cambiare, nell’evoluzione storica che la fotografia ha avuto nel tempo e negli ultimi decenni in particolare, sono, se mai, le motivazioni personali che inducono a fare fotografia, in quella che è ormai diventata la straordinaria “corrente di immagini che vengono continuamente (e compulsivamente) postate sul web”.
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