Stefano Pollegioni: “All’Ospedale di Fano anche Radiologia è ormai allo sbando”
Stefano Pollegioni: “All’Ospedale di Fano anche Radiologia è ormai allo sbando”
FANO – Fratelli D’Italia Fano, attraverso il suo coordinatore Stefano Pollegioni (nella foto), torna a mettere in evidenza le debolezze che investono l’ospedale di Fano. Questa volta é la situazione della Radiologia a destare particolare preoccupazione per lo stato di smantellamento che sta subendo la sanità pubblica fanese.
“La Radiologia dell’Ospedale Santa Croce – scrive Stefano Pollegioni – vive sempre più una situazione critica, causata dal depotenziamento degli Ospedali dell’entroterra e la chiusura dei Pronto Soccorso in tutta la Provincia circostanza che crea un maggiore afflusso di utenti al Pronto Soccorso del Santa Croce.
“I medici della Radiologia di Fano non riescono più a sopperire ai carichi di lavoro della TAC e di altre diagnostiche divenuti eccessivi rispetto ai tempi standard stabiliti dai protocolli scientifici.
Infatti le richieste di diagnostica urgente provenienti dall’interno sommati agli appuntamenti degli esterni stanno mandando in tilt, oramai da tempo, i servizi radiologici.
L’agenda degli appuntamenti, eccessivamente carica, si scontra con la carenza di medici radiologici, carenza dovuta a pensionamenti, congedi straordinari e periodi di aspettativa legalmente riconosciuti. I radiologi, in grande affanno, si troveranno costretti ad impegnare quotidianamente 3 persone nella diagnostica TAC per tutelare la qualità del proprio lavoro sacrificando ferie e diritti garantiti dal contratto nazionale di lavoro.
“Tale disagio – scrive sempre Stefano Pollegioni di Fratelli d’Italia – è deliberatamente avallato dalla Direzione Generale che mette al primo posto la quantità e NON la qualità del lavoro (sembra che le agende delle prenotazioni siano state esautorate dal controllo del Primario !) visto che le prenotazioni esterne hanno una priorità inferiore rispetto a quelle di Pronto Soccorso e dei pazienti ricoverati.
“Ma perché una tale pressione sul personale della Radiologia? Forse per motivi elettorali ? Forse per nascondere il reale attuale depotenziamento della sanità pubblica? Difficile rispondere a queste domande ma quello che é sicuro é che i medici non si sentono tutelati visto che lo stress e la pressione lavorativa mettono a serio rischio il loro operato con un conseguente rischio di errore nella diagnosi.
Giustamente, non più disposti a lasciare in balia delle onde la loro professionalità, sono costretti ormai a tutelarsi contattando un avvocato per un eventuale ricorso nelle sedi giudiziali del lavoro valutando anche un esposto, a tutela, alla Procura della Repubblica.
“Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una realtà disastrosa che non collima con le forzate rassicurazioni sanitarie di Ceriscioli e del suo Pd. In questo modo e con questo scellerato piano sanitario verrà favorita la sanità privata ed i relativi interessi. E di certo non si abbatterà la mobilità passiva che anzi aumenterà spinta dalla chiusura degli ospedali della Provincia. I malati e le loro famiglie saranno costretti ad andare nella vicina Romagna dove possono eseguire esami ed accertamenti in tempi molto brevi. Questo non è più accettabile !!!
“Sembra evidente che il centro sinistra che governa la Regione Marche stia depotenziando i servizi sanitari e non stia tutelando medici e malati. Come non vedere il depotenziando della sanità pubblica locale quando non si fanno le normali assunzioni da avvicendamento dei pensionamenti , o non si adeguano le piante organiche e le assunzioni alle nuove esigenze?
“La domanda sorge spontanea: non stiamo forse assistendo alla complicità delle alte dirigenze organizzative che intascano i premi per aver risparmiato sui costi del personale correndo però il serio rischio di vessare i colleghi medici con turni e carichi di lavoro massacranti ? Speriamo di sbagliarci !
“A questo punto chiediamo alla Direzione di prendere coscienza di questa difficile realtà della Radiologia fanese e di intervenire quanto prima. Sarebbe il caso di ascoltare gli operatori sanitari coinvolti e chiarire se da parte del responsabile del Reparto e/o della Direzione Sanitaria-Generale ci siano state o meno responsabilità – conclude Stefano Pollegioni – perché se così fosse andrebbero presi provvedimenti immediati”.
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