La denuncia del MoVimento 5 Stelle: “A Senigallia c’è uno stile di leadership imbarazzante”
La denuncia del MoVimento 5 Stelle: “A Senigallia c’è uno stile di leadership imbarazzante”
Per i consiglieri comunali Stefania Martinangeli ed Elisabetta Palma “è in assoluta antitesi con la concezione che abbiamo noi”
SENIGALLIA – Dai consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle Stefania Martinangeli ed Elisabetta Palma riceviamo: “Il 2017 si è concluso con due eventi degni di nota: il consiglio comunale di giovedì 21 dicembre e il banchetto del M5S di venerdì 22 dicembre.
“Durante la discussione del bilancio, in particolare per quanto riguarda il piano triennale delle opere pubbliche, il consigliere Mandolini ha espresso, ancora una volta, il suo pieno allineamento e sostegno al PD e alla maggioranza, presentando le sue rimostranze e chiedendo più volte in tono di sfida a coloro che “sponsorizzavano il NO al referendum sulla fusione” di “trovare le risorse” per finanziare il piano triennale delle opere pubbliche. Ricevendo quindi, come ben evidenziabile dallo streaming della seduta consiliare, i ringraziamenti della consigliera Pedroni, vice capogruppo PD e del sindaco Mangialardi in persona, che ha stigmatizzato “la stupidità” delle migliaia di cittadini che a Senigallia e a Morro d’Alba (dove hanno votato il 70% degli aventi diritto, un vero plebiscito) hanno respinto al mittente una “fusione a freddo” tra due realtà che ben poco hanno in comune.
“Avevamo già a suo tempo espresso la posizione del M5S sulle fusioni: “il M5S non è in via pregiudiziale ed aprioristica contrario alla fusione tra i comuni, quando però si tratti di comuni di piccole o piccolissime dimensioni ed in presenza di precise circostanze, quali l’iniziativa da parte dei cittadini e non dei sindaci o dei partiti, e comunque una capillare informazione che renda il processo ampiamente partecipativo, nonché scaturente dalla valutazione di una serie di fattori determinanti quali la posizione geografica, la storia del comune, le prospettive demografiche ed economiche. Tutto ciò con la prospettiva di eliminare le sovrastrutture, costituendo un unico consiglio, con un’unica giunta, cosicché oltre ai costi dei servizi si abbatterebbero anche quelli della politica. Si può essere favorevoli ad una fusione che inneschi dei meccanismi di risparmio dei costi e di efficienza dei servizi offerti e garantisca il rispetto di una volontà che scaturisca dal basso, dai cittadini stessi”.
“Non era il caso della fusione decisa “di soppiatto” dai sindaci di Morro d’Alba e Senigallia, che non vedeva rispettato nessuno dei punti di cui sopra. Anzi, alcune valutazioni esperte hanno evidenziato addirittura che la fusione, per un comune delle dimensioni di Senigallia, sarebbe stata addirittura antieconomica.
“Nella seduta sono stati millantati “milioni di euro” che avrebbero sommerso la città … in realtà, ricordiamo, le risorse disponibili (nemmeno certe) potevano essere al massimo il 40% del denaro inviato nel 2010 da governo a comune, ovvero una cifra massima di 2 milioni di euro all’anno (da dividere al 50% tra Morro e Senigallia) per 10 anni. Nel suo intervento-insulto alla cittadinanza, il sindaco sbandiera 14 milioni di euro per 15 anni … forse si è lasciato vincere dall’entusiasmo?
“Ovviamente, il Comitato referendario che si era costituito per spiegare i motivi per cui votare NO alla fusione, non ha lasciato passare in sordina questo sgraziato intervento, ricordando che la sovranità appartiene al popolo (quando i politici lo permettono). Non a caso, fallita la fusione, sono passati all’Unione dei Comuni, preparata in gran segreto dai segretari comunali già mentre si lavorava alla fusione, e decisa con il minimo dei voti necessari (17) serrando i ranghi dei consiglieri di maggioranza che sono stati richiamati all’ordine.
“Ma veniamo al secondo punto: il banchetto del 22 dicembre.
“Come molti sapranno, il nostro Candidato premier Luigi Di Maio sta attraversando tutta l’Italia con il #RallyTour per incontrare i cittadini, le imprese e la società civile, presentare il programma di governo. Oltre a Di Maio, sono impegnati anche tutti i portavoce e gli attivisti con il #ProgrammaTour, una serie di eventi distribuiti su tutto il territorio nazionale, per presentare i vari punti del programma del M5S che è stato scritto assieme a tutti i cittadini che hanno voluto portare il loro contributo sulla nostra piattaforma.
“Proprio nella cornice del #ProgrammaTour, il M5S di Senigallia è stato scelto per organizzare un evento per presentare il #ProgrammaTurismoM5S, assieme ai portavoce M5S alla Camera dei Deputati Donatella Agostinelli, Andrea Cecconi e Patrizia Terzoni e agli attivisti/simpatizzanti.
“Ovviamente, ci siamo subito attivate e abbiamo richiesto in data 15/12/2017 il suolo pubblico per il nostro banchetto, richiesta che è stata prontamente accolta dagli uffici competenti. Quasi alla vigilia del banchetto, veniamo informate che la richiesta di occupazione era stata respinta, a causa di una delibera di giunta del 5/12, ignota persino agli addetti comunali, che è stata “opportunamente” pubblicata su Open Municipio il giorno prima del banchetto, ovvero il 21/12 (dopo ben 17 giorni).
“Avendo – finalmente – visto il contenuto della delibera 292/2017 denominata “Atto di indirizzo in ordine alle occupazioni temporanee di suolo pubblico nel periodo natalizio” abbiamo potuto verificare che la negazione della concessione di suolo pubblico era limitata alle “attività di vario genere che prevedano l’installazione di gazebo, palchi, tensostrutture”, dunque il rigetto della nostra istanza (occupazione con tavolinetto ed espositore pieghevoli per una superficie di 2 metri quadri) non era – a nostro avviso – in contrasto con il contenuto della delibera stessa, in quanto non avevamo chiesto di posizionare nessuna delle fattispecie menzionate dalla delibera (gazebo, palchi, tensostrutture).
“La mattina del venerdì 22/12, giorno del banchetto, siamo andate quindi a parlare con la Dirigente Filonzi, per lamentare la mancata pubblicizzazione della delibera 292, e per capire come fossero giunti a rigettare la nostra richiesta. Abbiamo eccepito l’interpretazione eccessivamente restrittiva della delibera, nonché la assoluta mancanza di pubblicità e trasparenza dell’atto, ribadendo che ci saremmo stati comunque, senza tavolinetto né espositore, anche solo con attività di volantinaggio (pagando le relative imposte comunali) in quanto avevamo il nulla osta della questura, avvalendoci della facoltà di manifestare liberamente garantita dall’art 17 di quella Costituzione che al PD proprio non piace…
“L’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico è quindi arrivata alle ore 16 (del venerdì prima di Natale) seguita da una lettera (non affrancata) del Sindaco, fatta recapitare direttamente nella cassetta delle lettere della attuale capogruppo del M5S Martinangeli.
“La lettera, che esordisce con una “Cara capogruppa” altro non è che una replica stizzita e acida, scritta in un italiano ridicolo, che “stigmatizza” chi, come le sottoscritte, chiede di poter far valere i propri diritti costituzionali e politici, con un chiaro riferimento al nostro Ordine del Giorno sulle “MISURE PER ATTUARE PARITÀ E PARI OPPORTUNITÀ TRA UOMINI E DONNE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE”, presentato e approvato durante il consiglio del 14 dicembre 2017, nonostante qualche malumore tra i banchi della stessa maggioranza.
“Il “Cara Capogruppa” fa dunque il paio con “La stupidità va sottolineata, sempre” e ben sembra caratterizzare uno stile di leadership imbarazzante, che è in assoluta antitesi con la concezione che abbiamo noi del MoVimento 5 Stelle, laddove un rappresentante (sia esso un sindaco, o un parlamentare) deve mostrare il massimo rispetto per la cittadinanza che deve guidare secondo i principî di uguaglianza, trasparenza, buona amministrazione”.
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