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“Arcevia vuole avere un suo ruolo nel Parco della Gola della Rossa e di Frasassi”

“Arcevia vuole avere un suo ruolo nel Parco della Gola della Rossa e di Frasassi”

Chiara e decisa presa di posizione del sindaco Andrea Bomprezzi sull’attuale gestione

di ANDREA BOMPREZZI*

ARCEVIA – Dopo varie esternazioni e comunicati, vorrei intervenire per chiarire la questione sulla gestione del Parco, semplicissima, che come Sindaco ho posto ormai 3 anni fa, come giustamente richiamato nel comunicato del PD della zona montana.

Ho sempre agito nelle sedi istituzionali competenti per la risoluzione delle problematiche senza creare polemiche pubblicamente. E’ nel mio stile di amministratore. Da quel tempo ci troviamo in una situazione assurda: dell’ente che gestisce il parco non fanno parte 2 comuni del Parco: Arcevia e Genga, che rappresentano più del 50% del territorio e che hanno al suo interno i due centri storici principali. Oggi l’ente in oggetto, l’Unione montana Esino Frasassi, è presieduto dal sindaco di Sassoferrato, comune non appartenente al Parco.

Qualunque sindaco di buon senso avrebbe posto la questione, soprattutto chi come me crede nelle potenzialità del Parco e quindi vuole essere partecipe delle progettualità strategiche, o quantomeno avere la possibilità di scegliere chi mi deve rappresentare. Gli altri organismi del Parco in cui Arcevia è presente sono preposti ad altre funzioni, non confondiamo le cose. L’unico soggetto legale e istituzionale deputato in questo momento alla gestione è l’Unione montana, dove Arcevia non c’è.

La soluzione prospettata nella proposta regionale, che io appoggio, risolverebbe il problema: creare un ente Parco, a costi invariati, con un consiglio di amministrazione con due rappresentanti dei quattro comuni e della provincia, scelti da tutti noi, e con i rappresentanti tra gli altri degli agricoltori e delle associazioni ambientaliste, che arricchirebbero le proposte per il Parco.

Problemi di costi? No. Nessun costo in più a quelli attuali dovrà avere il nuovo ente gestore. Problemi di poltrone e di indennità? No, non è prevista nessuna indennità  per svolgere quella funzione. Problemi di opportunismo politico? No, visto che la questione è stata posta dal sottoscritto alla Regione ormai tre anni fa, quando vi era tutt’altro quadro politico. Proposta che esclude e toglie a qualcuno? No, anzi è molto più inclusiva, visto che gli enti pubblici selezioneranno tra loro due di essi, e parteciperanno altri soggetti come le associazioni agricole e quelle ambientali.

“E allora è solo una questione di rappresentanza democratica e legittima del mio comune, che merita rispetto e che vuole contribuire insieme agli altri rappresentanti a rilanciare l’attività del Parco, a cui teniamo moltissimo. Io rappresento una comunità che ha fatto uno sforzo enorme per entrare all’inizio nel Parco con la zona di Avacelli, per poi rafforzare la sua presenza con l’ingresso anche del centro storico di Arcevia. Una comunità che adesso vuole il giusto riconoscimento, la giusta dignità e che vuole come le compete stare al tavolo con gli altri comuni, Fabriano, Cerreto D’Esi, Genga, Serra S. Quirico alla pari.

*Sindaco di Arcevia

 

 

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