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Roberto Paradisi: “La “fatwa” dell’Anpi di Senigallia non ci intimorisce”

Roberto Paradisi: “La “fatwa” dell’Anpi di Senigallia non ci intimorisce”

di ROBERTO PARADISI*

SENIGALLIA – Provo imbarazzo a sedere in un consiglio comunale che, in nome della tolleranza, vorrebbe negare il diritto di parola agli avversari politici. Che, in nome dell’anti-fascismo, pratica il “fascismo” inteso quale negazione della libertà altrui. Che, in nome della libertà, vuole sopprimere la libertà altrui. Provo imbarazzo per le parole del consigliere Sardella il quale ha gridato al microfono in Consiglio comunale che a Senigallia “i fascisti non devono avere diritto di parola”. Eppure lui aveva appena parlato.

E provo disagio nel leggere di una fatwa di stampo islamico pronunciata dal presidente dell’Anpi, novello imam senigalliese nei confronti miei ma soprattutto di Luigi Rebecchini, galantuomo e persona d’onore che, con il suo voto, non solo ha sfidato il pensiero unico progressista, ma ha anche ribadito il suo “no” ad ogni forma di autoritarismo anti-democratico. Perché voler negare le piazze e le sale a chi si ispira o si richiama a ideologie non gradite (al netto ovviamente di ogni diversa posizione personale) è foga anti-democratica. Emblematica è stata la non accettazione, da parte della maggioranza, dei miei emendamenti alla mozione in cui chiedevo (giusto per capire le reali intenzioni dei proponenti) di estendere il divieto di sale e piazze anche a chi si richiama all’ideologia comunista.

Emendamenti (ovviamente bocciati dai “democratici” proponenti) presentati con la precisazione che avrei votato comunque contro poiché ritengo che anche i neo-comunisti abbiano diritto di parola e di azione. Esprimo meraviglia per la sottoscrizione della mozione da parte del sindaco Mangialardi che, su tale punto, aveva già in passato espresso una differente posizione intelligente, democratica ed ineccepibile. Lui, che ha inaugurato la mostra sul “Futurismo” a Senigallia, iniziativa certamente oggi incompatibile con le nuove direttive emerse nel surreale Consiglio della scorsa settimana.

Tutti hanno evocato il pericolo dei giovani neo-fascisti, del revisionismo, di Casa Pound … Eppure l’unico episodio di intolleranza senigalliese ha riguardato estremisti di sinistra sistemati ad equo canone in sedi comunali (plaudenti per la mozione) contro giovani di destra che manifestavano pacificamente. All’Anpi, che ha commentato con una frase sinistra il voto mio e di Luigi Rebecchini, una doverosa risposta: non temiamo la vostra violenza ideologica.

*Consigliere comunale Unione Civica – Senigallia

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