Disabili ancora penalizzati a Senigallia, serve un netto cambio di rotta
Disabili ancora penalizzati a Senigallia, serve un netto cambio di rotta
SENIGALLIA – Con un nuovo intervento il papà di una ragazza disabile risponde all’assessore comunale Girolimetti, sui tagli fatti per l’assistenza e sulle continue penalizzazioni a Senigallia. “Ormai è un modo di dire comune: ognuno si autoassolve e si elogia, citando numeri e situazioni che non dico non siano vere ma dimenticandosi di alcune altre. Ad esempio non citando che per ogni disabile ci sono solo circa 10 ore di assistenza settimanali ognuno. Anche il Provveditorato agli Studi da all’incirca quel numero di ore e allora mi chiedo: per completare l’orario scolastico giornaliero di 6 o 8 ore, a secondo che la scuola sia a tempo pieno o parziale, il disabile dove sta?
“Assieme ad altri alunni con altre patologie fuori dalla classe di appartenenza per non disturbare, alla faccia dell’integrazione e socializzazione tanto declamata.
Certo non dipende dall’Assessorato ma in questo contesto, purtroppo non ideale, secondo me non ci sarebbe tanto da vantarsi come dice l’Assessore che il numero delle ore è, in proporzione ( a cosa?),superiore a quello delle altre città della Provincia e forse delle Marche se comunque le ore sono insufficienti alle necessità.
Si potrebbe fare invece un’opera di sollecitazione al Provveditorato affinchè si prenda gli impegni che la Costituzione gli da, ovvero di dare un’assistenza scolastica adeguata a tutti gli alunni e quindi anche ai disabili.
“Ci sarebbe anche tanto altro da dire sull’assistenza ai minori disabili nella scuola che sono stati selezionati, dall’Assessorato, in gravissimi, gravi,semplicemente con 104/92 e svantaggiati.
“Semplicemente con 104/92 cosa significa? che chi non è capace di intendere e di volere ( perchè questo significa essere riconosciuto titolare della 104) è meno di grave di un grave o gravissimo?
“Cosa c’è di più grave di una persona con una invalidità, alle volte anche psico-fisica, del 100%?
Per la nostra amministrazione c’è questa distinzione e allora ecco che qui, tra le persone in difficoltà, si assegnano, in questo modo non certo attento a bisogni ma solo in un’ottica di risparmio, le ore di assistenza.
Questa è la solidarietà dimostrata nei fatti.
“Poi due parole sull’Osservatorio della disabilità. Anche io ho fatto parte di coloro che l’hanno proposto all’inizio della legislatura, e ci credevo, perché le promesse e le prospettive di incidere sui servizi erano tante e, secondo me, non v’è miglior gestore di risorse finalizzate alla disabilità di un genitore inserito nel contesto dell’Assessorato. Ora però opo circa 3 (TRE) anni, che ancora nulla è stato fatto di concreto, dico che questa riproposizione, sulla cui bontà non credo più, sembra essere solo un’altra mossa politica finalizzata al consenso, e questo non va bene.
“La sanzione poi elevatami in Via Mastai non è importante per me ma è importante per un concetto di integrazione dei disabili nella società. Se queste persone arrivano alla sede Comunale di Via Mastai con le loro auto possono accedere al centro, pur nelle loro difficoltà deambulatorie, e partecipare così alla vita attiva della città, tra i cittadini e con tutti i loro stessi diritti.
Anche questo è un “vulnus” che l’Amministrazione deve sanare per la sua credibilità solidaristica ed è anche compito dell’Assessore ai Servizi Sociali interessarsi delle barriere di accesso e segnalarle a chi di dovere, non dire che non è di sua competenza.
“Ecco cosa intendo quando dico che con i disabili tutti si riempiono la bocca ma pochi sanno veramente cosa significa e come comprendere le loro esigenze”.
Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it