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Mandolini: “Senza una pianificazione urbanistica seria a Senigallia non sarà possibile ridurre il rischio idrogeologico”

Mandolini: “Senza una pianificazione urbanistica seria a Senigallia non sarà possibile ridurre il rischio idrogeologico”

Mandolini: “Senza una pianificazione urbanistica seria a Senigallia non sarà possibile ridurre il rischio idrogeologico”

di RICCARDO MANDOLINI*

SENIGALLIA – Durante l’ultimo Consiglio comunale si è tornati a parlare di vasche di espansione e di rischio idrogeologico con l’Ordine del Giorno avente per oggetto “Messa in mora e diffida a Provincia di Ancona e Regione Marche”.

Oltre a sottolineare e rimarcare l’importanza della realizzazione di tali opere per la mitigazione del rischio idrogeologico, non si può però non fare un’altra considerazione altrettanto vincolante ai fini della sicurezza, ovvero che una sensata e consapevole pianificazione urbanistica dovrebbe essere alla base di uno sviluppo sostenibile e sicuro di una città. Infatti se è vero che il rischio zero non esiste e che le vasche di espansione da sole non bastano, ma è indispensabile provvedere alla pulizia dell’alveo, così come alla manutenzione e alla sistemazione degli argini, tutti interventi di competenza della Provincia e della Regione Marche (e quindi non di certo a carico dei cittadini attraverso un ingiusto e non dovuto aumento della TARI), è altrettanto vero che se questa Amministrazione continuerà a perseguire una politica scellerata dal punto di vista urbanistico, qualsiasi opera di mitigazione non sarà mai sufficiente a salvaguardare la sicurezza dei cittadini.

Torno ancora una volta a ribadire quanto sia stato irresponsabile e pericoloso approvare l’ultima variante al PRG, la quale, seppur nata con l’obiettivo della salvaguardia dal rischio idrogeologico (almeno fino a prima delle elezioni del 2015), è stata poi, ad elezioni concluse e proprio su volontà di questa Amministrazione, spogliata della sua natura., concedendo in deroga la realizzazione di piani interrati in zone che gli stessi amministratori avevano identificato come “a rischio esondazione”. Un esempio su tutti è l’approvazione del progetto “Orti del Vescovo”, tanto decantato per aver unito edilizia sociale e riqualificazione di Piazza Garibaldi; peccato però che nel progetto sia prevista la realizzazione di piano interrato per circa 60 posti auto (ad uso esclusivo dei residenti) a meno di 50 metri dall’argine murato del fiume Misa.

E’ proprio questa la considerazione che ho fatto in Consiglio comunale e che ho voluto sottoporre all’attenzione di tutti i consiglieri e soprattutto dell’Amministrazione, ovvero che fino a quando non si cambierà direzione e non si opterà per una pianificazione urbanistica seria, non sarà possibile ridurre il rischio idrogeologico nella nostra città.

Ma alcuni politici (o forse dovrei chiamarli politicanti) sembrano voler non capire, tanto che nel 2004 il Comune di Senigallia chiede una de-perimetrazione del PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico) che la Regione Marche concede; tutti consapevoli del pericolo “Misa” in assenza delle vasche di espansione (mai realizzate), eppure la de-perimetrazione è stata fatta e i risultati, come anche le responsabilità, sono, purtroppo, sotto gli occhi di tutti. Evidentemente la storia non sempre insegna.

*Consigliere comunale Movimento 5 Stelle – Senigallia

 

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