Uova contaminate dal Fipronil, prodotte in Abruzzo, sequestrate in un centro di confezionamento nell’entroterra di Senigallia
Uova contaminate dal Fipronil, prodotte in Abruzzo, sequestrate in un centro di confezionamento nell’entroterra di Senigallia
ROMA – Il caso delle uova contaminate dall’insetticida Fipronil coinvolge anche due aziende italiane. Due campioni “positivi” ai controlli sono stati infatti trovati in un centro di imballaggio nelle Marche – per l’esattezza nell’entroterra di Senigallia – e in un laboratorio artigianale di pasta nel Lazio. Lo ha reso noto il Ministero della Salute: “Si tratta di uova prodotte in Abruzzo – come afferma il direttore generale della sicurezza alimentare, Giuseppe Ruocco – e che noi abbiamo trovato in un centro di confezionamento in provincia di Ancona. Questa è una novità, ma non lo escludevamo, perché il Belgio aveva segnalato che il prodotto poteva essere stato utilizzato anche in Italia, poi lo aveva ritrattato”.
I relativi lotti sono stati ritirati. Il ritrovamento è avvenuto nell’ambito dei controlli disposti dal ministero della Salute nelle settimane scorse dopo l’allarme diffusosi all’inizio di agosto in alcuni Paesi europei: tonnellate di uova infette con il pesticida – utilizzato in veterinaria contro pulci, pidocchi, acari e zecche e parassiti in genere ma vietato sugli animali destinati alla catena alimentare – erano state ritirate dai mercati di Olanda, Belgio, Germania, Gran Bretagna e Francia.
I due casi positivi – uno di uova in guscio, l’altro di “ovoprodotto”, cioè lavorato – sono stati scoperti su 114 campioni esaminati tra uova, prodotti derivati e alimenti che li contengono dagli Istituti zooprofilattici e segnalati alle Regioni e Asl competenti per territorio per ulteriori accertamenti sulla fonte di contaminazione e l’adozione di eventuali provvedimenti restrittivi, fa sapere il ministero della Salute.
Fare i nomi delle aziende coinvolte, pubblicare come in Francia subito l’elenco dei prodotti interessati e togliere il segreto sulla destinazione finale di tutti i prodotti alimentari importati rendendo finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero. E’ quanto chiede la Coldiretti Marche dopo l’annuncio del Ministero della Salute sul fatto che un campionamento di uova, prodotti derivati e alimenti che li contengono, è risultato positivo al Fipronil in provincia di Ancona a completamento delle analisi effettuate ad oggi dagli Istituti Zooprofilattici su 114 del numero totale di campioni oggetto di monitoraggio in Italia e pervenuti.
Di fronte alle emergenze sanitarie provenienti dall’estero che si ripetono nell’alimentare occorre intervenire subito con la trasparenza dell’informazione per evitare allarmismi che danneggiano imprese e consumatori
Lo scandalo delle uova contaminate con l`insetticida Fipronil e commercializzate in Europa – sottolinea la Coldiretti – riguarda esclusivamente quelle importate dall’estero ma le uova italiane possono essere riconosciute poiché è presente l’indicazione di origine su ogni guscio anche se è necessario migliorarne la visibilità scrivendo chiaramente per esteso, anche sulle confezioni e sui cartoni, da dove arrivano. Sul guscio delle uova di gallina – spiega la Coldiretti – c’è un codice che con il primo numero consente di risalire al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie), la seconda sigla indica lo Stato in cui è stato deposto (es. IT), seguono le indicazioni relative al codice ISTAT del Comune, alla sigla della Provincia e, infine il codice distintivo dell’allevatore.
A queste informazioni si aggiungono – conclude la Coldiretti – quelle relative alle differenti categorie (A e B a seconda che siano per il consumo umano o per quello industriale) per indicare il livello qualitativo e di freschezza e le diverse classificazioni in base al peso (XL, L, M, S).
Premesso che si tratta di una sostanza che “deve essere assolutamente assente” negli alimenti, la quantità di Fipronil rilevata, “pur superando il valore limite”, “è molto sotto la soglia di tossicità acuta”, quindi sono escluse conseguenze per la salute umana, rassicura Giuseppe Ruocco, a capo della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute.
Peraltro, ha aggiunto, è una sostanza che “non si accumula, perché viene eliminata” dall’organismo.
“Il Ministero della salute, in collaborazione con le autorità sanitarie regionali e il Comando Carabinieri per la tutela della salute ha proseguito un’intensa attività di monitoraggio su uova, prodotti derivati e alimenti che li contengono, sia di provenienza estera che nazionale, per la ricerca di eventuali contaminazioni da Fipronil. Alla data odierna sono stati effettuati:
– 42 campionamenti conoscitivi dai NAS su prodotti trasformati contenenti uova o derivati, prelevati nei negozi e supermercati su disposizione del Ministero del 14/8
– 181 campionamenti dalle Regioni, nell’ambito del Piano di ricerca su pollame, uova, derivati disposto dal Ministero il giorno 11/8
– 60 campionamenti dagli Uffici periferici del Ministero della salute per gli adempimenti comunitari (UVAC), per merci provenienti dai Paesi interessati dall’allerta.
Sono stati inoltre gestiti, con segnalazioni alle autorità territoriali e attività di rintraccio, i sei messaggi sul sistema di allerta comunitario RASFF che riguardavano anche l’Italia.
Per quanto riguarda l’attività analitica, ad oggi gli Istituti zooprofilattici hanno completato le analisi su 114 dei campioni pervenuti. Sono state rilevate due positività con conseguente segnalazione alle Regioni e Asl competenti territorialmente per ulteriori accertamenti sulla fonte di contaminazione e l’adozione, in esito ad essi, di eventuali provvedimenti restrittivi.
L’attività delle autorità sanitarie centrali e periferiche prosegue, anche alla luce di quanto concordato nel corso di una riunione di verifica e coordinamento con le autorità regionali e i Carabinieri NAS in corso questa mattina presso il Ministero”.
Ma cerchiamo di comprendere meglio cos’è il Fipronil? Il nome chimico è fluocianobenpirazolo. E’ un insetticida che agisce contro pulci, zecche e parassiti spesso presenti nel pollame creando problemi al sistema nervoso dell’insetto che deve colpire. L’Unione Europea ne vieta l’utilizzo su tutti gli animali destinati all’alimentazione.
I prodotti a base di Fipronil vengono utilizzati come antiparassitari per gli animali da compagnia. Basti pensare al trattamento antipulci che facciamo a cani e gatti. Poi li accarezziamo e stiamo accanto a loro e non ci succede niente.
Ricordiamo prima di tutto che ad oggi non ci sono stati né morti né persone ricoverate in ospedale per il consumo di uova al Fipronil. Se si mangia un uovo contaminato non succede nulla. Quello che può provocare effetti più gravi è il consumo continuativo di uova e prodotti derivati (come dolci, creme, pasta all’uovo, mayonese o carbonara) per circa una settimana o dieci giorni.
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