Rifondazione Comunista e l’inchiesta sull’alluvione di Senigallia: “La solidarietà e il sostegno si danno alle vittime, non agli indagati”

SENIGALLIA – Dal Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea di Senigallia riceviamo un nuovo contributo al dibattito politico in corso sull’inchiesta, della Procura della Repubblica di Ancona, avviata dopo l’alluvione del 3 maggio 2014.

“Il Partito della Rifondazione Comunista di Senigallia – si legge nel documento che ci è stato inviato -, letto l’articolo de l’Altro giornale che riporta “Dai movimenti di sinistra attestazioni di solidarietà al sindaco Mangialardi e agli altri indagati per l’alluvione del 2014”, tiene a precisare che, in quanto forza politica da sempre riconosciuta come di sinistra, non condivide affatto tale posizione, bensì ne prende le distanze.

“In primo luogo perché secondo noi la solidarietà, ed ancor più il sostegno, si devono sempre alle vittime e non agli indagati, pur conoscendo bene la differenza tra indagato, imputato e condannato.

“Per questo Rifondazione non entra nel merito del percorso giudiziario, ma tanto meno si esime dall’esprimere dubbi circa le scelte urbanistiche dell’amministrazione comunale di Senigallia tra gli anni 80 e 90 e fino ad oggi (da cui l’approvazione del PAI da noi respinta) dal punto di vista della tutela del territorio e della prevenzione del rischio idrogeologico, che afferiscono ad ogni comune attraversato da un fiume. Tanto precisato – conclude Rifondazione Comunista -, auguriamo un buon è sereno lavoro alla magistratura e un po’ di sollievo alle vittime; e che la giustizia faccia il suo corso”.

 

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