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L’Elisir d’amore, con il coro Città futura di Vallefoglia, ottiene un grande successo al teatro Goldoni di Corinaldo

L’Elisir d’amore, con il coro Città futura di Vallefoglia, ottiene un grande successo al teatro Goldoni di Corinaldo

L’Elisir d’amore, con il coro Città futura di Vallefoglia, ottiene un grande successo al teatro Goldoni di Corinaldo L’Elisir d’amore, con il coro Città futura di Vallefoglia, ottiene un grande successo al teatro Goldoni di Corinaldo L’Elisir d’amore, con il coro Città futura di Vallefoglia, ottiene un grande successo al teatro Goldoni di Corinaldo

di PAOLO MONTANARI

CORINALDO – Lo aveva detto il regista e cantante lirico, Roberto Ripesi, che l’Elisir d’amore presentato a Corinaldo sarebbe stato una scommessa con le condizioni meteorologiche. Infatti il melodramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti, per l’incertezza del tempo è stato rappresentato nel teatro Carlo Goldoni, della bella cittadina, invece che nella vicina Piazza del Cassero.

Ma il successo è stato ugualmente grande e vi è stata una buona partecipazione di pubblico, che ha accolto con entusiasmo la prova collettiva di un buon cast vocale, composto da Annalisa Di Ciccio nel ruolo di Adina, dal tenore di grande esperienza e professionalità Patrizio Saudelli in Nemorino, dal noto baritono siciliano Alessandro Battiato in un focoso Belcore, dal grandissimo Roberto Ripesi in Dulcamara, un ruolo che ha portato in scena per tante volte, sempre con grande professionalità, sia vocale che attoriale e da Laura Tomacci in Giannetta.

Accanto a loro il Coro di Città futura di Vallefoglia diretto dal maestro Stefano Bartolucci, che ha dimostrato di avere una grande preparazione musicale ed anche interpretativa con gestualità naturali  che si sono subito inserite nel contesto scenografico semplice ma simbolico e significativo che il maestro Roberto Ripesi, ormai da anni anche affermato regista, ha saputo realizzare.

Una menzione particolare al maestro Valentina Picardi, che reduce dalla bellissima interpretazione solistica al pianoforte per Rigoletto a Pesaro, si è ripetuta con grande professionalità e passione in questo Elisir d’amore, che rientra sempre più nelle programmazioni liriche estive a livello nazionale. L’opera venne composta da Donizetti in pochi giorni, dopo che il musicista aveva già intrapreso una serie di composizioni drammatiche. Il passaggio al melodramma giocoso è avvenuto in maniera spontanea, rispettando sia i canoni settecenteschi che quelli ottocenteschi.

D’altra parte l’Italia è stata la patria dell’opera buffa, che non si identifica solo con lo stile rossiniano, ma già ha avuto dei precursori con Piasiello e la scuola napoletana, che è stata per un lungo periodo la capitale mondiale della musica. Donizetti ha avuto un grande merito quello di utilizzare l’aspetto ludico, il giocoso con una struttura che non disdegnasse il tono malinconico, melodrammatico, che poi Verdi trasformerà in drammaturgico.

“Una furtiva lacrima”, che Patrizio Saudelli, ha interpretato con grande pathos e capacità vocale, è l’esempio di questa intelaiatura. Anche Annalisa Di Ciccio, indimenticable Gilda, nei due Rigoletti portati in scena al teatro della Regina di Cattolica e a Villa Caprile di Pesaro, è entrata nel  personaggio con molta naturalezza evidenziando nelle arie da sola e in duetti, le sue doti belcantistiche.

Alessandro Battiato è un professionista con ben 78 ruoli sulle spalle e si è mosso da “giogione” e “volpone femminino” con grande disinvoltura, ruoli che interpreta con grande professionalità e una potenza vocale che sta sempre più maturando.

Di Roberto Ripesi che cosa dire? Che all’età di 70 anni, e più di 50 di carriera lirica, è ancora una forza della natura. Solo alcuni dati: ha lavorato come basso buffo ma anche in ruoli drammatici come il recente Giorgio Germont, in 178 rappresentazioni liriche in tutto il mondo, nei principali teatri e con grandissimi cantanti. Una esperienza che Ripesi vuole trasmettere ai giovani, un amore per la lirica ed i suoi personaggi, come il dottor Dulcamara, dove l’aspetto comico del personaggio si intreccia con l’ironia e una certa autorità del ruolo, che è tipica di questo grande cantante di Ostra.

Spesso Ripesi ripete: è più difficile far ridere che piangere. E nel nostro paese di santi e poeti, personaggi fantasiosi e imbroglioni, su cui poi giocherà molte volte nel travestimento anche Rossini, Dulcamara-Ripesi è divenuto un simbolo consolidato nella lirica non solo italiana.

Ancora una menzione per il coro di Città futura di Vallefoglia, che nel giro di pochi anni è maturato, grazie al lavoro prezioso e appassionato del suo maestro Stefano Bartolucci e si presenta come una delle realtà liriche più consolidate e pronte del panorama marchigiano.

Va infine ricordato che lo spettacolo è stato organizzato dal Comune di Corinaldo, dalla Pro loco e dal Laboratorio a Scena Aperta di Ostra che, ancora una vola, hanno ottenuto un giusto – e meritato – successo.

 

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