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“La suggestione di Senigallia come viatico di un turismo di eccellenza”

“La suggestione di Senigallia come viatico di un turismo di eccellenza”

“La suggestione di Senigallia come viatico di un turismo di eccellenza”

di PAOLO LANDI

SENIGALLIA – Senigallia  gode  già di un indice di gradimento elevato ed ha tutti  i requisiti per collocarsi e competere ai vertici del turismo nazionale e internazionale, se riuscirà ad avere una regia che sappia interpretare questo passaggio strategico, sostenendo adeguate iniziative promozionali, favorendo e incentivando le manifestazioni di richiamo,  migliorando l’accoglienza con l’ammodernamento delle strutture ricettive, ma soprattutto  puntando ad una città dal grande fascino e bellezza scommettendo su una pianificazione urbanistica innovativa di lunga  scadenza, da estrapolare come migliore soluzione tra le infinite simulazioni selezionabili con i criteri della fisica urbana che dovrà già da oggi guardare alla città di domani con congruenza e continuità individuandone il disegno più idoneo e funzionale.

E’ una suggestione forte che invita a pensare in grande, ma richiede inventiva per reperire risorse sempre meno nella disponibilità dall’ amministrazione  pubblica ma  che possono venire dai privati sollecitati da interventi remunerativi in grado di portare beneficio anche alla città arricchendola di nuove icone significative con una fruizione diffusa.

Cito solo due esempi di mie proposte datate ma quanto mai attuali,  la torre panoramica in corrispondenza dell’ex ciminiera dell’Italcementi e il ponte monumentale di via Cavallotti che solleverebbe, per altro, l’amministrazione dall’ incombenza di un suo necessario rifacimento, senza nessun esborso a proprio carico.

Con una ingegnerizzazione di tecnica urbanistica, giostrando tra delocalizzazioni, compensazioni ed altro sarà possibile ridare lustro alla città e al suo centro storico, opportunità mancata da Cervellati per l’incapacità di apportare  valore aggiunto, al di la delle tecniche di ristrutturazione e di ripristino sugli edifici esistenti, ipotizzando ad esempio l’abbattimento del’ ex cinema Rossini, che libererebbe una visuale incredibile sulla Rocca favorendo altresì l’ampliamento di piazza del Duca da dove potrebbe partire un sicuro e splendido percorso ciclo pedonale che  raggiunge il lungomare  in prossimità dell’ex hotel Marche attraverso un nuovo complesso di prestigio che potrà riqualificare  lo spazio compreso tra le vie Marconi e Corridoni  producendo, a sua volta,  risorse sufficienti a realizzare altri interventi  quali un nuovo ponte di congiunzione dei lungomari, il sottopasso di attraversamento di statale e ferrovia e un parcheggio di 400 posti sotto il piazzale antistante la stazione ferroviaria.

La città godibile dovrà anche strutturarsi su una successione continua di salotti urbani lambiti da locali di intrattenimento, al pari di via Carducci,  da insediare negli spazi rigenerati e collegati, in  successione continua, su un circuito di suggestivi boulevard  che andranno ad avvolgere e ad ampliare, verso mare, l’attuale area pedonale  senza penalizzare in alcun modo la mobilitò veicolare e con una accessibilità agevolata da una corona di nuovi parcheggi di prossimità. Una   nuova centralità urbana dovrà essere garantita di diritto alla darsena Bixio naturale convergenza tra lungomari,  centro,  porto, oggi sufficiente ma da  ampliare e il Misa che va valorizzato come parco agrario fluviale con un progetto intelligente capace di coniugare valenza paesaggistico ambientale con la riduzione dei ricchi sia di piena che di siccità realizzando laghi di accumulo da sfruttare turisticamente, ottimizzando e riducendo così i costi attraverso un intervento unico coordinato a differenza di quanto si otterrebbe con singoli progetti specifici.

in questo contesto è tiepida l’azione dell’amministrazione incapace di produrre proprie proposte, e disinteressata anche a  quelle di provenienza esterna, va quindi stimolata per un deciso cambio di passo per catturare le tante potenzialità di bellezza che  Senigallia tiene ancora nascoste e percepite solo da pochi addetti al lavoro e non dalla gente comune ed è per questo che sarebbe auspicabile anche la realizzazione di un Urban Center, una sorta di museo della città dove, tra l’altro, l’immagine di Senigallia del futuro potrà essere rappresentata in un video tridimensionale  visibile da tutti,  lusingando anche quei turisti che decideranno di venire a viverci.

(Il disegno che proponiamo – in alto – tenta di dare una rappresentazione di massima di alcune ipotesi di intervento)

 

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