Rivive a Cagli il mito della vergine-guerriera del Castello di Naro
Rivive a Cagli il mito della vergine-guerriera del Castello di Naro
Un viaggio indietro nel tempo tra i fasti del Medioevo. Tra le antiche mura la storia e le vicende dell’indomita feudataria
CAGLI – Un evento esclusivo per l’estate quello che si prepara per il prossimo sabato 29 luglio al Castello di Naro (Località Abbadia di Naro, a Cagli) e che condurrà i partecipanti in un viaggio nel Medioevo alla scoperta di una delle figure più affascinanti e quasi sconosciute di questo territorio, la feudataria Filippa Siccardi, tra i primi e fulgidi esempi di quelle donne-guerriere che si incontrano nei poemi epici-cavallereschi e che la Storia a volte ci restituisce in carne e ossa: basti pensare alle celeberrime Giovanna d’Arco e Maria Puteolana nel Medioevo o ancora a Caterina Sforza Riario, Signora di Imola e Forlì nel Rinascimento.
Figlia dei potenti feudatari del castello di Naro, che furono custodi di diverse fortificazioni tra Cagli e Piobbico, Filippa Siccardi non si rassegnò mai alla perdita dei privilegi feudali minacciata dall’ascesa del vicino comune di Cagli, e lottò per alcuni anni contro il nascente borgo, in virtù di un’indomita resistenza che venne meno solo intorno al 1227, quando Cagli poteva reintegrare nel proprio distretto i castelli di Bosso, Valveduta, Castiglione, Frontone e Naro.
Questo particolare “Omaggio a Filippa Siccardi, feudataria del Castello di Naro (1217-2017)” ha inizio alle ore 17 con la conferenza-conversazione di Elisabetta Gnignera, storica del costume medievale e rinascimentale, la quale narrerà delle donne-guerriere che hanno raccolto l’eredità di Camilla e delle altre leggendarie amazzoni che ancora oggi sanno stupire esattamente come settecento anni fa, quando Francesco Petrarca, al cospetto di Maria Puteolana, scriveva all’amico cardinale Giovanni Colonna: «bardata da guerra e al comando di un manipolo di soldati, ne sono rimasto sbalordito. Poi sotto quell’elmo ho riconosciuto la sua femminilità…»
Si prosegue poi con una visita itinerante al Castello di Naro, guidata dallo studioso del Medioevo e scrittore Giovanni Melappioni nonché ideatore e curatore del blog di storia medievale “Il medievalista”, il quale ci spiegherà cosa ha spinto Filippa a resistere all’espansione comunale e come si è svolta la sua lotta contro Cagli fino a giungere al suo epilogo. Il racconto nascerà nel borgo stretto attorno alla fortezza e si dipanerà stanza per stanza, negli ambienti del castello, leggendoli con gli occhi della Storia e inseguendo vicende degne di un’epica.
Per tutti i partecipanti la serata si concluderà con un aperitivo al calar del sole, che riporterà alle atmosfere degli antichi simposii o, più semplicemente, a quei momenti di calma nei quali Filippa, e con essa le vergini-guerriere, «Stavano a’ lor ricami intente, armate» per dirla con Alessandro Tassoni e la sua “Secchia rapita”.
L’evento è a numero chiuso e su prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni: Tel. 331 6086401 – info@castellodinaro.it
IL LUOGO / Il Castello di Naro, da rudere a location sorprendente
Ridotto a rudere dall’incuria e dal susseguirsi dei secoli di cui le sue mura sono state testimoni, il Castello di Abbadia di Naro rivive oggi i fasti del suo antico splendore dopo lavori di restauro durati cinque anni e iniziati nel 2008, quando fu acquistato dalla famiglia Stocchi. I pazienti lavori, curati nei minimi dettagli, hanno finalmente ridato alla rocca la sua dignità, mantenendone inalterato il fascino e fondendo insieme il rigore storico con elementi di innovazione.
Buona parte dei materiali sono stati recuperati così da mantenere quella relazione intima e profonda con l’essenza del luogo. Anche gli spazi dedicati al benessere sono tutti armoniosamente integrati con gli elementi architettonici e naturali che donano un’esperienza di totale armonia intrinseca alla struttura e al paesaggio che la circonda.
Oggi il Castello di Naro è una location straordinaria per eventi e cerimonie oltre ad una dimora unica per soggiorni esclusivi.
«Ricordo il Castello di Abbadia di Naro come luogo di giochi di ragazzi, dove l’immaginazione trovava la concretezza fisica e la tangibile pericolosità del luogo, con le sue asperità, l’instabilità dei ruderi pieni di storia, i dirupi strapiombanti nel vuoto, le viste dall’alto del borgo di Naro, del Candigliano che ti faceva sentire potente e forte. I ruderi, l’architettura, il luogo in generale conservava uno spirito che continuava a sopravvivere e regnare, chiaro e preciso, come fuoco sotto la brace e poteva, forse, ancora dettare linee per il suo recupero; si percepiva uno strano respiro (nullus locus sine Genio – nessun luogo è senza un Genio) che, almeno questo mi era chiaro, poteva sicuramente riprendere possesso del luogo e far rivivere ancor magici incontri con il passato.» (Ing. Italo Grilli)
I RELATORI /
Elisabetta Gnignera – Storica specialista del costume e delle acconciature medievali e rinascimentali italiane, ha all’attivo numerosi saggi vestimentari pubblicati in riviste e cataloghi d’Arte e conferenze tematiche sull’abbigliamento italiano del Medioevo e Rinascimento. Ha recentemente ricostruito le vesti raffigurate nel pre-esistente “ritratto di giovane donna” rintracciato dall’Ingegnere francese Pascal Cotte sotto la superficie pittorica della Gioconda conservata al Louvre.
Pubblicazioni: “Vergini, spose vedove. Stati sociali e acconciature nell’Italia del Quattrocento” (Collana editoriale Velamen, Amazon editions, 2016); “La Bella svelata” con prefazione di Martin Kemp, Oxford University (Scripta Maneant Edizioni, Bologna 2016) dove l’autrice analizza in dettaglio gli elementi dell’abbigliamento raffigurati nel disegno su pergamena noto come “La Bella principessa” e correntemente attribuito a Leonardo da Vinci da studiosi quali Martin Kemp e Mina Gregori; “I Soperchi ornamenti, Copricapi e acconciature femminili nell’Italia del Quattrocento” (Siena, 2010).
Giovanni Melappioni – Studioso di storia militare, con particolare interesse per l’epoca medievale e la Seconda Guerra Mondiale, è autore dei romanzi “L’Ultima Offensiva” (2011), “Missione d’onore” (Rai Eri, 2015), “Forgiati dalla spada” (Meridiano Zero/Odoya, 2016). È vincitore di vari premi nazionali e della Giara d’Argento al premio Rai La Giara nel 2014. Appassionato di Storia, wargame e modellismo, è attualmente impegnato in ricerche sulla storia del basso maceratese e della città di Civitanova oltre che nella scrittura dei successivi libri della saga de “Il Giglio e il Grifone”. Il suo prossimo romanzo vedrà la luce nell’autunno 2017 per Meridiano Zero/Odoya edizioni. È ideatore e curatore del seguitissimo blog di storia medievale Il medievalista.
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