Nuove accuse del Comitato Sopravvivere ad Ostra al sindaco: “Storoni stende la Democrazia, no al referendum sulla viabilità”
Nuove accuse del Comitato Sopravvivere ad Ostra al sindaco: “Storoni stende la Democrazia, no al referendum sulla viabilità”
OSTRA – Si è svolto ieri sera – mercoledì 19 luglio – il Consiglio Comunale richiesto dalla minoranza consiliare di Ostra. Al centro del dibattito, la richiesta di indire un referendum sulla controversa questione dell’inversione della viabilità nel centro storico. Inutile dire che la richiesta è stata totalmente respinta.
Pubblichiamo in merito un intervento del Comitato Sopravvivere ad Ostra, con una serie di considerazioni in merito.
“Ieri sera, in Consiglio comunale, abbiamo assistito all’ennesimo, desolante ed avvilente spettacolo offerto dall’Amministrazione comunale di Ostra: con tre votazioni si è negata alla cittadinanza la possibilità di ricorrere all’unico strumento che avrebbe sancito, una volta per tutte ed in modo vincolante, quella che è la volontà popolare. In altre parole, si è impedito alla cittadinanza di esprimere democraticamente la propria opinione in merito all’inversione della viabilità nel centro storico, adducendo motivazioni cavillose solo per negare sostanzialmente un fatto: la totale mancanza di volontà da parte della Giunta di indire il referendum.
Questo diniego è stato giustificato addirittura con un problema di costi: secondo il Sindaco Storoni, sarebbe difficoltoso trovare le risorse economiche per sostenere una tale spesa.
È curioso, però, come la questione dei costi diventi un problema solo quando si tratta di far esprimere la volontà della cittadinanza e non lo sia, invece, quando si tratta di sperperare soldi pubblici per imporre forzatamente un provvedimento che nessuno ha voluto e che già a 10 giorni dalla sua entrata in vigore non ha fatto altro che registrare disagi ed acuire il malcontento collettivo – costi, peraltro, non definiti in toto, visto che ci si è limitati a rendere nota soltanto la spesa relativa all’acquisto della segnaletica.
Si chiede continuamente collaborazione e sacrifici alla cittadinanza, eppure i primi che dovrebbero dare il buon esempio in tal senso sono proprio coloro che pretendono senza mai dare.
Riprendendo uno slogan tanto caro al nostro Sindaco, “non c’è problema senza soluzione”, vorremmo proporla noi una soluzione per liberare le risorse economiche necessarie allo svolgimento del referendum: basterebbe che tutta la Giunta rinunciasse, per i prossimi due anni, all’aumento vergognoso del 27% delle proprie indennità e si renderebbero immediatamente disponibili ben 20 mila euro, una somma più che sufficiente per sostenere tale spesa.
Invece no. Il Sindaco e l’assessora Paolinelli, ieri sera, hanno mostrato tutta loro supponenza asserendo che è necessario arrivare al termine del periodo “sperimentale” (6 mesi) prima di dare un giudizio sulla sua riuscita.
Sorgono spontanee alcune considerazioni. Intanto, chi e con quali criteri verrà stabilito se l’esperimento inversione sarà andato a buon fine? Lo farà il Sindaco nel constatare che il traffico veicolare all’interno del centro storico è diminuito e con esso anche i presunti (e mai documentati) inquinamenti acustici ed atmosferici? – inquinamenti, peraltro, “spostati” di 10 metri visto che, ad esempio, il traffico lungo la Riviera di Levante e la circonvallazione è notevolmente aumentato: i cittadini residenti lungo i Corsi possono respirare aria purificata mentre tutti gli altri nelle immediate vicinanze dovrebbero respirare aria inquinata?
Oppure la buona riuscita dell’esperimento verrà stabilita dai Vigili, sempre così disponibili e presenti, al punto tale che, in questa prima fase così delicata dell’avvio dell’inversione, c’è chi ha ben pensato di andare in ferie? Eppure la loro presenza era stata definita come “assistenziale”…
Oltre a questo ci chiediamo: perché ostinarsi a voler portare a termine un’operazione simile quando ci sono attività che hanno già registrato un considerevole calo del fatturato (addirittura il 60% in meno) dovuto esclusivamente all’inversione? Perché non provare a fermarsi e a chiedersi se sia giusto o meno proseguire imperterriti in tale direzione, prima che i danni siano irreparabili?
Chiunque abbia una casa e veda che le fondamenta stanno per cedere non interverrebbe forse per tempo evitando che l’intera struttura crolli del tutto?
Ma la verità, alla fine, è soltanto una: l’Amministrazione Storoni teme fortemente il referendum. Sa benissimo, infatti, che l’esito sarebbe schiacciante e boccerebbe, senza tanti indugi, l’intero provvedimento legato alla viabilità, costringendo alle dimissioni tutta la maggioranza consiliare. Inoltre, sa anche di non poter contare più su un largo appoggio: non è certo un mistero il fatto che alcuni degli esponenti di partito, che in campagna elettorale sostenevano la lista civica “Vivere Ostra”, ora chiedano le dimissioni del Sindaco e della Giunta.
Questa Amministrazione sa fin troppo bene di essere all’angolo, come un pugile suonato e allora che fa? Molto democraticamente impedisce ai cittadini di esprimersi e tutto questo non fa altro che rafforzare la nostra convinzione, ovvero che, a volte, la democrazia può far paura, molta paura e per questo si preferisce negarla.
Non avevamo preso in considerazione, però, il fatto che anche un pugile sull’orlo del KO, dopo una serata passata a ricevere bordate, quel match può vincerlo egualmente quando, oltre ad essere competitor, è anche arbitro parziale e despota del confronto”.
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