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Liverani: “Si torna a parlare di fascismo per distogliere l’attenzione dai tanti problemi degli italiani”

Liverani: “Si torna a parlare di fascismo per distogliere l’attenzione dai tanti problemi degli italiani”

di Liverani: “Si torna a parlare di fascismo per distogliere l'attenzione dai tanti problemi degli italiani”MARCELLO LIVERANI*

SENIGALLIA – Il disegno di legge dell’on Fiano è “demenziale”. Si trovava in un “cassetto” da diversi anni, ma oggi riemerge perché i fidi scudieri di Matteo Renzi, sempre di meno, lo hanno ritirato fuori per tentare di distogliere l’opinione pubblica dai veri problemi che attanagliano il Paese: crisi economica, disoccupazione, sanità al tracollo, Isis, scuola e università allo sbando,  i terremotati, le banche e tanto altro. Per lor signori bisognava trovare qualcosa per far discutere molto ovunque, stampa, tv e nei bar, per far appunto scordare le vere problematiche dell’Italia.

Demenziale, ma anche ridicolo questo ddl che scorda, e rischia di essere incostituzionale, visto che già esiste la Legge Scelba e la Legge Mancino in merito. L’obiettivo è quello di introdurre nel codice penale una nuova fattispecie relativa al reato di propaganda del regime fascista e nazifascista, andando anche a colpire il mondo internettiano e chi posta immagini o foto che a lor signori sono poco gradite. Se mai dovesse venire approvato verrebbero colpite condotte individuali coma la produzione e la vendita di gadget sul Duce.

E la città di Predappio la mandiamo a morire visto che il 100% del suo turismo e dell’indotto lo deve proprio al fatto che l’economia si regge sui gadget del Duce e sulla Cripta dove riposa Benito Mussolini? Follia pura. Una prospettiva che se non ci fosse da piangere, farebbe ridere. Ve le immaginate le Forze dell’Ordine e la magistratura impegnate a scandagliare milioni di profili Facebook, alla ricerca di accendini con la testa di Benito Mussolini, o busti del Duce, o bottiglie di vino con etichette mussoliniane? Oppure a mettere sotto inchieste che scrive “molti amici molto onore”. Follia pura!

E del Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini che dichiara: “Partigiani a disagio se vedono i simboli del ventennio quando passeggiando ci passano sotto” ne vogliamo parlare? Si, certo, rispondendo “E chi se ne frega! Andassero a passeggiare altrove se si sentono turbati”! Follia su follia! Discorsi veramente assurdi. Strano che questo disagio si manifesta dopo 70 anni. Perché a suo tempo non hanno fatto terra bruciata di monumenti e obelischi con la scritta Dux? Non l’hanno fatto allora e lo vogliono fare oggi? Ridicoli!

Più passa il tempo che ci separa da quegli anni, più cresce l’insofferenza da parte dei goffi e zelanti eredi che si sono proclamati antifascisti e pensano di essere i depositari della verità. La loro “ruspa democratica” vorrebbe far crollare i palazzi, sfasciare i monumenti, abiurare chi ha un accendino con l’effige del Duce, questa è la loro democrazia. Una democrazia particolare dove solamente quello che loro pensano e dicono è giusto, tutto il resto no.

Poco importa a questi signori della storia, perché bene o male, che piaccia o meno, il ventennio fascista è stato un pezzo di storia importante per il nostro Paese, con pregi e difetti. Quel ventennio ha contribuito a formare la Nazione in cui oggi viviamo. Sanità pubblica, pensioni, ferie, case popolari, bonifiche, Inps, diritti e doveri, sono tantissime le questioni che ancora oggi permettono a questo Paese di camminare.

Forse che una bottiglia di Lambrusco con l’effige del Duce possa scatenare un effetto alcolico da far rinascere una “Marcia su Roma”? Ridicoli e demenziali! I comunisti veri, quelli di 70 anni fa, erano persone con materia grigia a sufficienza, e non distrussero niente e nulla. Vietarono, questo si, ma il passato, che è la nostra storia, non lo hanno toccato. I loro eredi oggi sono delle “comiche ambulanti”. Che senso avrebbe vietare la paccottiglia mussoliniana sulle bancarelle, lasciando libera vendita nei mercatini dei berretti dell’Armata Rossa, dei cimeli del comunismo e delle magliette del Che?

L’irrealismo della Legge Fiano è la cartina tornasole del PD e dei loro adepti. Fu proprio Togliatti, comunista doc, a battersi nei lavori della Costituente nel non esagerare in divieti anti democratici contro chi era affezionato al passato regime. I fatti si possono punire quando sono reati, non le opinioni. La ricostruzione del Partito Fascista è già vietata dalla Legge Scelba, a che pro andare a colpire le opinioni che tanto chi le ha se le tiene e di sicuro non le cambia?

La bulimia legislativa è uno dei caratteri nazionali. A cosa serve una norma in più quando già abbiamo quelle della legge Scelba e di Mancino? Qualcuno spieghi a queste “cime” che ogni volta che si vieta un qualche cosa, questa diventa più attraente.

Parafrasando una frase del mitico Fantozzi, oggi potremmo dire che: La Legge Fiano è una cagata pazzesca”!

*Coordinatore Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Senigallia

 

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