A Corinaldo Matteo Principi ha vinto due volte, sconfiggendo anche il vecchio modo di fare politica
A Corinaldo Matteo Principi ha vinto due volte, sconfiggendo anche il vecchio modo di fare politica
Ha sorpreso tutti presentando, con largo anticipo, la sua lista; poi non si è opposto alla presentazione, nell’ultimo giorno utile, del raggruppamento guidato da Luciano Galeotti. Data la bassa affluenza alle urne, se ci fosse stata solo la sua candidatura, avrebbe rischiato di non raggiungere il quorum per essere rieletto. In settimana sceglierà i nuovi assessori: Giorgia Fabri, probabile vice sindaco
di ELPIDIO STORTINI
CORINALDO – Matteo Principi sarà ancora il sindaco di Corinaldo. E domenica non solo ha vinto. Ha stravinto due volte. La prima quando, al termine dello spoglio, ha avuto nettamente (come del resto era nelle previsioni) la meglio su Luciano Galeotti, suo unico competitore. La seconda quando ha messo all’angolo definitivamente (con scelte accorte e convinte) i fautori del vecchio modo di fare politica. Coloro i quali, negli stretti corridoi dei palazzi, si sentono autorizzati a decidere tutto. E di più. Li ha sconfitti presentando – con largo anticipo, bruciando tutti – la sua lista; li ha sconfitti, non opponendosi, alla costituzione, nell’ultimo giorno utile, di una lista alternativa, guidata da Luciano Galeotti (In movimento – Corinaldo c’è).
Matteo Principi ha vinto perché ha ottenuto 1.993 voti, pari all’82,93% (al suo avversario, Luciano Galeotti, sono andati 410 voti – 17,06%).
Ma la percentuale dei votanti, questa volta, è stata davvero bassa: 60,31%, contro il 78,77% delle precedenti consultazioni amministrative. Ma poteva andare anche peggio. Alle urne, a Corinaldo, in questa domenica di giugno, si sono recati appena 2.600 elettori (cinque anni fa, il 6 maggio 2012, erano stati 3.467, ben 867 in più). Tanti, troppi, coloro che, questa volta, hanno disertato le urne.
E ci sembra altrettanto significativo, per dare una lettura ancora più chiara di quanto accaduto (e di quanto poteva accadere…) fare rifermento ad altri dati emersi al termine dello spoglio. A Corinaldo ci sono state 101 schede bianche (3,88%) e 96 schede nulle (3,69%). Cinque anni fa erano state appena 31 le bianche e 48 le nulle. Ed anche questo dovrebbe far riflettere e pensare. Per cui, diciamolo chiaramente, non tutti quelli che dicono, in queste ore, “Bravo Matteo, ti ho votato” nel segreto dell’urna sono stati coerenti. Ma anche questa è politica, quella vecchia politica che sta rovinando l’Italia, ad iniziare dai suoi borghi più belli.
Ed a questo punto, nonostante la presenza in lista del segretario del Partito democratico locale, nonostante l’arrivo a Corinaldo, durante la campagna elettorale, di alcuni degli esponenti più “in” del Pd dell’Anconetano, il confermatissimo sindaco di Corinaldo dovrebbe trarre le debite considerazioni. Ed adeguarsi. Soprattutto nel momento in cui dovrà scegliere i suoi collaboratori più stretti. Ma Matteo Principi, maturata l’esperienza del primo quinquennio, forte della sua intelligenza, riuscirà sicuramente a trovare le soluzioni migliori per dare a Corinaldo quella (necessaria) marcia in più.
Allo sconfitto, Luciano Galeotti, i nostri complimenti. Seppure sceso in campo all’ultimo momento, è riuscito ugualmente a fare un’ottima campagna elettorale. Più di questo non poteva ottenere. E, forse, va proprio a lui il merito di aver consentito il regolare svolgimento delle elezioni: Ripatransone – che non è poi troppo lontana da Corinaldo – docet (si è presentata una sola lista ed il numero di votanti non ha raggiunto il quorum necessario per eleggere il sindaco, per cui arriverà nei prossimi giorni il commissario prefettizio). Un “giochetto” che poteva registrarsi anche a Corinaldo. Ma così non è stato.
Va ricordato che, oltre a Ripatransone (Ascoli Piceno) il quorum non è stato raggiunto domenica a Pieve Di Cadore (Belluno), Oltre Il Colle (Bergamo), Satriano (Catanzaro), Montauro (Catanzaro), Rodero (Como), Landiona (Novara), Magomadas (Oristano), Palau (Sassari), Mathi (Torino), Serravalle Sesia (Vercelli), Filandari (Vibo Valentia). E ovunque arriveranno i commissari prefettizi. Poi si andrà a nuove elezioni. Con altri competitori. E, forse, è quello che si voleva anche per Corinaldo.
Alla lista di Matteo Principi andranno anche otto consiglieri comunali: Giorgia Fabri (assessore uscente, la più votata, con 281 preferenze), Giacomo Anibaldi Ranco (consigliere uscente – 210 preferenze), Riccardo Silvi (segretario del Pd – 199), Rosanna Porfiri (assessore uscente – 187), Lucia Giraldi (164), Daniele Galli (119), Francesco Bruni (117), Simone Orciari (111). Non sono stati invece eletti: Camilla Mazzarini (99 preferenze), Mauro Montesi (86), Federico Mencaroni (46), Federica Giacomelli (34).
Per la minoranza entrano in Consiglio comunale: il candidato sindaco Luciano Galeotti, Riccardo Piermattei (43 preferenze), Tamara Colombaroni (22), Adrio Testaguzza (18). Non sono stati eletti: Cristina Frulla (14), Patrizio Buratti (10), Claudio Sartini (8), Emanuele Severi (7), Angelina Popova (6), Nino Mishelidze (4).
In settimana il sindaco Matteo Principi, dopo il giuramento in Prefettura, sceglierà i quattro assessori che, molto probabilmente, saranno Giorgia Fabri (vice sindaco), Riccardo Silvi, Giacomo Anibaldi Ranco e Lucia Giraldi.
Nelle foto: il confermato sindaco di Corinaldo, Matteo Principi, all’interno del seggio insieme alla moglie; subito sotto l’incontro con il suo competitore Luciano Galeotti; in basso l’ex sindaco di Corinaldo, Ilario Taus al voto con la moglie; in basso – sulla destra – i candidati della lista guidata da Matteo Principi
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