AREA MISAEVENTI

Gli “Aviatori Senigalliesi” in Friuli, alla ricerca delle memorie storiche della Prima Guerra mondiale

Gli “Aviatori Senigalliesi” in Friuli, alla ricerca delle memorie storiche della Prima Guerra mondiale

Gli “Aviatori Senigalliesi” in Friuli, alla ricerca delle memorie storiche della Prima Guerra mondiale

SENIGALLIA – Anche quest’anno l’associazione “Aviatori Senigalliesi ha compiuto la tradizionale gita di primavera, con meta il pordenonese, tradizionale fucina di piloti. Per ricordare il centenario della 1ª Guerra Mondiale è stata fatta la precisa scelta di recarsi proprio nella località in cui si sono combattute alcune delle battaglie più importanti. La prima sosta è stata al Sacrario di Fagarè della Battaglia; grazie alla collaborazione di due storici locali ci è stato fornito un quadro della situazione bellica di quei luoghi relativamente agli anni 1917/18, con approfondimento sul grande sacrario che racchiude le spoglie di oltre 10.000 caduti, di cui solo 5.000 noti (e tra questi le spoglie di Edward McKey, ufficiale della Croce Rossa Americana, amico personale di Ernest Hemingway che ambientò proprio in queste zone il suo famoso romanzo “Addio alle armi”).

La parte più legata al mondo dell’aviazione prevedeva la visita al Museo Storico Aeronautico di Fiume Veneto e alla base NATO di Aviano.

Il Museo Storico Aeronautico è una raccolta privata dovuta alla grande passione del signor Tommaso Dal Col e comprende pezzi rari di carattere aeronautico, una notevole raccolta di motori e alcuni aerei, tra i quali due pezzi unici in Italia: un Hawker Hunter e un Saab 37 Viggen. Il materiale è di grande interesse; peccato che il limitato spazio disponibile non permetta di esporre tutto ciò che il museo possiede.

Il clou è stato inevitabilmente la visita all’aeroporto ”Pagliano e Gori” di Aviano, il secondo ad essere impiegato dalla nascente aviazione militare italiana. Dopo il briefing del vice comandante (che ha insistito sul fatto che quella di Aviano è una base totalmente italiana, con un comandante italiano e nella quale valgono le leggi italiane, anche se, nel rispetto dei protocolli NATO, è in parte concessa in uso alla United State Air Force) è iniziata la visita della base. Si tratta di una vera città che, oltre alle caratteristiche strutture proprie degli aeroporti militari, comprende tutto quanto serve alla vita quotidiana di oltre 8500 persone, tra militari e loro familiari: supermercati, luoghi di ritrovo, di svago e aree sportive di ogni genere, compreso un campo di golf con 18 buche. In un hangar è stato possibile assistere all’attività di preparazione al volo di due F-16 del 31° Wing stanziato sulla base.

Ultimo, ma solo in ordine di tempo, il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto. Si tratta di un museo molto particolare soprattutto nella prima parte, in quanto sa suscitare emozioni forti grazie alla scenografia che appare agli occhi del visitatore, assolutamente innovativa, con un mix di reperti, immagini, voci, suoni, rumori di battaglia che contribuiscono a dare l’impressione di vivere realmente la vita di trincea.

Sono stati due giorni trascorsi velocemente ma già, al ritorno, si è cominciato a parlare del prossimo anno… forse qualcosa è in vista e comincia a prendere forma.

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it