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SENIGALLIA / “Per il bene della città il sindaco Mangialardi dovrebbe smettere di usare il tono da monarca illuminato”

SENIGALLIA / “Per il bene della città il sindaco Mangialardi dovrebbe smettere di usare il tono da monarca illuminato”

La Lista civica Senigallia Bene Comune prende posizione dopo i continui attacchi del primo cittadino al consigliere comunale Giorgio Sartini e la classificazione – del tutto soggettiva e arbitraria – dell’intelligenza e della competenza dei politici senigalliesi

SENIGALLIA – Dai responsabili della Lista civica Senigallia Bene Comune, riceviamo: “Nell’agone della disputa politica in consiglio comunale coloro che fossero stati presenti a qualche seduta, o che l’abbiano ascoltata per radio o vista sul sito comunale, avranno certamente notato la frequenza con cui il Sindaco fa ricorso alla categoria dell’intelligenza e della competenza; spesso per denigrare gli avversari politici. Il nostro povero Sartini, che ha tra le sue gravi colpe quella di cercare di fare un’opposizione non di facciata, è il più bersagliato; non passa commissione o consiglio comunale in cui non si becchi dal nostro primo cittadino, in maniera esplicita o velata, dell’incompetente. In tal modo prova sempre a spostare l’attenzione su un campo personale e sviare la discussione dai temi spesso spinosi che il Sartini, con dovizia di particolari (tutti ben documentati), propone al Consiglio. Sartini ha incassato i colpi e non si è lasciato fuorviare continuando a cercare di capire e far conoscere ai cittadini i motivi di certe strane scelte amministrative (ultime, ma non per importanza, la gestione della piscina comunale o la questione della T.A.R.I.).

Ascoltando per radio una seduta, di qualche mese fa, forse a qualcuno non sarà sfuggito un passaggio apparentemente secondario ma che in realtà ha segnato un cambio di passo: il melenso scambio di complimenti tra il consigliere Paradisi e il sindaco Mangialardi i quali, folgorati dalle parole di San Paolo, facevano a gara nello stimarsi a vicenda per la mirabile intelligenza altrui.

Ora, in generale, nella vita tendiamo ad affidare i compiti di maggior responsabilità alle persone che riteniamo più intelligenti o più capaci nel fare una determinata cosa. E così nella sfera politica, massima espressione di responsabilità pubblica, di certo vorremmo le persone politicamente più intelligenti, sia dalla parte di chi governa e sia da quella che sta all’opposizione. La questione dell’intelligenza non è davvero secondaria ma dare del ladro ad un avversario politico non è segno di grande rispetto umano né di grande cultura democratica. A giudicare dagli insulti a Sartini e dagli elogi a Paradisi verrebbe da pensare che il sindaco ritenga intelligente chi fa opposizione a chiacchiere ed incompetente chi si oppone coi fatti.

Ma a questo punto occorre farsi una prima domanda: chi ha investito il sindaco dell’autorità di stabilire chi è intelligente e chi non lo è? Mangialardi infatti, nel decantare le sopraffini doti di intelletto del Paradisi, ha affermato che non è una concessione che fa a tutti quella di riconoscere l’intelligenza altrui. Quello che colpisce è il tono da monarca illuminato con cui “distribuisce patenti di intelligenza” a destra e a manca. Unico depositario della suprema intelligenza.

Seconda domanda: ma “se ce ne vuole” perché uno superi l’esame Mangialardi per ottenere tale riconoscimento, quanto saranno politicamente intelligenti tutti quelli a cui Mangialardi ha affidato responsabilità importanti, come per esempio quella di assessore?

Avrà usato come parametro la forbice Sartini e Paradisi? Per fare l’assessore devi essere più intelligente di Sartini e meno di Paradisi (altrimenti potresti fare ombra al sommo intelligente!).

Ma a questo punto sgombriamo il campo da ogni dubbio cosicché se crolla il tetto della palestra alla Marchetti, o se i lavori del nuovo porto sono stati fatti senza rispettare le indicazioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, o se gli ispettori del Ministero dell’Economia e Finanze rilevano 18 irregolarità nella gestione del denaro comunale o se la piscina viene affidata senza gara contrariamente a quanto prevede la legge o se l’escavo del porto viene fatto in un periodo non consentito dalle norme regionali,  non si eluda la discussione finendo sempre a parlare della scarsa intelligenza di Sartini.

Invece che continuare in una classificazione del tutto soggettiva e arbitraria dell’intelligenza dei nostri politici perché non fare il test scientifico di misurazione del Quoziente Intellettivo? Sgraviamo il sindaco dall’ingrato compito di giudicare l’intelligenza dell’intera opposizione in consiglio comunale!

Pensate che bello! Mangialardi, Monachesi, Campanile, Memè, Ramazzotti, Paradisi, Rebecchini, Mandolini, Bozzi, Perini  e  avanti…fino all’ultimo .. Sartini ovviamente. Tutti quanti chiusi in un’aula scolastica; senza dizionari, senza internet, senza prosopopea da sfoggiare: soli col proprio intelletto politico.

Si pubblicano i risultati sul sito del comune e ogni volta che interviene un consigliere il presidente nel dargli la parola ricorda a tutti il Q.I. del suddetto consigliere: “Ha facoltà di parlare il consigliere Rossi con Q.I. certificato di n° 5 punti”.

Dai misuriamola questa intelligenza che il sindaco “non riconosce a tutti”!

Chissà che non ci siano delle sorprese! Magari viene fuori che c’è pure qualcuno peggio di Sartini, e magari proprio nella maggioranza!

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