Cinquant’anni fa il leggendario match tra Nino Benvenuti ed Emile Griffith
Cinquant’anni fa il leggendario match tra Nino Benvenuti ed Emile Griffith
Il campione triestino, che è riuscito a conquistare il Madison Square Garden di New York, entrando così nella storia dello sport italiano, aveva preparato la sfida mondiale nelle Marche, a Porto Recanati. Tra i suoi sparring anche Vladimiro Riga, allora giovane pugile di ottime speranze, diventato poi uno dei suoi migliori amici, che ci racconta quelle giornate fantastiche vissute insieme al futuro campione del mondo dei pesi medi
di ELPIDIO STORTINI
Era il 17 aprile 1967 e al Madison Square Garden di New York, 15mila spettatori entusiasti, tra i quali alcuni marchigiani, fecero da cornice al match tra Nino Benvenuti ed il campione del mondo in carica dei pesi medi, l’americano Emile Griffith. Una sfida entusiasmante che non rimase confinata solo negli annali dello sport ma entrò nei libri di storia. Un match leggendario.
Quella notte diciotto milioni di italiani – chi scrive era tra questi – hanno seguito, incollati alla radio, la cronaca di Paolo Valenti, che è riuscito ad emozionare tutti, raccontando da abile narratore qual era, le fasi di un match esaltante, rimasto nella memoria di tutti noi. Era l’Italia appassionata, innamorata dello sport, che credeva ancora in alcuni Grandi valori, che quella notte (il match è iniziato alle 4) ha voluto accompagnare, quasi spingendolo, Nino Benvenuti, sul tetto del mondo. Per poter poi dire al mondo intero: ci siamo anche noi.
Un po’ di cronaca, per ricordare. L’incontro ha visto i due pugili scambiarsi immediatamente dei colpi al centro del ring. Benvenuti ha sfruttato subito il maggiore allungo, Griffith ha preferito, da par suo, la corta distanza. Il primo round è stato di studio. Nel secondo, a sorpresa, Benvenuti ha atterrato Griffith che si è prontamente rialzato. Benvenuti si è poi aggiudicato anche la terza ripresa. La quarta è stata invece equilibrata. In quella successiva al tappeto ci è invece finito Nino Benvenuti che, però, si è rialzato al “cinque” dell’arbitro. Le riprese centrali si sono dimenate, con grande equilibrio, ed i pugili se le sono divise equamente. Nella dodicesima, tredicesima e quattordicesima ripresa Griffith ha accusato la stanchezza di un match duro, che lo ha impegnato allo spasimo, e lo sfidante italiano se le è aggiudicate con grande merito. Nell’ultimo round Griffith, consapevole di essere in svantaggio, ha cercato in tutte le maniere di ribaltare le sorti del match, ma Benvenuti è riuscito, con calma e intelligenza, ad imbrigliare la sua azione, conscio di essere ormai prossimo al successo.
Per Nino Benvenuti è stato il trionfo, con 10 riprese vinte su 15, secondo due dei tre giudici, e 9 secondo il terzo.
L’Italia è impazzita di gioia per un’impresa che, alla vigilia, sembrava impossibile. Ma anche l’America, dopo questa straordinaria serata, è stata conquistata da quel bel ragazzo con un’incredibile capacità di comunicare.
Un’avventura, quella di Nino Benvenuti, nata nelle Marche, a Porto Recanati dove il pugile triestino ha svolto gran parte della preparazione prima del mondiale, assistito da Libero Golinelli, il suo grande maestro, e dal manager Bruno Amaduzzi.
Ma già due anni prima – nel 1965 – Nino Benvenuti (allora campione del mondo dei medi junior) era stato protagonista di un bellissimo incontro nella nostra regione, allo stadio comunale di Senigallia, dove aveva sconfitto il campione francese Leumier. E nelle Marche, sempre nel ritiro di Porto Recanati, aveva preparato con la nazionale azzurra le Olimpiadi di Roma del 1960, dove aveva conquistato la medaglia d’oro nei pesi welter.
Ma torniamo alla preparazione svolta nelle Marche prima del mondiale con Emile Griffith. A raccontarci quei momenti è Vladimiro Riga, in quel tempo giovane pugile di ottime speranze, scelto da Nino Benvenuti come uno dei suoi principali sparring.
“Per vederci allenare insieme – ci ha detto Miro – c’era sempre tanta gente in fila, che pagava il biglietto. Giornate indimenticabili che sono rimaste impresse nella mia mente e che hanno contribuito a consolidare una grande amicizia tra me e Nino Benvenuti, con il quale mi sono allenato anche nei mesi successivi, nel ritiro della nazionale, a Fiuggi, dove stavo preparando la trasferta al Madison Square Garden di New York con la nazionale azzurra. In quella circostanza ho sconfitto Muniz. Quanti ricordi, solo a ripercorrerli mi vengono i brividi”.
Ed è giusto ricordare che, in quella occasione, Lino Manocchia, storico corrispondente da New York del quotidiano sportivo Stadio e del mensile di pugilato Boxe Ring, scrisse degli articoli pieni di elogi per Wladimiro Riga, ritenuto allora una delle migliori promesse del pugilato italiano. Promesse svanite, purtroppo, il 15 marzo 1974, sul ring di Ancona, quando Miro Riga venne sconfitto per il titolo italiano dei pesi welter da Domenico Di Jorio.
Ed anche allora Nino Benvenuti era voluto stare vicino al suo amico Miro Riga, raggiungendolo nel ritiro di Arcevia, dove aveva svolto la preparazione.
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Nelle foto, dall’alto in basso: tre immagini dell’indimenticabile match del 17 aprile 1967 tra Nino Benvenuti ed Emile Griffith; Nino Benvenuti nel ritiro di Fiuggi insieme a Miro Riga e Aldo Bentini – ed altri azzurri, nell’immagine successiva – nei giorni antecedenti la trasferta della nazionale italiana al Madison Square Garden; Nino Benvenuti con Miro Riga ed Eros Ramazzotti dopo una gara di calcio tra la nazionale italiana dei pugili e quella dei cantanti svoltasi a Pesaro; Miro Riga e Nino Benvenuti al termine di una estenuante sfida a tennis; Miro Riga – il secondo da sinistra – con la fascia tricolore, dopo i campionati italiani – 1966 – di Genova: in quella occasione la squadra militare conquistò sei titoli italiani su dieci (Riga venne anche premiato come miglior pugile del torneo), nella foto sulla destra, altri due marchigiani che riuscirono nell’impresa di conquistare il titolo italiano, i senigalliesi Giorgio Mancinelli e Sergio Mencarelli; Miro Riga in allenamento ad Arcevia prima del match tricolore con Domenico Di Jorio; Miro Riga, a Senigallia, con Giuseppe Martinese, durante la preparazione del match con Bruno Freschi che permise al pugile senigalliese di conquistare il titolo italiano dei superleggeri; Miro Riga con l’ex assessore regionale al Turismo Giordano Tonnini ed il suo manager Sergio Cappanera; Miro Riga a New York con Donald “Don” King e Giovanni Parisi
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