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SENIGALLIA / “L’escavo del porto e la superficialità dell’Amministrazione comunale”

SENIGALLIA / “L’escavo del porto e la superficialità dell’Amministrazione comunale”

Una interessante – e documentata – presa di posizione del consigliere comunale Giorgio Sartini invita tutti ad una attenta riflessione su quanto sta per verificarsi nel mare antistante la spiaggia di velluto, alla vigilia della stagione turistica

SENIGALLIA / “L’escavo del porto e la superficialità dell’Amministrazione comunale” SENIGALLIA / “L’escavo del porto e la superficialità dell’Amministrazione comunale” SENIGALLIA / “L’escavo del porto e la superficialità dell’Amministrazione comunale” SENIGALLIA / “L’escavo del porto e la superficialità dell’Amministrazione comunale” SENIGALLIA / “L’escavo del porto e la superficialità dell’Amministrazione comunale”

di GIORGIO SARTINI*

SENIGALLIA – Abbiamo appreso dai giornali online che il Comune (Determina n.304/2017, Allegato 1( D.D. n. 304)  ha affidato i lavori di escavo del porto; il 06/04/2017 la Capitaneria di Porto di Ancona ha emesso l’Ordinanza 23/2017 (Allegato 2 (Ord 23_2017) ; fin qui nulla da obbiettare.

Ma, come siamo soliti fare, abbiamo controllato la documentazione e ci siamo accorti che:

  • Le operazioni di dragaggio riguardano solo una parte dell’infrastruttura portuale ed escludono il tratto finale del fiume Misa, di competenza sempre del Comune di Senigallia.
  • I depositi asportati dalle aree a, b, c, f e g saranno trasferiti nello specchio acqueo tra la rotonda e il porto ( Allegato 2 (Ord 23_2017), mentre quelli provenienti dalle aree d ed e verrà conferito presso la vasca di colmata del porto di Senigallia.

Ora, a parte il fatto che certi lavori vanno programmati per tempo e realizzati nei periodi non di balneazione o immediatamente a ridosso di questi, ci sono ben quattro problemi che saltano agli occhi:

  1. L’area individuata tra la rotonda e il porto è una zona di pesca dei molluschi e quindi non vi è consentito alcun sversamento di fanghi o depositi portuali (Allegato 3 (DGR0850_16) G.R.M. 850 del 01/08/2016) e la sua larghezza è pari a 3 miglia dalla costa;
  2. L’area individuata è zona di balneazione e quindi porterà un probabile aggravio della qualità dell’acqua a danno dei bagnanti, con possibilità di infezioni sia intestinali che della pelle e interferendo sulla crescita micro algale e sulla trasparenza dell’acqua per i depositi in sospensione per un lungo periodo non determinabile a priori;
  3. Le correnti marine dominanti, precedendo da sud-est verso nord-ovest, porteranno buona parte del materiale non verso la battigia ma verso la foce del Misa ostruendo ancora di più la chiusura esistente;
  4. Sempre le stesse correnti marine dominanti porteranno davanti all’avamporto una parte considerevole del materiale asportato rendendo di fatto inutili in breve tempo i lavori fatti di escavo.

Ma una domanda al sindaco sorge spontanea: “Signor Sindaco ma per Lei è più importante dragare il porto turistico, per consentire alla barche di entrare e uscire, oppure è più importante dragare il tratto terminale del fiume Misa cercando così di evitare, per quanto possibile, un nuovo evento alluvionale alla città come quello del 3 maggio 2014?”

Chiediamo quindi che i lavori avvengano nel rispetto di quanto previsto dalla Regione Marche.

Per i lettori “più attenti” alleghiamo una relazione in merito al dragaggio del porto di Ancona i cui depositi sono stati scaricati in mare a 7 Km dalla costa ( Allegato 4 (Studio ICRAM 2008) .

*Consigliere comunale Senigallia Bene Comune

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