CORINALDO / La tradizione dei “Sepolcri” riprende vita grazie all’associazione Generazioni
CORINALDO / La tradizione dei “Sepolcri” riprende vita grazie all’associazione Generazioni
CORINALDO – L’antichissima tradizione dei cosiddetti “Sepolcri” riprende vita a Corinaldo grazie ad una iniziativa dell’associazione Generazioni Storie Orizzonti, alla quale stanno collaborando numerose famiglie. Un nome che richiama sensazioni tristi, ma che invece rappresenta una usanza che per molti versi allegra.
Si tratta di un’azione legata alla religiosità popolare di un mondo rurale oggi dimenticato o guardato con sottile supponenza, come se si trattasse di un’epoca fatta esclusivamente di arretratezza, mentre da quel mondo così a noi vicino abbiamo ancora qualcosa di importante da imparare.
Seminare in un vaso grano, cece, veccia, favino e altri semi, farli crescere al buio, con poca acqua: alla fine diventano pianticelle bianche con una forma inusuale. Un gesto semplice ma pieno di significati simbolici. Secondo la tradizione la semina avveniva il primo giorno di Quaresima. Pochi giorni prima di Pasqua le piante venivano portate nelle varie chiese ed andavano ad adornare l’altare dove è custodita l’Eucarestia, detto impropriamente “sepolcro”.
Piante che restano al buio, in una sorta di deserto immaginario, per quaranta giorni circa. Piante che diventano bianche, come la luce che torna a farsi vedere più a lungo in questa fase dell’anno.
Inoltre queste piante sono delicate, prendersi cura di ciò che è fragile crediamo sia un bel messaggio. E’ anche bello che in casa generazioni diverse si cimentino in questa speciale coltivazione. Grazie alla collaborazione della Parrocchia San Pietro Apostolo, del parroco, delle catechiste è stato possibile anche quest’anno rilanciare questa usanza, ormai diventata una nuova consuetudine. Sono stati distribuiti numerosi sacchetti di semi; lunedì 6 marzo, nel pomeriggio, grazie alla disponibilità delle operatrici e del comune di Corinaldo, vengono effettuati laboratori presso il centro Corilab, è stata inoltre coinvolta la casa di riposo S. Maria Goretti.
Un gesto semplice che risveglia il senso di piccoli atti dimenticati dalla fretta che caratterizza a volte le nostre giornate.
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