SERRA DE’ CONTI / L’economia locale tra crisi e cambiamento, una tavola rotonda per guardare al futuro
SERRA DE’ CONTI / L’economia locale tra crisi e cambiamento, una tavola rotonda per guardare al futuro
SERRA DE’ CONTI – “L’economia locale tra crisi e cambiamento” è il titolo di una tavola rotonda che si svolgerà a Serra de’ Conti, sabato 25 febbraio p.v. dalle ore 9:30 alle ore 12:30, in Sala Italia presso la sede municipale. L’obiettivo degli organizzatori è di proporre una riflessione a più voci sull’attualità della situazione economica delle imprese, relativamente al nostro territorio, nei vari settori produttivi.
Nell’ultimo decennio la ricchezza nazionale si è ridotta di circa il 10%, questo dato è molto significativo e riguarda, circa nella stessa misura, il PIL (prodotto interno lordo), il risparmio e gli investimenti, cioè i principali indicatori economici di un Paese. Quali effetti si sono avuti nell’economia locale ?
Non tutti i settori sono in difficoltà (es. minuterie metalliche), mentre altri hanno visto ridursi fortemente sia il fatturato che gli occupati (es. il calzaturiero). Quale futuro si prospetta per i lavoratori e per giovani ? E in quali settori ?
Questi temi saranno trattati direttamente da alcuni protagonisti delle attività economiche e imprenditoriali: Gianmarco Papi, imprenditore del settore calzature e accessori; Claudio Mencarelli, imprenditore del settore meccanico; Giuditta Politi, imprenditrice agricola e presidente della CIA di Ancona. A loro si aggiungeranno Riccardo Maderloni, presidente del GAL Colli Esini S. Vicino, organismo che gestisce i fondi comunitari per lo sviluppo delle aree rurali, e il professor Ilario Favaretto, docente esperto di economia e pianificazione territoriale presso l’Università degli Studi di Urbino.
Una tavola rotonda non è certo sufficiente per trovare risposte univoche o definitive, tuttavia riteniamo che a Serra de’ Conti sia importante, specialmente in questo momento storico, proporre nuove riflessioni, guardare alla realtà economica con attenzione e adeguato approfondimento, evitando il pessimismo catastrofico (va tutto male!) o l’ottimismo superficiale (comunque sia, ci riprenderemo!) a favore di un approccio concreto e responsabile sia da parte delle imprese che delle istituzioni.
Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it