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SENIGALLIA / All’Art Cafè una mostra sulle visioni del sud Caucaso di Keti Imnadze

SENIGALLIA / All’Art Cafè una mostra sulle visioni del sud Caucaso di Keti Imnadze

Keti Imnadze, visioni del sud Caucasodi ENZO CARLI

SENIGALLIA – La Georgia (patria del primo uomo europeo -1 milione di anni fa) è un paese di originarie tradizioni con una cultura antica formata da influenze diverse (accentuate da una  lingua complicata da una struttura sintattica, ricca di suoni e cadenze) e con molte forme d’arte di derivazione bizantina.

La pittrice georgiana Keti Imnadze che espone presso la Via Granda Art Cafè – da Susi e Attilio – ha frequentato l’Accademia d’Arte di Tbilisi capitale della Georgia, crocevia euroasiatico nei pressi della quale sta Mtskheta, patrimonio dell’Umanità.

Le immagini proposte nella mostra in realtà tracciano un percorso ricco di suggestioni, colori e personaggi caratteristici che spesso sfuggono agli consuetudinari diaframmi visuali. Particolari di vita quotidiana, luoghi e corpi definiti da un impianto grafico e da un carico cromatico che alterano e trasformano il reale in una visione intima e immaginaria, illuminata dal bianco perenne  del crescione caucasico e permeata dal suo profumo, come quello  di un mondo lontano che si percepisce appena nelle nature morte e poi si avverte nei particolari del paesaggio abbagliato dalle tinte dei colori dai pregiati tappeti georgiani come bandiere stese al vento.

Corpi, luoghi della memoria, ritratti come la vecchia signora, isolata dal mondo, protetta dalle spirali della ringhiera; i bimbi capovolti dal gioco; la familiarità della camera verde, equilibrata con i pesi tonali del bianco della vestaglia in contrappunto con rossoblù del cappello militare distrattamente appoggiato alla specchiera che riflette nel sovrattono del verde, la spalliera del letto e la trapunta rosa; l’arditezza della cromia grafica in cui l’Autrice inserisce l’austero ritratto di donna con l’oca; l’ascetico vecchio curvo dal peso degli anni, allungato sul bastone rosso, difeso dal blu elettrico dello sfondo: il rione popolare con i gialli cadenti delle case in contrasto con i moduli bianchi e neri del pavimento del balcone e la dominante del rosso acceso del palloncino. Ricostruzioni del ricordo, archeologie  di un mondo discosto, visioni del contemporaneo del sud Caucaso, attraversate dalla dolcezza, percorse della poesia dell’esistenza.

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La mostra sarà inaugurata presso i locali dell’Art Cafè in via Pisacane 3, sabato 4 febbraio alle ore 18,30 e rimarrà aperta fino al 28 febbraio

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