L’attore Eugenio Allegri: “Io sono Edipus anche nella vita”
L’attore Eugenio Allegri: “Io sono Edipus anche nella vita”
di PAOLO MONTANARI
CAGLI – Sabato 21 gennaio, alle ore 21, al teatro comunale di Cagli, nell’ambito della stagione di prosa con la collaborazione di Amat, verrà presentato uno dei testi teatrali più moderni, della seconda metà del Novecento, Edipus di Giovanni Testori.
Abbiamo incontrato il protagonista, Eugenio Allegri e il regista adattatore del testo, Muscato, per comprendere il significato di questa piece.
– Eugenio Allegri, un nuovo ritorno nella provincia di Pesaro e Urbino, dove abbastanza recentemente ha tenuto nell’ex chiesa dell’Annunziata a Pesaro, in occasione del Gad, un laboratorio teatrale e ancora prima una sua intepretazione magistrale in piazza del Popolo. Maestro è legato a questo territorio?
“Molto perché è una terra di confine. Pesaro e il suo entroterra risente degli influssi della vicina Romagna, della Toscana e dell’Umbria. Anche da un punto di vista linguistico è un territorio molto ricco e fantasioso. Portare Edipus di Testori, che è l’ultimo lavoro della trilogia degli Scarozzanti, del drammaturgo milanese, a Cagli, significa ritrovare quell’humus simbolico e culturale, dove adattare, questo dramma che è un inno d’amore al teatro”.
– Professor Muscato, lei ha preso una bella eredità, con Edipus?
“Certamente ho adattato questo testo con una riscrittura,cioé un tentativo di rileggere il classico, Edipo con l’occhio del contemporaneo, Giovanni Testori. Conosciamo la storia di Edipus che segnò l’esordio di Franco Parenti e la storica interpretazione di Sandro Lombardi. Ora Eugenio Allegri, alla sua prima collaborazione attoriale con me, affronta Edipus che è probabilmente uno degli scritti più significativi,un vero manifesto d’amore verso il teatro”.
– Ci parli di Eipus e di come lo ha adattato…
“Ho voluto mettere in scena una compagnia di ultimi di reietti da parte della società, dalle chiese, che non vogliono sapere nulla della loro arte. Ma per i tre protagonisti, che poi si ridurranno in una persona ” el teatro existe e rexisterà conta de tutti e di tutti. Eugenio Allegri si personifica meravigliosamente con lo Scorazzante, un personaggio clownesco, che da capo comico di una piccola compagnia di provincia, si ridurrà a recitare l’Edipo solo a se stesso, in un teatro deserto. Abbandonato dal primo attore e dalla prima attrice, che hanno preferito altre strade più convenzionali, Allegri-Edipus si immedesima nel personaggio e rimasto sol,o deve interpretare tutti i ruoli e confonde il piano del racconto con quello della vicenda personale. E’ uno splendido testo poetico, commovente: “infino alla finis delle finis”. E’ un continuo massacro esistenziale, con gli interrogativi esistenziali, ma che contine anche un pò di sacro? Sappiamo che la riflessione di Testori verso il sacro è stata profonda e sofferta”.
– Perché, un linguaggio particolare, un miscuglio di dialetti, latinismi?
” Perché il dialetto, come affermava Pasolini, amico di Testori, pur provenendo da un contesto culturale diverso, è la vera lingua. I latinismi e le ridicole volgarità, creano un linguaggio poetico struggente e disarmante”.
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