AREA METAUROCRONACAIN PRIMO PIANO

FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti

FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti

Molte pareti delle aule sono bucate, la scala antincendio è inutilizzabile ma l’Ufficio Tecnico della Provincia la dichiara agibile. Manca perfino il direttore dei servizi amministrativi e contabili

FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti FANO / Ecco come si presenta la sede succursale dell’Istituto Battisti

di PAOLO MARIA ROCCO

FANO – Nel gioco in corso tra ciò che rimane della Provincia di Pesaro e Urbino (a guida Pd), partiti politici, organizzazioni sindacali e amministrazione della Scuola riguardo alla riorganizzazione scolastica del territorio, la posta non è il beneficio degli utenti (studenti, genitori degli studenti, insegnanti, personale della scuola e territorio) ma chi la spara più grossa degli altri. Così è stata letta la giravolta del presidente della Provincia, Tagliolini, quando avendo egli dichiarato sui giornali quotidiani che l’accorpamento del “C. Battisti” di Fano sarebbe stato congelato ancora per un anno (e quindi l’Istituto Tecnico Economico Turistico avrebbe conservato la propria autonomia anche per il 2017/2018) si è accorto poi di essersi scontrato con altri interessi che devono avergli consigliato di fare una marcia indietro pubblica e repentina.

Non si spiega altrimenti la scelta del presidente che, in un’altra dichiarazione resa alla stampa, ha smentito se stesso e quanto aveva affermato appena tre giorni prima: l’accorpamento del Battisti al Polo Tre si farà subito, così come i movimenti di altri indirizzi scolastici (Apolloni e Cecchi) che andranno ad occupare gli spazi che sono oggi gestiti dal Battisti nella succursale fanese di San Lazzaro. Più di una semplice giravolta, si tratta di un triplo salto mortale per Tagliolini, considerando che un mese fa circa, invitato in assemblea sindacale dai docenti del Battisti egli stesso aveva affermato che avrebbe valutato attentamente le ragioni provenienti dal mondo della scuola fanese prima di dare credito a quelle della politica.

Insieme alla cronista del quotidiano locale che ha testimoniato della piroetta di Tagliolini (“dopo appena tre giorni il presidente Tagliolini cambia linea”), gli utenti del Battisti (studenti, genitori e docenti) hanno compreso una cosa soprattutto: che la politica è sempre più scollegata dalla realtà e che, a guidarla sul ciglio dell’abisso, sono le segreterie dei partiti più che l’interesse pubblico. E che l’amministrazione della scuola si adegua.

Anche i sindacati hanno fatto la loro parte: dopo aver raccontato enfaticamente, durante l’assemblea tenuta al Battisti, di essere stati più volte “metaforicamente bastonati!” da rappresentanti di ambienti regionali per aver sostenuto la necessità del mantenimento dell’autonomia dell’Istituto fanese, invece di far valere le proprie ragioni (che dovrebbero essere quelle delle parti sociali coinvolte) hanno tentato di spiegare alla platea di docenti quanto sia stato per loro buono e giusto incassare le metaforiche bastonate e rinunciare a qualsiasi legittima rivendicazione. “Proprio una bella figura quella rimediata dalla Triplice” hanno pensato in molti, docenti presenti.

Riguardo ancora a chi la spara più grossa a proposito del progettato trasferimento dell’”Apolloni” e del biennio dell’Agrario “Cecchi” nei locali della succursale del Battisti (trasferimento che dovrebbe avvenire già dal prossimo anno) ha suscitato grande preoccupazione che l’Ufficio Tecnico della Provincia abbia espresso parere positivo sull’adeguatezza della succursale del Battisti ad accogliere studenti dell’Artistico e dell’Agrario: molti lavoratori del Battisti si sono chiesti quale film abbiano visto i tecnici della Provincia per dichiarare la perfetta agibilità della succursale di San Lazzaro che, in realtà, è un colabrodo: quasi in ogni aula frequentata quotidianamente da studenti e docenti vi sono buchi di grandi dimensioni nelle pareti, molti dei quali celati appositamente da carte geografiche o da cartoni, come testimoniano le fotografie che pubblichiamo.

Ma non solo: la scala di sicurezza (quella che dovrebbe essere usata in caso di calamità) è inagibile da tempo immemorabile perché è staccata dai suoi supporti e, quindi, non è percorribile (e infatti vi sono cartelli che ne vietano l’uso). In altre parole, se dovesse accadere qualche calamità (incendio, terremoto, o altro) centinaia di studenti e i loro professori e il personale Ata si accalcherebbero correndo tutti insieme nell’unico scalone interno, provocando un inevitabile disastro. E allora, ci si chiede? Come si fa a dichiarare adeguata una struttura che ha pareti bucate, finestre rattoppate, scala di sicurezza inutilizzabile e impianto di riscaldamento che in inverno non supera i 12/14 gradi?

È certo che non è questo il primo abbaglio preso dagli ambienti istituzionali della Provincia e dall’amministrazione della scuola. Appena sei anni fa un caso clamoroso scosse Pesaro: l’Ente provinciale voleva far rimanere dentro la scuola circa 800 studenti, 140 professori e una trentina di unità di personale amministrativo del professionale “Benelli” mentre operatori tecnici muniti di scafandro avrebbero dovuto estrarre la distesa di amianto che percorreva i tetti della scuola! Si voleva, insomma, che circa 1000 lavoratori fossero sottoposti al rischio reale di essere contagiati dalle microscopiche e letali particelle di amianto.

In quel caso anche la direzione dell’Asl di Pesaro la sparò grossa affermando che non c’era pericolo poiché l’aria, sui tetti, non sarebbe circolata. Allora, solo un professore armato di pazienza e coraggio, osò contrastare questo progetto suicida, nel silenzio protrattosi per 8 mesi dell’amministrazione provinciale e regionale della scuola e della dirigenza della Provincia. Alla fine, quando il docente ne parlò su un quotidiano locale ecco che la situazione, resa pubblica, sortì i suoi effetti: la Provincia fu costretta ad ammettere che c’era reale pericolo per gli utenti del ‘Benelli’ di essere contagiati dall’amianto e li trasferì tutti in un’altra scuola pesarese! Insomma, numeri, anche sei anni fa e nessun riconoscimento per quel professore che, da solo, scontrandosi con le dirigenze scolastiche e istituzionali riuscì a sottrarre dal pericolo più di 1000 lavoratori.

Ulteriore motivo di preoccupazione e incredulità tra i docenti del “Battisti” il fatto che da settembre 2016 (dall’inizio di questo anno scolastico) ad oggi la scuola è ancora sprovvista di un direttore dei servizi amministrativi-contabili. Di per sé scandalosa questa assenza in un Istituto superiore che conta più di 600 iscritti, provoca non pochi disagi: ci sono docenti che devono ancora essere retribuiti per funzioni professionali svolte l’anno scorso! Non solo: nel frattempo si è notata la presenza al Battisti della direttrice amministrativa dott.ssa Chiucconi (già direttrice amministrativa del Polo Tre): docenti e personale si sono chiesti se la presenza della dott.ssa Chiucconi sia dovuta a una visita di cortesia alla dirigente Gennari o se la Chiucconi, vista la mancata nomina di un direttore amministrativo per il Battisti, sia stata ingaggiata ‘pro tempore’ dalla dirigente Gennari e, in questo caso, fioccano interrogativi: perché il Battisti non ha ancora un dirigente amministrativo e contabile? Perché, forse, si vuole aggravare così la situazione del Battisti suggerendone la necessità dell’accorpamento al Polo Tre?! E se la dott.ssa Chiucconi non è stata vista al Battisti per visite di cortesia, è stata forse ingaggiata come consulente amministrativo? E da chi? Con quale deliberazione? E chi la retribuisce, se viene retribuita? E perché l’Ufficio scolastico provinciale e regionale non sono intervenuti per nominare subito un direttore dei servizi amministrativi e contabili per il Battisti di Fano? Insomma, domande legittime ma che rimangono senza risposta.

Ma torniamo all’assemblea sindacale tenuta al ‘Battisti’ con Tagliolini e sindacati: ha riservato anche attimi di pura meraviglia. Le querule lamentele del dirigente della Provincia e della dirigente Gennari contro alcuni articoli di quotidiano che svisceravano la questione/accorpamento sono apparse a non pochi presenti anche come un tentativo di intimidire la stampa, di mettere il bavaglio all’Informazione che, invece, continua a fare il suo mestiere. E a descrivere come la vicenda iniziata come accorpamento del “Battisti” al Polo Tre di Fano si sia arricchita di altri elementi: della presunta necessità – come ha sostenuto Tagliolini – di istituire a Fano (perché poi farlo a Fano e non, per esempio, a Pesaro questo non si sa, ma si capisce bene) due Mega/Poli: uno Tecnico/Scientifico, e uno Umanistico/Artistico. Che poi le norme legislative scolastiche impediscano a istituzioni scolastiche con tanti iscritti (uno dei Poli, per esempio, così costituiti conterebbe più di 1200 studenti) di aprire nuovi indirizzi e, quindi, di fatto impedirebbero il potenziamento dell’offerta formativa fanese, ciò è stato considerato un insignificante corollario: insignificante il fatto che l’apertura di nuovi indirizzi consentirebbe invece a centinaia di studenti fanesi di non spostarsi quotidianamente per frequentare, percorrendo anche 100 km al giorno, scuole ubicate lontano da Fano! Ancora una volta il bene pubblico va a farsi benedire  – hanno pensato al Battisti – per scelte adottate dalla Provincia di Pesaro con l’avallo dei Sindacati e dell’Ufficio scolastico provinciale. E, invece, spunta un assessore comunale, il fanese Mascarin, che si è detto, sulla stampa locale, soddisfatto di tutto ciò.

Fa eco a Mascarin la resa incondizionata della maggioranza di governo a Fano: se un anno fa col sindaco Seri in testa la minaccia dell’accorpamento del Battisti al Polo Tre era stata efficacemente combattuta, oggi, sindaco Seri in testa, la maggioranza consiliare è tutta a favore dell’accorpamento! Un’altra giravolta che ha suscitato, per ora, le risate amare di qualche centinaio di studenti che, protagonisti un anno fa della lotta contro l’accorpamento, oggi guardano con ironica distanza le scene offerte loro dalla Provincia e dalle Istituzioni politiche locali. Per questo, anche, si dice, a ragione, di una politica disconnessa da se stessa e dalla vita reale, e che non attrae i giovani che spesso hanno più sale in zucca di molti rappresentanti politici locali. La minoranza consiliare fanese? Non pervenuta. È talmente debole la sua presenza da passare inosservata. Solo in ambienti regionali il consigliere d’opposizione Mirco Carloni ha tuonato contro questo ennesimo tentativo di spogliare Fano di una delle sue eccellenze scolastiche.

Al contrario, manifestando raziocinio e avvedutezza, e grande interesse e impegno per la propria scuola, sull’ampliamento dell’offerta formativa per Fano e, nel caso in specie, sull’apertura di un indirizzo di Informatica Tecnologica a ‘costo zero’ (poiché insegnamenti, laboratori e attrezzature sono già presenti al “Battisti”) più di 50 docenti del ‘Battisti’ hanno prodotto, e inviato alle parti interessate, un documento firmato. La proposta è stata prima ‘ostacolata’ con la proposta di apertura da parte del Polo Tre, di un similare indirizzo Tecnologico, poi definitivamente accantonata da Provincia, Sindacati e Ufficio scolastico provinciale, incapaci di scorgervi lo strumento utile a scongiurare la perdita di molti studenti da parte di tutte le scuole fanesi: un documento elaborato dalla Provincia chiarisce, infatti, che, al 27 ottobre 2016, le scuole fanesi, proprio in quanto a offerta formativa, attraggono solo 6 studenti su 10, mentre Pesaro ne attrae 9 su 10. Evidente, quindi, che la soppressione dell’autonomia del ‘Battisti’ e l’impedimento ad aprire nuovi indirizzi si legga come una ulteriore volontà, da parte dell’Ufficio scolastico provinciale, della Provincia e del Comune, di penalizzare non solo l’Istituto Battisti ma la città di Fano e i suoi studenti: invece di promuovere una maggiore offerta formativa la si reprime!

Nelle foto: alcuni locali all’interno della sede succursale dell’Istituto Battisti (crediamo che ogni commento sia superfluo)

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it