SENIGALLIA / Una performance “performante” di Giorgio Mercuri e Walter Bastari
SENIGALLIA / Una performance “performante” di Giorgio Mercuri e Walter Bastari
di ENZO CARLI
SENIGALLIA – Tempo fa a Londra nei pressi di Piccadilly Circus ammirai un gruppo di giovani ingegnosi italiani che con maestria e inventiva dipingevano scarpe da tennis; per averle così personalizzate bisognava prenotarle almeno 15 giorni prima. Naturalmente contenni la mia compulsione e appena rientrato in Italia me le feci dipingere dall’amico Giorgio Mercuri. Ieri sera Giorgio Mercuri al quale probabilmente la voglia di dipingere su scarpe, tele, legno, cartone, celluloide e quant’altro non è di certo passata, con un‘ardita messa in scena, al vernissage della sua ultima performance con la collaborazione di Walter Bastari, e animata da un Principe sebbene decaduto molto articolato e di spirito sabaudo, ha dipinto la sua macchina davanti alla strada della Via Granda Art Caffè – sponsor della manifestazione – trasformata per mezz’ora in una carrozzeria artistica a cielo aperto, sotto gli occhi vigili di Susi e Attilio, cordiali anfitrioni. Gli atteggiamenti artistici provocatori di Giorgio Mercuri sono ben noti; sempre quest’anno con il pittore Gino Sampaolesi, Mercuri aveva provocato i presenti con Stupefacente una mostra prodromo di un picaresco duello all’ultimo colore.
Il titolo di questa kermesse espositiva individuava una molteplicità di significati, simboli e allegorie, che trasponevano la visione in una varietà di universi traslati dove la consistenza culturale e strutturale delle immagini determinava una complessa integrazione tra modelli stilistici e lessicali. Un’azione performativa che ha coinvolto nel tempo e nello spazio della rappresentazione, i performers nella loro gestualità e ritmicità, il pubblico come critica e come operatori della visione. E anche in questo caso l’ironia della rappresentazione media tra la dimensione del viaggio e la provocazione del consumo, fornendo alla pittura spazi esclusivi, nuovi lineamenti che riscattano l’esclusiva dell’oggetto.
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