“A Senigallia è vietato criticare chi amministra, pena ritorsioni e minacce”
“A Senigallia è vietato criticare chi amministra, pena ritorsioni e minacce”
Presa di posizione dell’ex consigliere comunale Massimo Bello: “Non tollero le intimidazioni e gli avvisi ai naviganti”. In serata – con un secondo intervento, dopo essersi consultato con il suo legale – fa il nome dell’amministratore comunale chiamato precedentemente in causa: si tratta del vice sindaco Maurizio Memè
di MASSIMO BELLO*
SENIGALLIA – Devo ricredermi. Lo so, devo farlo ed anche al più presto perché ho pensato – forse peccando di ingenuità – che questo ‘atteggiamento’, questa ‘modalità’ non potessero prendere forma nella nostra città alle soglie del 2017 ed in pieno XXI secolo. Ricordo che ai tempi della Giunta Mariani e della Giunta Angeloni non si fosse mai giunti a così tanto, ma forse non c’era Twitter, Facebook ed Instagram! Comunque, né Luana Angeloni né Graziano Mariani si sarebbero spinti ad intraprendere un tale comportamento.
Eppure, così è. Una ‘modalità’ spiacevole, irritante, incomprensibile, farcita di ingredienti vecchi, deliranti, che fanno parte di una ‘cultura’, che non mi appartiene e che senz’altro non appartiene alla quasi totalità della nostra comunità. Scrivo ‘quasi’ perché – ancora per qualcuno – non è così, purtroppo.
Non che questo ‘atteggiamento’ mi intimorisca o non mi faccia dormire, non che questa ‘modalità’ in un certo senso mi preoccupi, non che questo ‘sprezzante delirio di onnipotenza e di intoccabilità’ mi faccia fare un passo indietro rispetto a ciò che penso. Niente di tutto questo. L’unica cosa che – ripeto, forse peccando di ingenuità – non immaginavo potesse accadere, è invece accaduta, manifestandosi con tutto il suo significato ‘negativo’ ed ‘oscuro’.
Quello che ho ‘scoperto’ è che – evidentemente per qualcuno – sia vietato a Senigallia esercitare il ‘diritto alla critica politica’, è severamente vietato esprimere il proprio pensiero, la propria opinione su fatti ed atti, che riguardino le azioni e le scelte del governo cittadino di questa Amministrazione comunale.
Chi dovesse permettersi di farlo – nel rispetto delle regole del confronto e della dialettica politico-istituzionale – potrebbe rischiare ‘avvisi di querela’, una sorta di ‘minacce velate’ et cetera ‘comunicati’ con sms o messaggi ‘privati’ sulla propria pagina dei social network più conosciuti proprio da coloro che rivestono ruoli di prestigio nella compagine del governo locale.
In poche parole, oggi è vietato ‘criticare nel merito’ chi governa, ma solo apprezzarne l’operato e plaudirne le scelte, belle o brutte che siano, importanti o sciocche che siano, superficiali o profonde che siano. E’ vietato scrivere comunicati stampa, che possano danneggiare l’immagine dell’Amministrazione anche se questa Amministrazione faccia scelte discutibili o si comporti senza la diligenza del buon padre di famiglia: quando qualcuno si permette di essere ‘voce fuori dal coro’ perché legittimamente critico sugli atti o sui fatti determinati dall’Amministrazione, ecco che scattano gli ‘anticorpi’ di una ‘ridicola e sottile intimidazione’.
Concludo, rivolgendomi a questo ‘personaggio’ (tra l’altro anche simpatico e di indubbie capacità ‘zeligane’), che si è permesso di scrivermi in privato, minacciando probabili querele.
Desidero informarlo, appunto, che ha sbagliato persona! Non credesse né di farmi paura, né di intimorirmi, tanto meno che io smetta di esprimere e di scrivere ciò che penso e ciò che vedo di ‘poco chiaro’ nell’azione di governo di questa Amministrazione: pronto a plaudire scelte come la riqualificazione di Piazza Garibaldi, ma altresì pronto a stigmatizzare ciò che oggettivamente non vada bene!
Lo invito, pertanto, a non inviare ‘messaggi’ a destra e a manca, ma di pensare a svolgere il suo incarico pubblico, rispondendo correttamente e nel merito alle domande che gli vengono poste dalla comunità e dai cittadini, altrimenti se non reggesse la ‘pressione’ del ruolo pubblico e se non reggesse il ‘peso’ della critica politico-istituzionale, sarebbe più opportuno trarre le giuste ed opportune conseguenze.
*Ex consigliere comunale di Senigallia, ex consigliere provinciale di Ancona, ex sindaco di Ostra Vetere – Presidente dell’Associazione “NoixSenigallia, NoixL’Italia
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In serata Massimo Bello invia una seconda nota in cui fa il nome dell’amministratore comunale che lo avrebbe intimidito. Si tratta del vice sindaco di Senigallia Maurizio Memè. Questo il testo:
“Ieri pomeriggio alle ore 18.18, il Vice Sindaco di Senigallia, Maurizio Memè, mi invia su Messanger (la ‘messaggeria’ privata di Facebook, su cui tra l’altro non siamo neanche ‘amici’) un ‘avviso ai naviganti’, accusandomi di aver usato nel mio comunicato stampa, apparso sui quotidiani on line, toni al limite della querela, pensando di intimorirmi.
“Bene! Nell’attesa della ‘querela di parte’ a firma del Vice Sindaco Memè, ho incaricato il mio legale, Avv. Corrado Canafoglia (l’unico che ha dimostrato di non avere paura di questa compagine di governo locale), di seguire l’eventuale iter della denuncia penale e di tutelare la mia persona in giudizio.
“Se il Vice Sindaco Memè avesse il coraggio e l’onore di fare quanto annunciato e dichiarato nei confronti di quanto da me scritto nel mio comunicato, gliene sarei davvero grato. Aspetto con viva trepidazione la sua querela e, intanto, qualora il suo legale volesse intervenire, potrebbe rivolgersi direttamente allo Studio Legale Canafoglia, che è al corrente dei fatti”.
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