Alla Rocca di Senigallia un viaggio nell’arte concettuale
Alla Rocca di Senigallia un viaggio nell’arte concettuale
Proposte in una mostra le esperienze di Eros Bonamini
SENIGALLIA – Davanti al folto pubblico delle grandi occasioni alla Rocca Roveresca di Senigallia il sindaco Maurizio Mangialardi ha inaugurato la mostra di Eros Bonamini, intitolata Spazio -Tempo. Il direttore del Musinf, il prof. Carlo Emanuele Bugatti, ha ricordato come la Rocca Roveresca di Senigallia si sia distinta, nel tempo, quale storico ed affascinante contenitore di importanti mostre d’arte moderna. Basterà ricordare la mostra della Pop Art, promossa da Mario Giacomelli, la mostra di Volumina sul libro d’artista, curata da Mirella Bentivogio, le mostre di Pericle Fazzini, Giorgio Bompadre, Gianni Dova e Carmelo Cappello, la mostra di Majakovsky, realizzata in collaborazione con il Museo della letteratura di Mosca, la mostra di Fluxus, la mostra del Mosaico, inaugurata da Vittorio Sgarbi e la mostra dello scultore Alfio Castelli, il cui centenario della nascita verrà ufficialmente ricordato a Roma, in Senato, il 15 novembre. Tra l’altro proprio alla Rocca Roveresca sono esposte le opere della raccolta degli scultori senigalliesi del Novecento. Con la mostra di Bonamini la sinergia tra Comune di Senigallia, Casa del Mantegna a Mantova, Musinf, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Polo Museale delle Marche, Regione Marche, Regione Lombardia, riporta l’attenzione nazionale sulla Rocca Roveresca.
Il percorso espositivo, curato da Simona Zava, è stato apprezzato da un vasto pubblico perché permette un confronto con l’esperienza poetica, rigorosamente esercitata da Bonamini, nell’ambito dell’indagine empirica del colore. Consente, inoltre, di conoscere il percorso delle cronotopografie dell’artista, dove segno, colore e spazi sono analizzati in relazione al tempo dell’azione creativa. Una relazione che Bonamini ha studiato attentamente e con risultati ben noti alla critica. Il prof. Bugatti ha ricordato che Georges Seurat, scomponendo la pratica del dipingere in unità cromatiche e lineari di base, fu il primo a concepire l’idea di un sistema della pittura, fondato esclusivamente sulle relazioni sintattiche dei segni all’interno dell’opera, segnando così uno spaccato nella tradizione della conformità dell’iconografia ad un referente naturale.
Quando nell’arte contemporanea si parla di Pittura-pittura però si va oltre, sottolineando l’assolutezza di un agire creativo, che punta tutto sull’analisi della pittura in se stessa: la pittura si trasforma in oggetto, perde cioè quell’indirizzo referenziale, figurativo e mimetico che l’aveva legata alla realtà. In campo resta solo l’analisi, la riflessione specifica, radicale sulla pittura e sul rapporto materiale che intercorre fra l’opera come oggetto fisico e l’autore. La mostra Spazio – Tempo si inserisce nel vasto progetto espositivo pluriennale condotto dal Musinf per la rilevazione dell’arte concettuale italiana del Novecento. Un percorso espositivo aperto dall’esposizione “ Struttura pittura” con opere di Pino Pinelli, Elio Marchegiani, Gottardo Ortelli, Antonio D’Agostino, Carlo Battaglia, Enzo Cacciola, Giorgio Griffa, Paolo Masi, Riccardo Guarneri, Claudio Olivieri, Francesco Guerrieri, Paolo Cotani, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini e Anna Galassini. Proprio dal successo della mostra “Struttura pittura”, Stefano Schiavoni aveva preso le mosse, con Antonio D’Agostino e Giorgio Bonomi per promuovere la costituzione di una raccolta permanente presso il Musinf di opere concettuali. Una raccolta che ha già parecchie acquisizioni, che oggi arricchiscono il patrimonio museale senigalliese.
(Foto di PATRIZIA LO CONTE)
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