“Il tartufo bianco un’eccellenza ed un brand da valorizzare”
“Il tartufo bianco un’eccellenza ed un brand da valorizzare”
La vice presidente della Regione Anna Casini ha preso parte, a Sant’Angelo in Vado, all’inaugurazione della nuova sede della Protezione civile ed al convegno organizzato sulla coltivazione e valorizzazione del ricercatissimo tubero
SANT’ANGELO IN VADO – Un’eccellenza da valorizzare, un brand da promuovere per sostenere lo sviluppo delle aree interne marchigiane. Lo ha sottolineato la vice presidente della Regione e assessore all’Agricoltura, Anna Casini, nel corso del convegno “Coltiviamo il futuro del tartufo bianco delle Marche” che si è svolto nella Sala consiliare di Sant’Angelo in Vado. In precedenza l’assessore ha partecipato, sempre a Sant’Angelo in Vado, all’inaugurazione della nuova sede della protezione civile presso il vivaio forestale. “Due momenti importanti , che evidenziano la vitalità di un territorio che sa guardare alla sua crescita e investe nella sicurezza delle popolazioni”, ha commentato Casini. Nel suo intervento al convegno, l’assessore ha detto che “la coltivazione dei tartufi è uno dei settori di nicchia più interessanti e produttivi dell’entroterra marchigiano. L’attività tartuficola produce crescita, reddito e salvaguardia ambientale, rivelandosi anche un traino importante per valorizzare le bellezze storiche, culturali e turistiche del territorio”.
Le Marche possono vantare una pluralità di produzioni tartufigene che spaziano dal bianco, al nero, all’estivo: ognuna con caratteristiche diverse, abbinabili a una pluralità di soluzioni enogastronomiche che rendono ricco di proposte e di peculiarità l’entroterra: “Una ricchezza da valorizzare, dal momento che il ciclo biologico del tubero necessità di una qualità ambientale elevata, tanto da ritenersi il migliore indicatore biologico dello stato di salute del nostro ambiente. A Sant’Angelo in Vado abbiamo un Centro sperimentale di ricerca formazione e assistenza di prim’ordine, sul quale investiamo per rafforzare tutto il comparto della tartuficoltura marchigiana”.
Casini ha ricordato l’impegno della Regione per il settore: “Dopo 26 anni dall’ultima legge, la nuova normativa regionale (la 5/2013) ha innovato e ampliato la tartuficoltura, assegnandone nuovi ruoli e finalità. Con la delibera 61/2015 la Giunta regionale ha disciplinato gli aspetti procedurali del settore tartuficolo, confermando il ruolo e la funzione sia degli enti territoriali (Unioni montane), sia quello delle associazioni”.
Con la nuova programmazione del Programma di sviluppo rurale, ha anticipato l’assessore, a breve partiranno altri bandi che sosterranno l’impianto di nuove tartufaie del nero, dopo le decine di ettari già realizzati. “Così, accanto al bianco, un prodotto spontaneo di grande pregio, tipico di questo periodo stagionale, possiamo abbinare un tartufo che può essere consumato tutto l’anno, con una varietà di proposte e di soluzioni enogastronomiche”. Altri interventi riguarderanno il sostegno alle microfiliere aziendali per la trasformazione dei prodotti, le attività vivaistiche, mentre prosegue, ha detto ancora Casini, l’impegno della Regione al tavolo tecnico del Ministero Agicoltura per definire il nuovo Piano tartuficolo nazionale.
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