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ACQUALAGNA / Torna la Fiera del tartufo, un evento dal sapore unico e inconfondibile

ACQUALAGNA / Torna la Fiera del tartufo, un evento dal sapore unico e inconfondibile

ACQUALAGNA / Torna la Fiera del tartufo, un evento dal sapore unico e inconfondibile

ACQUALAGNA – Dopo avere festeggiato il 50esimo anniversario, Acqualagna, capitale del tartufo fresco tutto l’anno, crocevia internazionale della produzione, del commercio e della degustazione del prezioso tubero, è pronta per una nuova grande edizione: la 51° Fiera Nazionale del Tartufo Bianco in programma il 30 e 31 ottobre, 1, 5, 6, 12, 13 novembre 2016.

Nel cuore dell’Appennino marchigiano, in provincia di Pesaro e Urbino, nella splendida cornice della Riserva naturale della Gola del Furlo, Acqualagna è un vero giacimento tartufigeno: detiene il primato italiano nella vendita del tartufo, patrimonio fondamentale dell’economia e della cultura gastronomia dell’area. Qui si concentrano, infatti, i due/terzi della produzione nazionale, destinati nei luoghi più lontani e diversi del mondo.

Tra i più importanti appuntamenti del settore a livello internazionale, la Fiera del Tartufo di Acqualagna può vantare un’offerta ampia e innovativa: all’eccellenza del tartufo (sia dal punto di vista commerciale che gastronomico) si uniscono le altre preziosità italiane attraverso un calendario ricco di eventi, performance gastronomiche e culturali, super ospiti del mondo dello spettacolo insieme ai Maestri che hanno fatto grande la cucina italiana, a celebri cuochi divenuti veri personaggi televisivi che qui trovano la location perfetta per esprimere il meglio di sé attraverso l’oro della Terra nonché il re della tavola, il Tartufo Bianco Pregiato, tanto amato dai gourmand di tutto il mondo.

Una Kermesse dal sapore unico, quello del celebre Tuber Magnatum Pico, e dai grandi numeri per un territorio che ha saputo distinguersi al mondo come distretto economico del prezioso tubero. Si contano duecentocinquanta tartufaie coltivate (di tartufo nero e una decina di tartufaie sperimentali controllate di Bianco pregiato), dieci punti vendita specifici di tartufo e otto aziende (la prima del 1961, l’ultima del 2014) che lo trasformano e lo commercializzano in tutto il mondo.

Con la 51° Fiera del Bianco pregiato, Acqualagna mostrerà, ancora una volta e al meglio, la sua vocazione di terra d’eccellenza, attraverso un evento capace di valorizzare l’intero territorio regionale. La 51° edizione si aprirà, domenica 30 ottobre, a Teatro Antonio Conti, con la cerimonia inaugurale e la tradizionale consegna della Ruscella d’Oro 2016 (il vanghino con il quale si estrae

il tartufo e, in questo caso, quello d’oro rappresenta simbolicamente la faticosa attività del cavatore e il valore di un prodotto unico e prelibao). Le ultime in ordine di tempo sono state: Arrigo Sacchi, Al Bano Carrisi, Gian Marco Tognazzi, Oscar Farinetti, Enzo Iacchetti e il Maestro della cucina italiana Gualtiero Marchesi.

Con l’istituzione, nel 2015, del Premio “Enrico Mattei città di Acqualagna: l’uomo, l’imprenditore” verrà assegnato, per la seconda volta, a un abile e capace imprenditore delle Marche per aver saputo proiettare al meglio la sua impresa verso una dimensione internazionale. (Enrico Mattei, fondatore e presidente di Eni, nacque ad Acqualagna il 29 aprile 1906).

A partire da domenica 30 ottobre, per tre weekend e per un totale di sette giorni, Acqualagna si apre all’Italia e al modo e invita i visitatori italiani e stranieri a immergersi in una tradizione secolare attraverso la grande mostra mercato, il salotto da gustare tra cooking show con chef stellati, esibizioni, sfide tra vip in cucina, spettacoli e degustazioni, percorsi, mostre, laboratori didattici e creativi per adulti e bambini, esperienze sensoriali, visive e olfattive insieme a momenti di grande passione nell’assaggio di un sapore unico, il più prezioso di questa terra.

Vediamo le diverse mete del sapore e del sapere dove potere assaggiare e acquistare il prezioso tubero: piazza Enrico Mattei, cuore pulsante della cittadina e anima dell’evento con gli stand dei commercianti di tartufo fresco e dei ristoratori alle prese con ricette prelibate.  Altre mete imperdibili sono il Palazzo del Gusto, antica dimora restaurata e utilizzata come base per gli itinerari del gusto della Repubblica Gastronomica di Acqualagna, dove il cibo di qualità è protagonista indiscusso. Il palazzo è sede di degustazioni enologiche e birre artigianali da abbinare all’Olio DOP di Cartoceto, il Prosciutto di Carpegna, la Casciotta di Urbino, i salumi del Nino e, ovviamente, l’immancabile tartufo nero e bianco di Acqualagna.

E poi ancora il Salotto da gustare, un teatro di sapori unico, un palcoscenico esclusivo e un’importante occasione di conoscenza del tartufo attraverso l’aiuto di validi esperti. Sono i Cooking show con protagonisti le superstars italian chef e poi ancora assaggi di cucina dei famosi in tv insieme alle chef celebrity dal mondo oppure attraverso la simpatica sfida ai fornelli di personaggi noti che vestiranno per un giorno i panni da cuochi. Tra gli ospiti d’onore hanno brillato le stelle Michelin Errico Recanati, Cristiano Tomei, Massimo Bottura, Mauro Uliassi, Davide Oldani, Alessandro Borghese e il celebre giudice di Master Chef, Carlo Cracco alle prese con il tartufo bianco di Acqualagna.

Al Salotto da gustare spazio per i bambini. Grazie ai laboratori ludico ricreativi, i più piccoli verranno coinvolti tramite il gioco e la curiosità in un’esperienza fantasiosa, alla scoperta del gusto. Altra meta da non perdere è il Palatartufo, per scoprire le migliori produzioni legate al tartufo, tipiche del territorio e per conoscere da vicino i produttori artigiani.  Sono grandi e piccole realtà commerciali provenienti dalle altre regioni italiane che mettono in mostra e in vendita i propri prodotti, alimenti preziosi che raccontano le proprie esperienze e differenze di un territorio ricco e variegato come quello italiano.

Con l’iscrizione gratuita al “Club Amici di Acqualagna Capitale del Tartufo”, si possono ricevere info  e suggerimenti utili come il pratico “Ricettario del tartufo” oppure le quotazioni del mercato del Tartufo. Per essere sempre informati sui prezzi esiste, infatti, la Borsa del Tartufo online, unica in Italia e consultabile al sito del comune.

Cresce l’economia legata al pregiato Tubero

Sarà per una combinazione speciale tra le forze climatiche e il terreno, o per la qualità di piante con cui instaura una simbiosi, fatto sta che Acqualagna (50 kilometri  quadrati con 4.600 abitanti), dalla terra argillosa e calcarea, poco asciutta e ricca di sali, è un vero giacimento tartufigeno.

Il Tartufo tutto l’anno: Crescono qui ben quattro varietà, una  per ogni stagione: il Tartufo Bianco Pregiato  (Tuber Magnatum Pico dall’ultima domenica di settembre al 31 dicembre), il Tartufo Nero Pregiato (Tuber Melanosporum Vitt dal 1° dicembre al 15 marzo), il Tartufo Bianchetto (Tuber Borchii Vitt dal 15 gennaio al 15 aprile), il Tartufo Nero Estivo(Tuber  Aestivum Vitt dal 1° giugno al 31 agosto).

Il Tartufo Bianco Pregiato: Siamo nel vivo della raccolta del Tuber Magnatum Pico (dall’ultima domenica di settembre al 31 dicembre) il tartufo bianco più pregiato al mondo.

Il prezzo del Tartufo: si può consultare nella Borsa del Tartufo, prima in Italia e online nel sito del comune.

Tartufo e occupazione: Ad Acqualagna il tartufo ha, inoltre, un profumo di svolta occupazionale. Mentre la disoccupazione giovanile italiana resta ferma (dati Istat, aprile 2016), ad Acqualagna è la tartuficoltura e la ricerca del prezioso tubero a risentire meno della crisi economica e a fare registrare il segno più al tasso di crescita delle assunzioni, con un aumento di interessanti opportunità occupazionali per i giovani (18- 35 anni) in tutti i settori della filiera legati all’economia del tartufo ovvero la ricerca del prodotto, la produzione, la lavorazione e/ trasformazione, la commercializzazione del prodotto finale sui mercati internazionali e infine nel settore della ristorazione. Un trend positivo che si accompagna alla crescita dell’occupazione giovanile femminile con un aumento rilevante, rispetto al passato, del numero di donne che nel comune si dedicano alla coltivazione del tartufo così come alla raccolta del prodotto. A volte, l’attività dei tartufai/e rappresenta una forma di integrazione al reddito famigliare con evidenti ricadute positive sul sistema locale. Un dato esortante reso possibile da una forte domanda dei consumatori che qui si rivolgono per il Mercato del Tartufo.

Il primato nella produzione  e vendita: Acqualagna è infatti riconosciuta capitale del Tartufo per il primato che detiene. Ne produce due/terzi del totale nazionale. Inoltre, dei 600 o 700 quintali di tartufo circa il 70% è destinato all’export, soprattutto in Germania, in Belgio, in Francia, negli Stati Uniti, in Russia, negli Emirati Arabi e in Giappone. Nel comune, un vero distretto economico del Tartufo, si contano 250 tartufaie coltivate (di tartufo nero e una decina di tartufaie sperimentali controllate di Bianco pregiato), 10 punti vendita specifici di tartufo e 8 aziende (la prima nel 1961, l’ultima nel 2014) che lo trasformano e lo commercializzano in tutto il mondo.

Fiuto da fuoriclasse: Acqualagna è la patria dei cercatori di tartufo che per generazioni si sono tramandati luoghi, accorgimenti, metodi di ricerca, segreti, come il fantastico mondo della ruscella e metodi di addestramento del cane per la ricerca. Il 50% dei cittadini (quasi 2.200 persone) possiede il patentino di cercatore di tartufi mentre il 70% dei cani da tartufo italiani proviene da qui.

Una mappa sempre più verde per la Capitale del Tartufo

Il Comune di Acqualagna, guidato dal sindaco Andrea Pierotti, ha approvato la variante al PRG (Piano regolatore generale) per ridurre le aree edificabili a vantaggio delle aree agricole destinate a tartufaie. Obiettivo: azzerare il consumo di suolo, favorire la destinazione e la tutela agricola dei terreni, incentivare la coltura del tartufo e la nascita di nuove tartufaie. Quindi, meno cemento e, non soltanto più verde, ma più tartufo e meno tasse per tutti.

“Abbiamo scelto – spiega il sindaco Pierotti – di ridurre i terreni edificabili per evitare il consumo del suolo e di tutelare meglio quelli agricoli. Inoltre, nella variante abbiamo deciso di convertire in prevalenza le aree precedentemente edificabili e oggetto di realizzazione d’impianti tartufigeni esistenti o da realizzare”.

La variante prevede una riduzione delle aree edificabili di circa 130mila metri quadri ma soprattutto ridurrà le tasse ai cittadini e aumenterà una produzione di tartufi che è oggetto di un importante mercato internazionale.

E’ soprattutto il Tartufo Nero pregiato di Acqualagna ad essere assicurato in larga parte dalla coltivazione ed è grazie a questa attività che si continua a soddisfare la crescente richiesta del mercato internazionale (Francia, Belgio, Germania, Stati Uniti in prevalenza) dove viene maggiormente apprezzato. La prima tartufaia d’Italia di nero pregiato è stata impiantata al Furlo nel 1932 e la coltura del tartufo attuata secondo le tecniche moderne di impiego delle piante micorizzate, con nero pregiato (Tuber Melanosporum Vitt) o scorzone (Tuber Aestivum Vitt), si è diffusa ad Acqualagna negli anni ’50 e ’60. Le migliaia di tartufaie coltivate presenti nell’intero territorio appartengono a imprenditori agricoli, tartufai e anche a coloro che possiedono un pezzetto di terra. Ad Acqualagna quasi tutte le famiglie hanno sperimentato la coltivazione delle tartufaie facendo da apripista a una attività che si è consolidata e continua a crescere in tutte le Marche.“Con questa variante – continua il sindaco – vorremmo favorire gli interventi di selvicoltura al fine di potenziare la popolazione di piante tartufigene attraverso la messa a dimora di piante autoctone e vietare la riduzione della superficie delle aree di effettiva produzione di tartufi. Una eventuale riduzione di consistenza dovrà essere reintegrata con il miglioramento di tartufaie naturali esistenti o con nuovi impianti”. Conclude il Sindaco: “Per Acqualagna, le aree di produzione del tartufo sono risorse preziose, essenziali e tipiche del territorio e rappresentano un patrimonio inestimabile, da conservare per le generazioni future”.

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