Alla riscoperta degli antichi percorsi del territorio
Alla riscoperta degli antichi percorsi del territorio
di MASSIMO BELLUCCI
CORINALDO – Uno stradello non è una strada piccola. Un sentiero non è una strada senza macchine. E’ un luogo dove il tempo ti parla una lingua diversa.
E il tempo non cammina davanti a te, ma di fianco; anche se parla una lingua diversa, lo capisci, gli rispondi. In macchina neanche lo vedi.
In un sentiero il tempo è più vicino e diventa un po’ tuo, un tempo che passa più lento, si avvicina e si allontana più piano, come gli alberi che incontri camminando.
Lungo le strade, anche quelle più inadatte come le provinciali a scorrimento veloce, capita spesso di incontrare i camminatori. Gente che cammina per i più vari motivi, con abbigliamento e piglio sportivo, in borghese, lenti, veloci. Ognuno cammina come vuole anche perché già il camminare è un esercizio pratico di libertà.
Ed è una attività culturale, il dialogo se si cammina insieme, la riflessione camminando da soli. Leggere il paesaggio dove ci sono i segni della nostra storia.
Fortunatamente sono molte le iniziative di riscoperta di sentieri di campagna. A Barbara pochi giorni fa sono stati aperti interessanti itinerari frutto di un lungo progetto, a Corinaldo è imminente l’apertura di percorsi ciclopedonali, che ho già saggiato, piacevoli e pieni di storie lungo il percorso. A Serra de’ Conti, insieme a Barbara e numerose altre associazioni, c’è il progetto “sentieri di terra”, che è parte del più ampio progetto Tratti*, sostenuto dalla Regione Marche, che persegue anche la valorizzazione degli antichi sentieri attraverso la riscoperta delle storie e delle leggende, la creazione di installazioni artistiche, la costruzione di una comunicazione digitale dei medesimi. Anche ad Ostra è in discussione una ipotesi di riscoperta di antichi percorsi rurali, così come, probabilmente, da altre parti di cui non sono a conoscenza direttamente.
Nelle scorse settimane ho piacevolmente partecipato alla tradizionale camminata dei sentieri dei minatori da Castello di Arcevia al parco minerario di Cabernardi, bei racconti lungo il tragitto. In un interessante incontro a Loretello di Arcevia, qualche settimana fa, uno studioso dell’Università Politecnica delle Marche ha parlato di una ricerca su cosa gli stranieri apprezzano del nostro paesaggio. Oltre ovviamente alle “dolci colline” sono venute fuori tante cose, tra le quali le stradine bianche, o gli stradelli di terra che ancora oggi, seppure meno che in passato, segnano le nostre colline, ne definiscono il disegno, come le vetrate colorate delle antiche chiese.
Ogni comune ne ha, riscoprirli è facile, servono piccoli investimenti economici, ma grandi investimenti affettivi, di passione per i propri luoghi, di una attenzione diversa rivolta alle nostre colline, che i nostri occhi guardano in modo abitudinario, ma chi vive altrove le apprezza forse più di noi residenti.
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* Tratti – Tracciati tra territori, progetto approvato nell’ambito del programma LAB.accoglienza” D.G.R. n. 103/2015, comune capofila Serra de’ Conti, partner: Comune di Barbara, Nottenera, TiVittori, Ge. St. O. Pro Loco Serra de’ Conti, il progetto si avvale del cofinanziamento della Regione Marche, del dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.
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