A Senigallia manifestazioni culturali per protestare contro gli stemmi in Piazza Garibaldi
A Senigallia manifestazioni culturali per protestare contro gli stemmi in Piazza Garibaldi
Le Associazioni promotrici della protesta vogliono contestare la posa degli stemmi di un pontefice intollerante verso gli ebrei (Benedetto XIV) e di un altro (Pio IX) che ha fatto uccidere, senza ragione, decine di concittadini (ed in particolare il martire laico senigalliese Girolamo Simoncelli) e confutare l’atto amministrativo adottato, che non ha tenuto minimamente conto della protesta di migliaia di cittadine e cittadini
SENIGALLIA -Dopo il successo della serata alla Libreria Iobook di domenica 17 – nel corso della quale intellettuali, storici e parlamentari hanno ribadito l’inopportunità delle scelte compiute in piazza Garibaldi e la sempre maggiore necessità di un recupero pieno dei principi di laicità dello Stato e delle istituzioni –, entriamo nella settimana in cui avranno inizio le iniziative culturali predisposte da alcune Associazioni cittadine per protestare contro la posa degli stemmi papali nella suddetta piazza. Si tratta – è bene ricordarlo – dell’unico caso, tra oltre 4.000 Comuni italiani, in cui un luogo pubblico intitolato all’ “eroe dei due mondi” si vede affiancato dagli stemmi di due autocrati che rappresentano un regime, quello papalino, che ha combattuto in ogni modo la nascita dello Stato nazionale unitario. Sui giornali odierni il sindaco di Senigallia si è affrettato a giustificare la sua scelta circa piazza Garibaldi, con dichiarazioni che appaiono, nei titoli, roboanti e altisonanti.
Ma le Associazioni promotrici della protesta hanno altri obbiettivi: contestare la posa degli stemmi di un pontefice intollerante verso gli ebrei (Benedetto XIV) e di un altro (Pio IX) che ha fatto uccidere, senza ragione, decine di concittadini (e in particolare il martire laico cittadino Girolamo Simoncelli); confutare l’atto amministrativo adottato, che non ha tenuto minimamente conto della protesta di migliaia di cittadine e cittadini; rigettare il richiamo, decisamente antistorico, a un regime assolutista e teocratico che nulla ha a che vedere con le fondamenta laiche e democratiche della nostra Repubblica e della nostra città.
Proprio la cittadinanza è stata informata, a partire da sabato mattina, tramite manifesti pubblici di protesta verso le scelte dell’Amministrazione comunale. E la protesta sta continuando sui social e andrà avanti, fra l’altro, con tre iniziative culturali organizzate dall’Associazione di Storia Contemporanea, dall’Associazione Mazziniana Italiana (sede di Senigallia), dai locali Centro Cooperativo Mazziniano “Pensiero e Azione” e U.A.A.R.. Gli appuntamenti sono per il 22, 24 e 26 luglio e nello specifico: il Concerto di canti popolari, all’Auditorium S. Rocco, venerdì 22 luglio (ore 21.30), per opera dell’Associazione “Non Canto per Cantare”; Lettera di un condannato a morte dal papa–re, con l’attore Alessio Messersì (presentato da Mauro Pierfederici), presso l’Area Archeologica la Fenice, domenica 24 luglio (ore 21.15); il Dialogo sulla democrazia presso il cippo a G. Simoncelli (Via Chiostergi 10), martedì 26 luglio (ore 21.30), che sarà animato e gestito da studiosi, intellettuali e cittadini e dove ognuno potrà liberamente prendere la parola e portare la sua testimonianza. Le Associazioni invitano tutti i senigalliesi a partecipare vivamente alle suddette iniziative. Nelle suddette dichiarazioni il sindaco si è detto inorgoglito dell’aver portato a termine i lavori della piazza: ma il profondo sentimento antistorico che ha dettato questa realizzazione viene giudicato diversamente da molti senigalliesi e lo sarà un domani dalla storia.
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