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Lunedì in Consiglio ad Urbino la mozione di sfiducia al sindaco

Lunedì in Consiglio ad Urbino la mozione di sfiducia al sindaco

Lunedì in Consiglio ad Urbino la mozione di sfiducia al sindaco

E’ stata presentata dai gruppi di opposizione del Pd e del M5S

Lunedì in Consiglio ad Urbino la mozione di sfiducia al sindaco URBINO – Il presidente del Consiglio comunale di Urbino, Elisabetta Foschi, viste le disposizioni normative e i regolamenti vigenti, ha convocato, in via ordinaria, l’assise per il 4 luglio, alle ore 16, presso la sala Serpieri all’interno dell’ex Collegio Raffaello in Piazza della Repubblica. Un consesso che farà molto rumore, oseremmo dire deflagrante.

All’ordine del giorno “la mozione di sfiducia al Sindaco del Comune di Urbino” firmata dalle opposizioni  Pd e M5S, tra le cui file si rinsalda una parte del neo arrivo Cut, di cui a tessere le fila è la defenestrata, dal primo cittadino Maurizio Gambini, Maria Francesca Crespini.

Un’altra parte di Cut, Sirotti e Vetri, come anticipato da tempo, non voteranno “la sfiducia” a Gambini. I due consiglieri avevano deciso da tempo, anche se fortemente combattuti. Resteranno nella maggioranza formando un gruppo misto. Parlando della crisi sottolineano “la questione relazionale” tra Gambini e Crespini come causa di rottura e rimpiangono Lucia Ciampi, grandissimo equilibratore e mediatrice perfetta. Resteranno, come detto, in maggioranza ponendo dei paletti: <non sono più tollerabili errori>. Come cantava il miglior Lucio Dalla: <… intanto un mistico, forse un aviatore, inventò la commozione che rimise d’accordo tutti, i belli con i brutti…>. Quindi, il dramma del sindaco Gambini, sempre più solo e preso di mira da tutto e da tutti, ha portato suggerimenti ai due ex consiglieri di Cut: <ci sono tanti progetti e non si può restare fermi. Pensiamo al bene della città. Diamo stabilità al governo cittadino e lasciamo perdere i discorsi sulle poltrone>.

Rimane con un palmo di mano il Pd locale che sperava “sul più bello”. <La crisi della Giunta Gambini – sostiene Piero Sestili – si è già consumata nei numeri e  i tentativi del Sindaco per tenere in vita la propria maggioranza sono solo dei palliativi che rimandano, ma non evitano, la fine del modello politico/apolitico che ha vinto nel 2014. La fine di un modello che, in nome della moralizzazione e dell’efficienza, voleva sfrattare il centro sinistra a favore di una coalizione eterogenea di liste civiche di “buona volontà”  e partiti mascherati da liste civiche come Forza Urbino. A conti fatti Gambini ha perso più di metà dell’elettorato che gli aveva garantito la vittoria. Tuttavia oggi pretende di governare col 25/27 % dei consensi. Il che significa – aggiunge – Sestili – che Gambini occupa abusivamente il Comune e come ogni inquilino inadempiente dovrebbe avere la dignità di riconoscere il proprio fallimento e restituire il mandato alla città. Non può restare nelle mani di un gruppo di inquilini abusivi – conclude Sestili – che tentano di spacciare il proprio attaccamento alle poltrone con un poco credibile senso di responsabilità>. (eg)

 

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