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A Serra de’ Conti è scontro politico sull’acquisto del monastero

A Serra de’ Conti è scontro politico sull’acquisto del monastero

Il gruppo consiliare di opposizione Serra Democratica e Indipendente critica pesantemente le scelte del sindaco

A Serra de’ Conti è scontro politico sull’acquisto del monastero

SERRA DE’ CONTI – Non si placa la polemica del gruppo consiliare “Serra Democratica e Indipendente“, guidato dall’ex Sindaco Silvano Simonetti, nei confronti dell’attuale maggioranza di centrosinistra guidata dal Sindaco Arduino Tassi.

Il Gruppo ha inviato il seguente comunicato stampa: “A Serra de’ Conti  si vive un’atmosfera da altro mondo… solo qui si può pensare di spendere 900 mila euro di denaro pubblico per acquistare un monastero! I Comuni cercano di controllare la spesa perché non è più tempo di sprechi? A Serra de’ Conti no, perché c’è un Sindaco che sogna. Sogna decine di pullman pieni di turisti diretti a Serra de’ Conti per visitare un monastero ‘ per una lettura innovativa della struttura come laboratorio delle idee ‘ (belle parole, vero? ma è tutto fumo).  Il paese vivrà una nuova  stagione di sviluppo perché  le stanze  del Monastero ‘ raccontano delle attività e delle relazioni con la comunità locale attraverso le produzione alimentari, artigianali e agricole ‘ (buoni  i dolci e le marmellate, bello il ricamo, gustosi gli ortaggi… ma potremmo invitare il Sindaco a tenere i piedi in terra?). Le nuove attività – prosegue il comunicato – che sorgeranno attorno al monastero ‘ potrebbero costituire uno stimolo e un’opportunità per i nostri imprenditori per fornire nuove idee al settore manifatturiero e per l’innovazione dell’economia locale’ (ma un sindaco che scrive queste cose conosce il mondo del lavoro? I problemi di Imprenditori, Artigiani ed Operai? Invitiamo il sindaco a scendere dalle nuvole, occorre conoscere il lavoro concreto e quotidiano delle nostre imprese. E non finisce qui perchè scrive di ‘ aver trovato l’interesse e il sostegno delle Associazioni dei produttori agricoli e del settore artigiano ‘ (potremmo conoscere qualche nome e cognome?).

Non vorremmo che il Monastero finisse in mani private, ma alla Curia ne viene donato mezzo (ma prima non aveva i soldi per mantenerlo, ora come fa?) mentre il Comune lo paga così tanto? Ma come si è svolta la trattativa per l’acquisto? Perché non è stato donato tutto alla Curia? Il Comune non lo poteva acquistare a prezzo ‘simbolico ‘ dalla Curia? Perché non si è seguita questa strada? Alcune riflessioni sono necessarie e i cittadini preoccupati si pongono alcune domande.

  1. Si è mai visto un imprenditore che fa un investimento tanto pesante senza avere un progetto concreto e realistico? Un imprenditore serio prima analizza, studia, elabora il progetto e poi  Tu, Sindaco,  stai facendo il contrario! Stai decidendo di spendere senza avere un progetto preciso e realistico. Solo parole.  (ricordati, i soldi sono dei cittadini, di tutti noi…)
  2. 000 euro per l’acquisto. Ma chi lo ha deciso? Un costo esagerato se ci sono Diocesi che vendono le chiese a un euro pur di non sopportare le spese di manutenzione. E il restauro? e la gestione?  Quanto costerà ai cittadini serrani per tutti gli anni futuri? Perché non vieni in piazza con le cifre  in mano?
  3. Il Sindaco acquista il Monastero sulla base della stima commissionata dalla parte venditrice al marito della Direttrice del Museo, candidata nella lista dello stesso Sindaco, ma non eletta. Ma vi sembra normale? Il prezzo lo ha deciso la controparte? Il Comune non ha i suoi Tecnici?
  4. Già oggi spendiamo oltre 20 mila euro ogni anno per la gestione del Museo, che pure avrebbe bisogno di alcuni interventi che non si fanno per mancanza di fondi. Vogliamo aggiungere altre spese?
  5. Tutto questo in una prospettiva di ristrettezze e risparmi nella spesa pubblica: non vedi, caro Sindaco, le buche, lo stato pietoso delle strade e le frane? Non ti rendi conto che il nostro paese ha bisogno di un progetto complessivo manutenzione e di arredo urbano? Perché non pensi a un serio sistema di videosorveglianza visto che i furti colpiscono aziende e famiglie?
  6. “La comunità e il territorio”, come dici tu, non ha bisogno di sogni. La coerenza di cui parli è “pura utopia”, non sta né in cielo né in terra. Dietro le tue parole c’è un progetto vuoto e nuove spese a carico dei cittadini.

Fermati, prima che sia troppo tardi, perché questa è una avventura sconsiderata che ipoteca il futuro di Serra de’ Conti per molti anni!“

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