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“Chi impedisce il completamente della Casa della Salute di Mondolfo?”

“Chi impedisce il completamente della Casa della Salute di Mondolfo?”

Lettera aperta del Comitato per la Salute pubblica al direttore d’Area Vasta 1, inviata per conoscenza al ministro Lorenzin, al presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli, al direttore Asur ed al sindaco di Mondolfo: sviluppate la prevenzione e la medicina territoriale, se non sono promesse da marinaio

“Chi impedisce il completamente della Casa della Salute di Mondolfo?” “Chi impedisce il completamente della Casa della Salute di Mondolfo?”

di DANIELE CECCARELLI*

MONDOLFO – Con le delibere di giunta regionale delle Marche, numeri 452, 791 e 969 del 2014 si emanavano le linee di indirizzo per l’attivazione delle Case della Salute, Assistenza Domiciliare e per le Cute Intermedie.

Tutte firmate dall’attuale direttore d’Area Vasta 1 come responsabile del procedimento o dirigente regionale dell’assistenza territoriale.

Nel 2011 erano a disposizione i finanziamenti statali e regionali per la ristrutturazione dell’Ospedale Bartolini e trasformarlo in una Casa della Salute, completate da un residuale finanziamento del Comune di Mondolfo per la messa in sicurezza della  contigua parte di proprietà, per un totale di € 1.500.000. Precedentemente, l’allora Zona Territoriale 3, aveva stanziato € 500.000 per la sistemazione dei locali distrettuali e poliambulatoriali.

Nonostante che i lavori siano terminati nel settembre 2013 ancora la Casa della Salute non è stata completata ed attivata per la “presa in carico degli utenti” e per il “punto unico di accesso”, mancando l’organizzazione delle Équipe Territoriali, come prevede la normativa regionale, dei medici di medicina generale.

Eppure tutti i tasselli normativi sono stati completati, compreso quello della Unità Operativa Sociale e Sanitaria, che dovrebbe garantire l’integrazione tra Ambiti Sociali Territoriali, Comuni e ASUR. Stranamente, però, attivata solo nel Distretto di Pesaro.

Non riusciamo a comprendere tutti questi ritardi e rinvii soprattutto se pensiamo agli investimenti effettuati, coi soldi dei contribuenti, in quella struttura.

La R.S.A. è stata inaugurata nel febbraio scorso ma non ancora a pieno regime.

Non siamo per niente soddisfatti di come viene gestita la prevenzione e la medicina territoriale.

Nonostante le grandi enunciazioni di principio rimangono ancora le cenerentole dei servizi socio sanitari.

Nel nostro territorio oramai gli ultra cinquantacinquenni sono quasi il 40% della popolazione, i bisogni sanitari aumentano esponenzialmente ed i ricorsi al pronto soccorso ed ai ricoveri ospedalieri vanno di pari passo.

Non si dovevano evitare con lo sviluppo della medicina territoriale?

I nostri anziani ammalati, infine, sono sovente affidati ad assistenti straniere, in parte non censite e non formate adeguatamente. La Casa della Salute non dovrebbe evitare anche questi casi?

Per quale motivo, poi, ci domandiamo, perché l’ASUR, tramite l’Area Vasta 1, ha assunto la spesa della gestione del Centro Diurno Margherita di Fano, per soggetti affetti dal morbo di Alzheimer, con 40 posti, lodevolissima iniziativa per carità, ed a Mondolfo non riesce a completare la Casa della Salute ed a portare a regime la R.S.A., due pesi e due misure?

*Segretario del Comitato per la Salute pubblica di Mondolfo, Monte Porzio, San Costanzo

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