Il 29 giugno concerto di Paolo Tarsi al Museo Mail Art di Montecarotto
Il 29 giugno concerto di Paolo Tarsi al Museo Mail Art di Montecarotto
Nell’occasione il musicista e compositore senigalliese presenterà il suo ultimo lavoro: Furniture Music for New Primitives (musica d’arredamento per nuovi primitivi) pubblicato per la collana POPtraits Contemporary Music Collection di Cramps Music e l’etichetta Rara Records
SENIGALLIA – Definito dalle riviste Rockerilla e Buscadero come uno dei dischi più belli degli ultimi mesi, Furniture Music for New Primitives (musica d’arredamento per nuovi primitivi) è il titolo dell’ultimo lavoro del musicista e compositore Paolo Tarsi pubblicato per la collana POPtraits Contemporary Music Collection di Cramps Music e l’etichetta Rara Records. Il concept dell’album ruota attorno al romanzo Le città della notte rossa (1981) di William S. Burroughs, primo volume tratto da The Red Night Trilogy (1981-87), la trilogia dello scrittore Beat che comprende anche Strade morte e Terre occidentali.
L’uscita segna un ritorno alle origini del minimalismo e, come il precedente Dream in a landscape (Trovarobato Parade), vede dialogare piani sonori differenti tra loro. Ad incontrarsi questa volta sono reminiscenze ambient e rock sperimentale, improvvisazione e sound art in perfetto stile Fluxus da cui prende forma un collage sonoro che, proprio come nella Mail Art, si arricchisce di tantissimi riferimenti. Da Marcel Duchamp agli Steely Dan, passando attraverso il cut-up burroughsiano, John Cage e la Pop Art di Roy Lichtenstein.
Durante la presentazione, che si terrà mercoledì 29 giugno alle ore 21.30 presso il Museo della Mail Art di Montecarotto come anteprima della manifestazione “Il Verdicchio in Festa”, Tarsi sarà affiancato dalla violinista Camilla Sabbatini e dal chitarrista Alessandro Calbucci.
La performance è un omaggio a Neo Flux Film (1990) di Joseph Beuys, Nam June Paik, Wolf Vostell e Yoko Ono mentre, per il suo titolo, l’album prende spunto dalla traduzione in inglese di musique d’ameublement, l’espressione coniata da Erik Satie per definire l’ultima fase della sua produzione (letteralmente significa “musica da arredamento”, talvolta tradotta con “musica da tappezzeria”) anticipatrice concettualmente dell’ambient music di Brian Eno. Ma non solo. È al tempo stesso specchio e metafora di un mondo, quello in cui viviamo, completamente saturo di segnali e modi di comunicare, popolato da creature virtuali che sembrano muoversi come dei nuovi primitivi di fronte alle possibilità tecnologiche del XXI secolo.
Paolo Tarsi (1984) pianista, organista e compositore si specializza nello studio della composizione con il premio Oscar Luis Bacalov, in seguito suona con il chitarrista Paolo Tofani nel progetto Area Open Project e con musicisti dell’attuale scena elettronica, jazz e rock provenienti da formazioni quali Area International POPular Group, Afterhours, Litfiba, CCCP, CSI, Diaframma. Ha preso parte in veste di interprete/compositore a perfomance e installazioni presentate in aeroporti, gallerie e musei d’arte contemporanea quali MAXXI (Roma), MUSMA (Matera), Centro Arti Visive Pescheria (Pesaro) e in luoghi di culto della musica contemporanea come lo Spectrum di New York. Dal 2010 fa parte del gruppo Argo con cui pubblica una serie di romanzi collettivi (nel tempo collaborano con Argo personalità quali Edoardo Sanguineti, Marina Abramović, Wu Ming, Michela Murgia, Erri De Luca, Aldo Nove, Paolo Nori, Antonio Rezza e Flavia Mastrella). Nel 2015 pubblica l’album “Dream in a landscape” (Trovarobato Parade) seguito da “Furniture Music for New Primitives” (Cramps/Rara Records) sugli scritti di William S. Burroughs.
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