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I liceali di Urbino sulle trincee della Grande Guerra

I liceali di Urbino sulle trincee della Grande Guerra

Uscita didattica al monte Grappa (metri 1775). Con la guida alpina Loris Giuratti gli studenti hanno inizialmente visitato il Museo di Cima Grappa, poi il Sacrario, quindi in località Andreon hanno potuto ammirare il recente restauro di trincee e di piccole gallerie in roccia per il ricovero di soldati e il deposito delle munizioni del primo conflitto mondiale

I liceali di Urbino sulle trincee delle cosiddetta Grande Guerra

URBINO – I docenti dell’IIS “Raffaello” di Urbino (indirizzi Economico Aziendale, Turistico, Linguistico e tradizionale Liceo Classico), Stefano Orazi, Giovanna Di Risio e Patrizia Merli, hanno accompagnato gli alunni delle classi IV A e IV D, linguistico, in una uscita didattica al monte Grappa (m. 1775). Con la guida alpina Loris Giuratti, gli alunni hanno inizialmente visitato il Museo di Cima Grappa, la cui documentazione fotografica e cartografica dell’epoca offre una visuale d’insieme e un valido supporto per ricostruire il quadro delle operazioni belliche effettuate sul massiccio e sulla zona del Piave.

Dopo aver visitato anche il Sacrario, che conserva sempre il suo ruolo centrale per il valore di testimonianza che i suoi 22 mila caduti rappresentano, docenti ed alunni sono poi scesi in quota (località Andreon) dove hanno potuto ammirare, in un suggestivo itinerario tra i boschi della durata di circa un’ora e mezza di camminata, il recente restauro di trincee e di piccole gallerie in roccia per ricovero di soldati e deposito munizioni del primo conflitto mondiale. La conservazione di questi “simboli” della Grande Guerra, ultimata in occasione della ricorrenza del primo conflitto mondiale, tra l’altro testimonia l’amore per il propri luoghi e per la propria Patria, nel ricordo di chi ha sacrificato la vita per tali ideali.

<Di certo – hanno dichiarato all’unisono le professoresse Di Risio e Merli – per gli alunni del “Liceo Raffaello” lo sforzo pratico della non agevole camminata ha avuto i suoi riscontri positivi dal punto di vista della consapevolezza dei sentieri che stavano percorrendo>.

Lo spirito che mi ha portato ad ideare e organizzare questa “avventura scolastica” – afferma il professor Stefano Orazi, docente di Storia e Filosofia –  è stato proprio quello di chi vuol far meglio capire, per non dimenticare una tragedia umana che ha segnato profondamente l’Italia e l’Europa e che ebbe ripercussioni anche sulla psiche e sull’animo delle persone non direttamente coinvolte. Per noi docenti è infatti bastato ricordare che cento anni fa giovani come loro avevano vissuto il dramma della guerra in prima linea.

Per gli studenti “toccare con mano” le pareti di quelle trincee è stata cosa completamente diversa dallo studiare nozioni di storia sui libri o dal vedere un documentario sull’argomento. Per tale motivo – conclude Orazi – mi ritengo ampiamente soddisfatto di questa esperienza, assai proficua dal punto di vista della didattica e dell’apprendimento, che rimarrà impressa in ognuno dei partecipanti, nell’auspicio che in futuro altre scuole possano farsi carico di simili iniziative, tanto più oggi, nella delicata fase che viviamo, in cui quegli stessi popoli, che al monte Grappa si erano fronteggiati, sono impegnati nella non facile “costruzione” della casa comune europea>. (eg)

 

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