Sul bilancio di previsione c’è l’intesa a Senigallia tra Amministrazione e parti sociali
Sul bilancio di previsione c’è l’intesa a Senigallia tra Amministrazione comunale e parti sociali
Il sindaco Maurizio Mangialardi: “Al centro il rilancio degli investimenti, lo sviluppo dell’offerta turistica, la tutela di imprese e occupazione, e il potenziamento del welfare”
SENIGALLIA – Sulle misure da introdurre nel bilancio di previsione 2016 l’Amministrazione comunale incassa il doppio accordo di associazioni di categoria e sindacati. È questo il risultato dei due incontri svoltisi questa mattina nella residenza municipale, durante i quali il sindaco Maurizio Mangialardi e l’assessore alle Risorse finanziarie Gennaro Campanile, hanno incontrato prima i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, e poi quelli di Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato, Libero Artigianato Senigalliese, Associazione Alberghi e Turismo, Asshotel e Confindustria.
Un bilancio che, dopo molto tempo e grazie all’eliminazione da parte del governo dei vincoli imposti dal patto di stabilità, consente di rilanciare gli investimenti che già quest’anno si sono indirizzati verso la riqualificazione urbana, come nel caso dell’intervento di piazza Garibaldi, la manutenzione straordinaria delle strade, e il potenziamento infrastrutturale.
“Due intese molto importanti – afferma il sindaco Mangialardi – che contengono un forte impegno comune per la crescita del territorio, la tutela delle imprese e dell’occupazione, lo sviluppo dell’offerta turistica, il potenziamento dei servizi e del welfare, la trasparenza e la semplificazione amministrativa, e il contrasto dell’evasione tributaria. Reputo comunque il bilancio che andremo ad approvare entro dicembre un bilancio di transizione. Ringrazio le organizzazioni sindacali e le associazioni per la loro collaborazione e la disponibilità al confronto dimostrata nei confronti miei e dell’assessore Campanile. Credo che affrontare e condividere insieme problemi e soluzioni sia davvero il modo migliore per rispondere ai bisogni dei cittadini e delle imprese”.
In quest’ambito, sono state accolte le misure cardine del prossimo bilancio di previsione per ciò che concerne la politica fiscale. La prima è la proposta di fissare a 13 mila euro la soglia di esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale Irpef per favorire le fasce deboli della popolazione.
La seconda è la possibilità di rateizzare la Tari in quattro tranche (16 marzo, 16 giugno, 16 settembre e 16 dicembre) al fine di rendere più sostenibile l’esborso sia per le utenze domestiche, che per quelle non domestiche, ferma restando la facoltà di pagare l’intero importo dovuto entro il 16 giugno. A decorrere da quest’anno, inoltre, il Comune assicurerà la massima semplificazione degli adempimenti inviando a tutti i contribuenti gli avvisi della Tari.
La terza riguarda la Tasi: sarà infatti eliminata l’aliquota per l’abitazione principale, ridotta a 1,7 (2,5 nel 2015) l’aliquota per le abitazioni principali categoria catastale A/1 A/8 A/9, e ridotta altresì a 1 (1.80 nel 2015), l’aliquota per i fabbricati di categoria catastale D2.
Altre importanti proposte riguardano il piano sociale: la conferma del Fondo di solidarietà straordinario per le famiglie in situazioni di difficoltà dovute alla perdita del lavoro (120 mila euro), l’istituzione del Fondo speciale per il contrasto alla povertà dell’anziano (100 mila euro), l’approvazione delle graduatorie dei richiedenti l’assegnazione di alloggi di edilizia sovvenzionata e agevolata, l’esenzione per la fruizione del trasporto pubblico locale da parte di cittadini che abbiano compiuto 65 anni, e l’esenzione della Cosap per le attività commerciali del centro storico che realizzeranno le rampe di accesso per disabili sulla base del regolamento vigente.
L’accordo sottoscritto, inoltre, prevede la continuità del metodo del contraddittorio endoprocedimentale nell’accertamento di tributi dovuti e non versati, al fine di favorire la partecipazione del contribuente nell’assolvimento degli obblighi tributari, e l’individuazione di una corsia preferenziale per le richieste di rimborso per importi pari o superiori ai 6 mila euro, al fine di evitare che eventuali eccedenze versate e non dovute restino immobilizzate senza poter essere reinvestite.
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