Gramolini: “Sul lavoro non è giusto fare troppe promesse”
Gramolini: “Sul lavoro non è giusto fare troppe promesse”
La candidata della Lista Marotta molto critica nei confronti di quanti, in questi giorni di campagna elettorale, parlano con fin troppa faciloneria di nuova occupazione
MAROTTA – Vincenzina Maria Gramolini, professionista da 30 anni nel mondo del lavoro, oggi impegnata nella vigilanza ed osservanza in materia di legislazione sociale, candidata della Lista Marotta, parla di lavoro, occupazione, servizi sociali e disabilità.
“Per diversi anni mi sono occupata di collocamento, toccando con mano le difficoltà che si incontrano per trovare una sistemazione lavorativa.
In particolare ho seguito le cosiddette “fasce deboli” ed ho elaborato progetti, coinvolgendo e collaborando con le amministrazioni comunali, con lo strumento delle “borse lavoro”, che seppur non ha risolto definitivamente il problema ha consentito a molti di farsi un’esperienza, guadagnare qualcosa e gettare le basi per un’occupazione futura.
Quello del lavoro è un settore nel quale non è giusto fare troppe promesse, come vedo che invece molti fanno anche in questa campagna elettorale. Campagna elettorale caratterizzata da tante parole e molte falsità, come quella apparsa sulla stampa che ci addita come lista di disturbo. Il nostro sistema elettorale è maggioritario, un voto in più fa la differenza. E noi siamo qui per vincere.
L’esperienza maturata mi dice che se avessi la possibilità di amministrare questo comune, mi adopererei per costruire una nuova città partendo dal lavoro e dalla creazione di occasioni per creare occupazione.
Così come sono convinta che una nuova città è una città vivibile, senza barriere architettoniche, curata, ospitale, con un arredo urbano degno di una città turistica.
I servizi sociali rappresentano la cartina di tornasole di un’efficiente sistema pubblico, che deve farsi carico dell’insieme degli interventi volti a promuovere la qualità della vita, eliminando o riducendo quelle condizioni di non autonomia e difficoltà, che ciascun individuo può incontrare nel corso della propria vita.
Sappiamo che la legge affida questo compito ai Comuni, che spesso non sono capaci di eseguirlo a livello ottimale. Credo invece che il settore meriti professionalità, efficienza ed efficacia dell’azione. Voglio integrare gli interventi nel settore sociale, sanitario, educativo, ludico e ricreativo, creando le migliori condizioni di assistenza, inclusione, promozione dell’autonomia, socializzazione e coesione sociale, specie per anziani, minori e diversamente abili.
Mi piacerebbe rafforzare gli eventi dedicati al tema della disabilità e crearne uno di portata nazionale, che proietti l’immagine del nostro comune fuori dei nostri confini e faccia conoscere i nostri luoghi per la loro bellezza, ma anche per la sensibilità al tema.
Il ministero al quale appartengo provvede a stanziare fondi in materia, in particolare per il sostegno alle famiglie. Certamente il mio impegno prioritario si caratterizzerà proprio in questo ambito e su questi temi”.
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